Troppi farmaci, ora paga il medico
Milano, sentenza su ricette sospette
Troppi medicinali prescritti con la spesa sanitaria che decolla ogni anno. Così la Corte dei Conti ha voluto vederci chiaro a Milano, dove secondo i giudici, si annidava il sospetto delle cosiddette "ricette facili". A finire sotto inchiesta 564 medici di famiglia, sospettati di sprechi e di aver ricevuto in cambio "regali" dalle case farmaceutiche. Un medico dovrà pagare una sanzione di 2.500 euro, per aver prescritto medicinali inutili.
Il meccanismo è semplice, come racconta il "Corriere della Sera". Il medico di famiglia ha la manica larga e prescrive più medicinali di quanti ne occorrano al paziente. Il sospetto è che dietro questo dilatarsi delle cure non vi sia la zelante attenzione al paziente, ma lo zampino delle case farmaceutiche. Nell'inchiesta si scopre infatti che alcuni dei medici coinvolti avrebbero ricevuto varie regalie, come viaggi in località esotiche con la scusa di fantomatici convegni, computer e telefonini.
L'inchiesta prese il via dalla Guardia di Finanza nel 2005 e si concentrò subito su 277 medici, per poi allargare il raggio, sempre nella zona di Milano. Gli investigatori capirono subito che la cosa era grossa ed il danno stimato per le casse dello Stato si aggirava attorno ai 12,3 milioni di euro. Almeno 56 dottori hanno subito ammesso le colpe, rimborsando 121mila euro, per altri si sta ancora indagando, altri ancora hanno vivacemente protestato, incatenandosi sotto gli uffici della Corte.
Ma la Corte, con la prima definitiva sentenza ha definito una linea che almeno in Lombardia sarà difficile da evitare. Il medico, nella sua pratica professionale, ha il dovere di somministrare i farmaci idonei alla cura del paziente seguendo "scienza e cosienza". E nella voce "coscienza" sta l'attenzione a non danneggiare i conti dell'erario.