Da quel poco che ho capito della vita uno nasce, va a scuola, si laurea (magari anche due volte!) cerca lavoro, si fa un mazzo così dalla mattina alla sera, si sposa, divorzia, cresce uno duo tre o quattro ragazzini, impara a suonare il pianoforte, arreda la casa, trasloca e l'arreda di nuovo, vede migliaia di film, legge libri, ascolta musica fino a saperla a memoria per cantarla sotto la doccia, scrive, viaggia, compra automobili di cui diventa succube, passa mesi e mesi in fila alla posta, in banca, al casello e anche per i biglietti del cinema e insomma non fa che sbattersi appresso a tutta un'altra serie di impegni importanti, onerosi, urgenti e inderogabili.
Una vita intera dedicata al lavoro e alla fatica per poi, magari all'improvviso...
E vabbe'. Visto purtroppo che, almeno per il momento, su questa storia che presto o tardi un po' tutti schiattiamo c'è veramente poco da fare, tanto vale provare almeno a prenderla bene e a guardare anche il lato positivo della questione.
Il lato positivo del fatto che quasi tutti dobbiamo morire (e comunque, prego: dopo di voi).
Quel mutuo che vi faceva dannare non è più un problema.
Potreste scoprire che, in realtà, il sesso libero non era vietato da qualche cavillo etico universale, e potrete prendere per il culo chi ha vissuto sempre in maniera casta e pura. In caso contrario (se il sesso libero era effettivamente proibito) sono affari vostri, mentre per quanto mi riguarda non è che le cose cambino molto.
Se dovevate dei soldi a qualcuno, avrete la certezza che almeno una persona piangerà la vostra morte.
Non dovrete più decidere se fare o no quelle analisi (che avreste fatto molto meglio a fare, temo). E non dovrete più preoccuparvi di quel doloretto.
Finalmente quel parassita di vostro figlio si dovrà trovare un lavoro.
Verrà data lettura del vostro testamento, dove finalmente lascerete detto a vostra moglie, vostra suocera e al vostro capoufficio quello che veramente pensate di loro.
I vostri romanzi ignorati e criticati duramente non diverranno dei best-seller, neanche dopo la vostra dipartita (io mi sto grattando). Ma tanto sai chissene fotte.
Lo spettro di un futuro oscuro è qualcosa che non vi tange, mentre gli orrendi pericoli che minacciano la sopravvivenza dell'umanità non fanno più tutta questa grande impressione.
Non vi troverete più a canticchiare senza accorgervene il brutto singolo del vincitore di qualche reality.
La morte è un'ottima scusa per sottrarsi a tantissimi impegni noiosi, tipo matrimoni e battesimi. Vi toccherà comunque sorbirvi un funerale (il vostro, ovviamente) ma potrete evitare di fingervi socievoli.
Non dovrete più guardare quegli orrendi programmi televisivi. E non dite che potevate farlo anche da vivi: anche se non facevate che parlarne male, alla fine stavate sempre lì appiccicati davanti alla TV.
Qualcuno vi cercherà su Facebook chiedendovi che fine hai fatto? E di sicuro ci sarà da ridere ^^.
Saprete una volta per tutte se Dio esiste oppure no e - nel caso - potrete chiedergli di spiegarvi i grandi misteri della vita del tipo: perché i pinguini hanno le ali ma però nuotano, come mai le cose buone da mangiare fanno male e non vice-versa (avrebbe molto più senso, no?) oppure se è meglio l'xbox 360 o la playstation 3.
Se poi vi fosse concessa anche un'ultima domanda, potreste finalmente farvi spiegare perché è nato l'Universo e il vero significato della vita.
Anche se, una volta che siete morti, non vedo cosa ve ne dovrebbe fregare.
Simone