Un momento con la poetessa
ANTONIA POZZI
Ora l'annientamento blando
di nuotare riversa,
col sole in viso
- il cervello penetrato di rosso
traverso le palpebre chiuse -.
Stasera, sopra il letto, nella stessa postura,
il candore trasognato
di bere,
con le pupille larghe,
l'anima bianca della notte.
La prima sera ci fu la pioggia,
nera assordante
ed io al crocicchio,
a decifrare nomi
di strade sconosciute
sola alle soglie
di una città nuova,
sola con la mia preda
di felicità con l'eco
della tua voce.
Poi, sopra i monti, fu la limpidezza
bruciante della notte
e sulla neve riflesse
le innumeri stelle
ed adagiate nell'argenteo sonno l'esili ombre
dei rami
lo sola, io limpida tutta,
nel vento lieve di settentrione,
io in pace
con la chiarezza del cielo,
con il diffuso ricordo
del tuo sguardo.
Stasera la nebbia, candore sordo,
intorno al tremito della mia vita
attesa
velo sulla parola non detta,
difesa
per la paura del tempo,
per la fretta
di vivere
Pausa
Di nebbia s’avvolge
il cuore
colmo e sospeso,
per non udire
i suoi battiti
Riemersa da chissà che ombre,
a pena recuperi il senso
del tuo peso
del tuo calore
e la notte non ha, per la tua fatica,
se non questo scroscio pazzo
di pioggia nera
e l’urlo del vento ai vetri
Dov’era Dio?
BUONA GIORNATA
Annamaria