Pietro e Laura. Lui è uno sceneggiatore di successo: film e fiction televisive.
Lei, ex top model, più giovane del compagno, ha lasciato da ragazza il mondo della moda.
Vivono insieme da dieci anni, non si sono sposati: lui è divorziato con due figli, e preferiscono il brivido della convivenza. Improvvisamente, Pietro s’ammala d’un morbo raro:
i suoi muscoli, nel giro di poco tempo, sono destinati a rattrappirsi, per ultimo il cuore.
I medici gli danno al massimo tre mesi di vita. Così, a meno di novanta giorni dalla fine,
i due fanno un patto particolare, unico. Lui resterà solo a casa, nella mansarda romana di
piazza di Spagna: dalla terrazza al divano, al letto, fino alla carrozzella. E’ il primo agosto.
Lei fa le valigie, e parte per un viaggio nel mondo: incontrerà gente fuori dal comune,
visiterà città d’arte, di vacanza, di preghiera. Con due telefonini, un computer portatile,
una macchina fotografica, farà “viaggiare” Pietro con lei: vivranno insieme le stesse emozioni.
Laura non vuole vedere il suo uomo consumarsi in quei maledetti novanta giorni.
Un inesorabile conto alla rovescia fino a meno 1, pieno di colpi di scena,
in cui viene assistito da un’infermiera brasiliana che somiglia in forma impressionante a Laura.
Ma c’è sempre e soltanto amore e sincerità dietro ai messaggi che la donna gli invia dal mondo?
E lui la saprà aspettare lucidamente, fino alla fine di ottobre, senza ricorrere a medicinali
che gli annebbiano la mente? E Laura, arriverà dopo novanta giorni,
un istante o un’ora prima della fine?