Leggende - Amico Web di Francesca

Il castello di Brolio è terra di confine e nel quadro politico della dominazione fiorentina si rafforzò la signoria di un ramo dei Firidolfi, i Ricasoli,. Si dice che l'ultimo padrone di questo castello sia stato uno strano Barone con rapporti alquanto difficili con la Chiesa. La leggenda di Brolio inizia con la morte del barone, dapprima solamente accennata con la leggenda di un cavaliere in galoppo ad un candido cavallo bianco che si aggirava per le parti del castello di brolio.Anche il funerale del barone ha degli aspetti leggendari che sembrano delineare l'inizio di tutta questa vicenda, il barone fu confinato nel borro dell'Ancherona.
Il barone non aveva molte confidenze con la Chiesa cristiana e sembra che sia stato scomunicato dalla diocesi aretina. Ma alla sua morte venne celebrata una messa in suo onore, e con il passare degli anni i parrochi del posto continuarono a celebrare questa messa una volta l'anno. La Chiesa di quel tempo delineava i loro nemici come spregiudicati e anime indiavolate che avevano concesso la loro vita al diavolo.
Verso la fine del XIX° secolo iniziò una vera e propria convivenza con una presenza assai strana. Molti contadini del luogo videro apparire questo strano cavaliere vestito di nero e con un cavallo bianchissimo, ma il vero problema venne quando costui si divertì a fare scherzi ai poveri contadini. Molti contadini impauriti se ne andarono ed i pochi rimasti facevano celebrare una messa ogni domenica in onore del Barone per paura di una sua vendetta.
Si dice che nel castello incominciarono una serie di eventi stranissimi, interruttori della luce che giravano da soli, file di piatte che cadono rompendosi al suolo e addirittura urli strazianti.
Negli anni sessanta il castello diviene meta di studiosi e curiosi dello stranissimo fenomeno. Ma il Barone non sembra fermarsi alle sole visioni, infatti sembra che alcuni contadi, andando a dormire, abbiano sentito lenzuola pesanti come lastre di ferro e abbiano visto gli occhi scintillanti del Barone.
I contadini di Brolio, al pari di un esperto medium, sono stati capaci di creare una vera e propria tulpa, termine tibetano che indica un fantasma oggettivo creato dalla concentrazione del pensiero sopra una immagine ben definita. Infatti sembra che il fantasma sia sparito nettamente dalla circolazione dagli anni settanta, per cuì non sappiamo veramente se è una falsa o un'incontrollata voce popolare.