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De: lore luc (Mensagem original) |
Enviado: 22/02/2010 09:40 |
Torino, gli ululati di Fido finiscono in tribunale |
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Crescono le liti condominiali causate da animali. «A Torino in pochi anni aumentate del 40 per cento» |
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ANDREA ROSSI |
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TORINO Quando il suo padrone va a lavorare Fido ulula per ore e la signora Pina, al terzo piano, dà di matto. A volte s’infila i tappi nelle orecchie e, quando proprio non ce la fa più, alza il volume del televisore a palla per non sentire. Prima di cadere stremata, certe volte, ha pure provato a chiamare le forze dell’ordine. Ma un cane che abbaia non è materia da polizia e carabinieri. Anche Fufi ne combina di tutti tipi: scorrazza per le scale, raschia le pareti, si fa belle le unghie sulle porte dei vicini di casa. E che dire di quell’iguana impertinente, capace di sgusciare fuori dalla sua teca, approfittare della porta lasciata socchiusa dal padrone strisciare giù dalla scale del palazzo?
Storie? Fantasie? Niente affatto, a Torino succede quasi tre volte al giorno che si apra un contenzioso per gli animali domestici. Tutto vero e documentato in decine di liti, mediazioni e persino cause sfociate in tribunale. Tutta colpa degli animali domestici, anzi, di certi loro padroni e di qualche vicino che non brilla certo per tolleranza. Sono diventati una delle maggiori cause di litigio tra condomini, fonte di risse in assemblea, insulti scagliati da una finestra all’altra, minacce, ripicche e ritorsioni. Nel mezzo gli amministratori di condominio a fare la parte dei pacieri, spesso ridotti all’impotenza e costretti alla ritirata. La situazione rischia di sfuggire di mano. Nelle case degli italiani, secondo una recente indagine dell’Eurispes, alloggiano quasi 45 milioni di animali: 16 milioni di pesci (e quelli non danno fastidio), 12 milioni di uccelli (la tensione comincia a salire), 7,5 milioni di gatti, 7 milioni di cani (a questo punto la conflittualità è già notevole), mezzo milione di roditori (e sono guai) e per finire 1,4 milioni di animali esotici (liti feroci pressoché garantite). Negli ultimi anni le case, ma soprattutto gli appartamenti, si sono sempre più riempite di ogni genere di esseri viventi. Il risultato? Quasi 40 mila cause in un anno in Italia: più di 100 al giorno. Di queste, 4300 in Piemonte e un migliaio a Torino e dintorni. «Sono aumentate del 40 per cento nel giro di pochi anni», conferma Lorenzo Croce, presidente dell’Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente, che ha creato uno sportello di consulenza e conciliazioni dei conflitti. «Non necessariamente va interpretato come un segnale di intolleranza. Nelle persone sta crescendo il tentativo di trovare soluzioni di fronte ai problemi. E si è diffusa una sensibilità verso gli animali».
Si è preso coscienza del fatto che gli animali, anche nei condominii, hanno i loro «diritti» e vanno difesi: «Non è casuale che crescano le denunce nei confronti dei padroni che trattano male i propri animali», spiega Croce. «Per il resto oscilliamo tra padroni con vicini intolleranti, che non sopportano i normali fastidi che può provocare un animale, e padroni indisciplinati, con animali che, poiché non accuditi o maltrattati, finiscono per disturbare tutti».
Insomma, non è mai colpa del cane, del gatto o dell’animale esotico. La colpa è sempre del padrone che non se ne prende abbastanza cura o del vicino che tollera il minimo fastidio. Sovente, infatti, le povere bestie diventano la miccia per scaricare tensioni pregresse. E comunque, nella classifica dei più «denunciati» a Torino dominano i cani: 602 contenziosi. Seguono i gatti: 254, e abbiamo quasi esaurito il campionario: gli ultimi 20 casi si dividono tra tutti gli altri.Una sentenza della Cassazione del 1993 stabilisce che «il divieto di tenere negli appartamenti i comuni animali domestici non può essere contenuto negli ordinari regolamenti condominiali, non potendo limitare facoltà comprese nel diritto di proprietà dei condomini sulle porzioni del fabbricato appartenenti ad essi individualmente in esclusiva». Insomma, un condominio non può impedire a chi ci abita di tenere in casa un animale. Può però impedire, con delibera adottata a maggioranza, di alloggiare o far circolare animali negli spazi comuni. Per ragioni igieniche o di convivenza il regolamento potrebbe vietare di portare gli animali in ascensore oppure obbligare i proprietari a fargli mettere la museruola o adottare altre cautele. Non esistono neppure limiti predefiniti in relazione alla grandezza o alla specie dell’animale. Se l’animale è libero di vagare per le aree comuni, potrebbe essere giustificata la richiesta di una maggiore. Gli altri condomini possono comunque agire per il risarcimento del danno nei confronti del proprietario che favorisca l’insediamento di animali nocivi per la sicurezza dello stabile, per l’incolumità dei vicini e in grado di provocare una svalutazione dell’immobile. |
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De: clicy21 |
Enviado: 22/02/2010 10:00 |
Gli animali.......... come gli esseri umani hanno il loro carattere!! E come gli esseri umani vanno educati! Certo e' che se un cucciolo lo coccoli sempre e non lo abitui da subito a rimanere solo....ovviamente da grande mal si abituera' a rimanerlo e protestera' sonoramente! Io adoro gli animali, pero' sinceramente sentire per ore un cane abbaiare stressa, sia per la continuita' dell'abbaiare che per la mia personale sofferenza di non poter fare nulla! Per concludere, incivilta' umana ed incivilta' verso gli animali, non fa differenza, oggi l'egoismo ed il menefreghismo la fanno da padrone! Ely |
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