|
L'odore è particolare ed intenso: non riesco a capire se sono l'unica persona a sentirlo o semplicemente il solo individuo che se ne preoccupi. Per me è un momento irrinunciabile,immancabile nella mia vita!
Le poltroncine sembrano piccole alcove tinte di rosso sulle quali accoccolarsi in attesa di quella sorta di treno magico che ti trascina lontano, in altre vite, in altre storie, in mondi nuovi e sconosciuti che ti si stagliano davanti agli occhi così, di colpo. La gente arriva, prende posto. Le luci si spengono, il chiacchericcio finalmente ha fine. Un dolce fruscio preannuncia l'interruzione dell'attesa: il sipario si apre. Lo spettacolo ha inizio.
Ed ecco di fronte a me la magia del teatro. Il tendone rosso si sposta di lato e, come quando qualcuno ti invita a casa sua e tu sei curioso di vedere com'è fatta, così accade ora; non sappiamo ancora, in qualità di spettatori, dove ci troviamo gettati: potrebbe essere in un bosco pieno zeppo di folletti, nel soggiorno di una famiglia borghese di inizio secolo, nel giardino di una villa a picco sul mare, nell'Inghilterra di Shakespeare o in una commedia di Arthur Miller...lo spaesamento conferisce maggior gusto al gioco!
Ciò che amo del teatro è che, attraverso tutte le sue componenti, ti scatena dentro emozioni fortissime. Il grande Totò si sorprendeva sempre del fatto che la gente, per assistere ad una sua rappresentazione teatrale, lasciasse le proprie comode case e, vestita di tutto punto, si dirigesse verso il luogo in cui egli si esibiva. Io mi stupisco dell'esatto contrario e cioè che qualcuno si dia la pena di studiare una parte per mesi, curare la propria dizione, approfondire il carattere del proprio personaggio, dargli un'anima, il tutto sottoponendosi al nostro giudizio, solo per provocarci delle emozioni! Sappiamo che gli attori hanno il loro tornaconto in tutto ciò...ma se mi fanno percepire la differenza tra uno spettacolo ottimo ed uno mediocre, non m'importa di quanto ne viene a loro: non sarà mai quanto viene a noi...
Soggetti coscenti di un menage a trois, noi spettatori, uniti agli attori, guardiamo con occhi anelanti il nostro comune amore, il teatro, chiedendogli di compiere per noi una nuova magia.
Ma l'incanto ha ormai fine. Il sipario si chiude e la commedia della vita continua sempre più ironica. Assetati di gioia torniamo alle nostre case in attesa di bere ancora il nettare dell'arte. L'animo è rigenerato. Niente è più come prima.
DOMANI SERA SARO' A MONTEPULCIANO A VEDERE "IL MERCANTE DI VENEZIA di Shakespeare
|