8/4/2010 Copiato da TGCom
Coppia: tradisce una su tre
E l'amante si sceglie tra gli amici
La fedeltà? E' una merce rara e preziosa. Almeno in un terzo delle coppie un partner tradisce l'altro, e spesso sono entrambi i compagni ad essere fedifraghi. Non solo. L'amante, soprattutto per quanto riguarda il comportamento delle donne, spesso viene "reclutato" all'interno della cerchia di amici, frequentati da entrambi i partner.
Lo afferma uno studio dell'università dell'Iowa su un campione della città di Chicago, pubblicato dalla rivista "Perspectives on Sexual and Reproductive Health". I ricercatori sono arrivati a queste conclusioni dopo aver intervistato 783 adulti eterosessuali tra i 18 e i 60 anni, sia uomini che donne, chiedendo loro quanti partner avevano avuto durante la loro ultima relazione sessuale. Un terzo degli intervistati ha ammesso che la loro relazione non era monogama. In particolare il 12% degli uomini e il 10% delle donne ha dichiarato che, all'interno della coppia, nessuno dei due compagni era fedele all'altro, mentre il 17% degli uomini e il 5% delle donne ha confessato di essere stato il solo dei due ad aver avuto altre storie.
Lo studio ha poi approfondito il tema del "tipo" di tradimenti, scoprendo così che i più pericolosi per il rapporto sono proprio gli amici, soprattutto per le donne: il 44% delle fedifraghe (e il 25% degli uomini) ha ammesso proprio di cedere alle lusinghe di chi si conosce da lungo tempo, mentre le relazioni occasionali con sconosciuti ha coinvolto il 30% delle donne e il 43% degli uomini. Dalle interviste è emerso però anche un possibile suggerimento per "correre ai ripari". A quanto sembra, spiega Anthony Paik che ha coordinato lo studio. "l'aver conosciuto i genitori del partner diminuisce di molto le probabilità di tradimento. In questo caso, infatti, pare che le persone siano meno inclini a mettere a rischio il rapporto con un'avventura". Al di là delle scelte individuali, che ogni persona è sempre libera di fare, queste informazioni possono essere utili agli esperti per studiare il modo in cui far percepire agli interessati i pericoli legati alle malattie conseguenti questi comportamenti.