Correo electrónico:

Contraseña:

Registrarse ahora!

¿Has olvidado tu contraseña?

Amico Web di Francesca
¡ Feliz Cumpleaños Butterfy !
 
Novedades
  Únete ahora
  Panel de mensajes 
  Galería de imágenes 
 Archivos y documentos 
 Encuestas y Test 
  Lista de Participantes
  
 ღ-TUTTI I POST-ღ 
 ♥LA ♥ NOSTRA ♥ CHAT♥ 
 ♥ AMICO ♥ WEB ♥ 
 ღ COMUNICAZIONIღ 
 ✿.。GENERALE.。✿ 
  
 ✿AFORISMI ✿ 
 ✿AMICI✿ANIMALI✿ 
 ✿AMICIZIA✿ 
 ✿ARTE✿ 
 ✿ASTROLOGIA ✿ 
 ✿ATTUALITA✿ 
 ✿BIBLIOTECA✿ 
 ✿BUTTERFLY✿ 
 CARA✿ALDA✿ 
 ✿CUCINO IO✿ 
 ✿CURIOSITA✿ 
 FAVOLE✿STORIE 
 ✿FRANCESCA ✿ 
 ✿GABBIANO✿ 
 ✿ GIF✿ 
 ✿GIOCHI ✿ 
 ✿GRANDI MITI ✿ 
 ✿HAIKU✿ 
 ✿IMMAGINI✿ 
 ✿INDIANI...✿ 
 ✿LINK AMICI✿ 
 MEDICINA✿SCIENZE 
 ✿.·:*MISTERI*:·.✿ 
 ✿MOTHERSIXTEN✿ 
 ✿MUSICA E VIDEO✿ 
 ✿PIANTE E FIORI ✿ 
 ✿POESIE✿ 
 ✿PROVERBI ✿ 
 ✿PROVE✿ 
 ✿QUIZ E TEST✿ 
 ✿RELIGIONE✿ 
 ✿ RIFLESSIONI✿ 
 S.GIOVANNI ROTONDO 
 SERVIZI ✿UTILI 
 ✿SFONDI ✿ 
 ✿UMORISMO✿ 
 ✿UN ADDIO A..✿ 
  
 .·:*DONNA*:·. 
 ♥♥♥MAMMA♥♥♥ 
 ┊┊★┊┊N@t@le┊┊★┊┊ 
 ♥PASQUA♥ 
 ♥S@n♥V@lentino♥ 
  
  
 
 
  Herramientas
 
Religione: Domenica di Abramo III di Quaresima
Elegir otro panel de mensajes
Tema anterior  Tema siguiente
Respuesta  Mensaje 1 de 2 en el tema 
De: enricorns  (Mensaje original) Enviado: 06/03/2010 20:34
Letture Rito Ambrosiano
 
 Dt 6,4a;18,9-22; Sal 105; Rm 3,21-26; Gv 8,31-59
 
 
DOMENICA DI ABRAMO - III di Quaresima

 LETTURA
Lettura del libro del Deuteronomio 6, 4a; 18, 9-22

In quei giorni. Mosè disse: «Ascolta, Israele: Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio, sta per darti, non imparerai a commettere gli abomini di quelle nazioni. Non si trovi in mezzo a te chi fa passare per il fuoco il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o il presagio o la magia, né chi faccia incantesimi, né chi consulti i negromanti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore. A causa di questi abomini, il Signore, tuo Dio, sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore, tuo Dio, perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore, tuo Dio. Il Signore, tuo Dio, susciterà per te, in mezzo a te, tra i tuoi fratelli, un profeta pari a me. A lui darete ascolto. Avrai così quanto hai chiesto al Signore, tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: “Che io non oda più la voce del Signore, mio Dio, e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia”. Il Signore mi rispose: “Quello che hanno detto, va bene. Io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire”. Forse potresti dire nel tuo cuore: “Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detto?”. Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore. Il profeta l’ha detta per presunzione. Non devi aver paura di lui».

SALMO
Sal 105 (106)

® Salvaci, Signore, nostro Dio.
Abbiamo peccato con i nostri padri,
delitti e malvagità abbiamo commesso.
I nostri padri, in Egitto, non compresero le tue meraviglie,
non si ricordarono della grandezza del tuo amore. ®

Molte volte li aveva liberati,
eppure si ostinarono nei loro progetti.
Ma egli vide la loro angustia,
quando udì il loro grido. ®

Si ricordò della sua alleanza con loro
e si mosse a compassione, per il suo grande amore.
Li affidò alla misericordia
di quelli che li avevano deportati. ®

EPISTOLA
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani 3, 21-26

Fratelli, ora, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c’è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. è lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù.

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Giovanni 8, 31-59

In quel tempo. Il Signore Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?». Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro». Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro». Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato. Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola. Voi avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli era omicida fin da principio e non stava saldo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso, dice ciò che è suo, perché è menzognero e padre della menzogna. A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. Chi di voi può dimostrare che ho peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? Chi è da Dio ascolta le parole di Dio. Per questo voi non ascoltate: perché non siete da Dio». Gli risposero i Giudei: «Non abbiamo forse ragione di dire che tu sei un Samaritano e un indemoniato?». Rispose Gesù: «Io non sono indemoniato: io onoro il Padre mio, ma voi non onorate me. Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca, e giudica. In verità, in verità io vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “è nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.


Primer  Anterior  2 a 2 de 2  Siguiente   Último  
Respuesta  Mensaje 2 de 2 en el tema 
De: enricorns Enviado: 06/03/2010 20:40
Commento al Vangelo del 7 marzo
Abramo, nostro padre nella fede

III di Quaresima

05.03.2010
di Giuseppe GRAMPA
Parroco di S. Giovanni in Laterano, Milano


Quante volte nell’evangelo di oggi ritorna il nome di Abramo. Questa terza domenica di Quaresima è detta domenica di Abramo, nostro padre nella fede. In una notte piena di stelle, Dio si era rivolto ad Abramo così: “Conta le stelle, se le puoi contare. Così numerosa sarà la tua discendenza, come le stelle del cielo e come la sabbia che è sulla riva del mare”. In quella stellata notturna c’eravamo anche noi, anche noi promessi come figli ad Abramo, noi gente del suo popolo, il popolo di Dio.
E’ dentro a questo popolo dei figli di Abramo, che è venuto a noi Gesù: “Abramo vostro padre esultò nel vedere il mio giorno”. Una delle espressioni più belle che la Bibbia adopera per indicare Dio e che purtroppo è da noi poco usata, è: Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, Dio dei nostri padri. Sì, il nostro Dio, il Signore al quale aderiamo e che amiamo senza averlo mai visto, il nostro Dio è anzitutto il Dio di altri, il Dio di Abramo, di Mosè, di Elia, di Giovanni Battista, di Maria, di Pietro e di Paolo. E’ il Dio dei nostri padri e delle nostre madri. Il nostro Dio si manifesta come Dio di qualcuno, il Dio che assume un nome in riferimento a coloro che egli chiama, fino a nascondersi dietro il nome dei suoi eletti. Allora Dio, prima di essere il mio Dio è il Dio di altri e io posso conoscerlo solo ascoltando questi suoi amici. Sì, il mio Dio è il Dio di Abramo, nostro padre nella fede, è il Dio di Mosè la guida verso la libertà, è il Dio dei profeti annunciatori intrepidi della Parola, è il Dio di Giovanni Battista amico dello Sposo, è il Dio di Giuseppe uomo giusto, di Maria la povera serva del Signore, è il Dio di Pietro roccia della chiesa, di Giovanni il discepolo amato, di Paolo missionario dell’evangelo… Dio è il Dio dei miei padri e delle mie madri, dei miei familiari, dei miei amici. Da loro, attraverso la Chiesa, io l’ho incontrato, ho imparato ad amarlo e così è diventato il mio Dio. Grazie a questo tramite umanissimo, il popolo dei credenti, anche noi siamo venuti alla fede.

Parlare a tu per tu con Dio

Vinciamo allora la tentazione di stabilire un contatto diretto, immediato con Dio, parlargli a tu per tu senza dovermi unire ad altri, senza passare attraverso la chiesa. Talora questo tramite umano ci sembra più un ostacolo e arriviamo a dire: Credo in Dio, in Gesù ma non posso proprio credere la Chiesa… La purezza e la spontaneità della fede sembrano appesantite da questa realtà umana talora opaca, al limite scandalosa. Eppure è proprio grazie a questa ininterrotta catena di credenti, a cominciare da Abramo, che ognuno di noi ha conosciuto Dio, il Dio dei nostri padri. Vorrei suggerirvi due tratti della fede di Abramo perché anche il nostro credere sia davvero quello di figli di Abramo. Anzitutto la fede di Abramo è una fede nomade, itinerante, fede di un uomo in cammino. La prima parola che Dio rivolge ad Abramo è un comando a mettersi in strada: Parti dal tuo paese, dalla tua terra e và verso una terra che io ti indicherò. E Abramo partì, per fede, cioè fidandosi di Dio, senza sapere dove andava. La fede di Abramo è fede nomade, fede che è principio di ricerca, instancabile conversione, santa inquietudine. Guardando ad Abramo dobbiamo dire: Guai ai sazi, agli installati, a coloro che si considerano arrivati. Dopo Abramo il credente deve essere uomo in perenne ricerca.

Le promesse non sono per pochi eletti

Una seconda caratteristica della fede di Abramo: non è privilegio per pochi, è per tutti senza esclusioni… come le stelle del cielo e la sabbia sulla riva del mare. Le promesse di Dio non sono riservate a pochi privilegiati, monopolio di una razza, di una cultura, di una religione. Dio si prende cura di ogni uomo e chiunque lo cerca con cuore sincero non è lontano da lui. Il popolo dei credenti figli di Abramo non potrà mai essere un piccolo ghetto ma anzi un grande abbraccio spalancato per ogni uomo. Nessuno spirito settario, o esclusivista è compatibile con il respiro universale del popolo di Abramo. E poi la fede di Abramo ha una terza, ardua caratteristica. Ricordiamo tutti quel drammatico momento della vita di Abramo quando Dio gli domanda il sacrificio dell’unico figlio. Questa richiesta terribile ci dice che il punto limite cui deve arrivare la vita di fede è l’offerta della vita stessa, dell’intera vita dell’uomo. L’uomo è creatura, la sua vita è dono di Dio e a Dio va ridata quando Egli la richiede. Ogni credente, come Abramo, deve esser disposto a rimettere tutto nelle mani di Dio, tutto, compresa la vita. Questa è la fede di Abramo: affidarsi incondizionatamente a Dio. Guardiamo oggi ad Abramo, nostro padre nella fede: camminiamo come lui, affidandoci ogni giorno a Dio, nelle sue mani sono tutti i nostri giorni.


 
©2024 - Gabitos - Todos los derechos reservados