Un giorno (da Lipika - Tagore)
Ricordo quel pomeriggio: a tratti la pioggia si
placava, per poi crescere nuovamente d'intensità
con il vento.
La stanza era buia, la mente incapace di lavorare.
Presi uno strumento e incominciai a suonare la
canzone della stagione delle piogge.
Lei giunse dalla stanza vicina, sostò un istante sulla
porta per poi ritirarsi nuovamente.
Dopo riapparve, indugiò ancora sulla soglia,
avanzò lentamente e sedette. Aveva un ricamo tra le
mani, abbassò gli occhi e incominciò a lavorare.
Dopo breve tempo smise il lavoro e rimase a
guardare fuori, verso gli alberi velati dalla pioggia.
Quando il temporale si placò, interruppi la musica.
Lei si alzò e andò a pettinarsi.
Solo questo, solo un pomeriggio di pioggia:
musica, ozio e penombra.
La storia riferisce sempre di guerre e di re.
Questa piccola storia di un pomeriggio resta celata
nella scatola del tempo, come una pietra rara.
Soltanto due esseri la conoscono realmente.
Tagore
BUONA GIORNATA
Annamaria