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Il sempliciotto (da un racconto scozzese)
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C'era una volta in Scozia una vedova che aveva un figlio incredibilmente sciocco. A pochi chilometri di distanza si teneva un mercato e, avendo nove metri di tessuto da vendere, la donna decise di mandarvi il ragazzo. Il mercato durava tre giorni e la vedova penso' che sarebbe stato meglio affidargli ogni giorno soltanto tre metri di stoffa, perche' su una piccola quantita' era piu' difficile che si sbagliasse. In ogni caso gli raccomando' di riportare a casa il tessuto se non fosse riuscito a ottenere un buon prezzo. Il sempliciotto si reco' dunque nella piazza del mercato, ma nessuno gli bado'. Si accingeva a tornare a casa, quando un macellaio gli si avvicino' e gli chiese di comprare i tre metri di stoffa. "Quanto mi date?" chiese il ragazzo. "Ti daro' le due cose piu' preziose che tu abbia mai visto" disse il macellaio. E tiro' fuori dalla tasca un topo e un'ape. Immediatamente l'ape comincio' a suonare il violino e il topo a ballare. Il giovane rimase molto affascinato dallo st raordinario duetto. "Accetto!" grido'. E rientro' correndo a casa con il topo e l'ape. Quando la madre vide cosa aveva ricevuto in cambio del tessuto, ando' su tutte le furie e gli diede una severa punizione. L'indomani la madre lo mando' di nuovo al mercato, minacciandolo che se si fosse lasciato di nuovo prendere per il naso, gli avrebbe dato una bella dose di legnate e lo avrebbe lasciato un'intera settimana a pane e acqua. Il giovane, ingenuo com'era spio' con lo sguardo il macellaio che gli si avvicino' subito. Anche questa volta si accordarono rapidamente e il sempliciotto ricevette in cambio dei tre metri di tessuto una lunga cintura di cuoio che si allacciava da sola e un bastone che colpiva da solo. "Ecco come potro' rimborsare mia madre" si disse il povero babbeo. Ma, quando torno' a casa, la donna si arrabbio' terribilmente, perche' si era lasciato ingannare per la seconda volta. Improvvisamente pero' la cintura la lego' e il bastone le diede una tale gragnola di colpi, ch e resto' talmente indolenzita e terrorizzata da non poter pronunciare piu' una sola parola. Quando il ragazzo divenne grande, senti' parlare di una fanciulla molto graziosa, figlia di un ricco abitante del paese vicino. La ragazza era cosi' stupida che se ne stava tutto il giorno seduta come un pezzo di legno, con lo sguardo perduto nel vuoto. Poiche' non aveva mai sorriso in tutta la vita, suo padre decise che l'avrebbe data in moglie solo al ragazzo capace di farla ridere almeno tre volte. Il giovane sempliciotto si mise dunque in viaggio per tentare la sorte con la fanciulla. Giunto in casa di lei, poso' sul tavolo il topolino e l'ape. Subito l'ape comincio' a suonare il violino e il topo a danzare seguendo il tempo. Quando la stupidina vide lo spettacolo, batte' le mani e rise per un quarto d'ora di seguito. Il padre, tutto contento, esclamo' "Molto bene, ancora una volta!" Ma la madre aveva ben altri progetti per la figlia. Anche lei era abbastanza stupida e non le importava che la fanciulla fosse sciocca. Il fidanzato che aveva scelto per la figlia era un grosso e ricco vecchio che, secondo il padre, era sciocco come la figlia e il ragazzo messi insieme. La sera dopo, quando il giovane entro' nella casa, trovo' l'altro pretendente seduto a tavola. La madre lo rimpinzava di pane, formaggio e belle parole. Quando il giovane lo vide, tiro' fuori dalla tasca la cintura e il bastone. La cintura lego' il grassone e il bastone lo picchio', fino a quando l'uomo supplico' di smettere. E la giovane rise tanto da farsi venire le lacrime agli occhi. Il giorno dopo, la madre si reco' dai due innamorati per dire al giovane che sua figlia non sarebbe mai diventata sua moglie e che avrebbe invece sposato, la sera stessa, il vecchio ricco. Ma il sempliciotto non era disposto a rinunciare tanto presto: cosi' si nascose sotto la finestra aperta della stanza del vecchio e fece entrare l'ape che lo punse sul naso; il riccone comincio' allora a girare in tondo urlando, con le m ani sul viso. La fanciulla, seduta di fronte a lui, comincio' a ridere così di gusto che non riusciva piu' a smettere. Insospettito dal rumore, il padre entro' in camera e vide la figlia ridere al punto da non riuscire neanche a parlare. Fu cosi' contento che la diede in moglie al sempliciotto il giorno seguente. E da allora vissero insieme felici e contenti. |
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come dire.... "gente allegra, il ciel l'aiuta" | |
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Carina ma comunque sono solo favole buone per i piccoli... | |
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Io penso che sarebbe bene se ognuno di noi coltivasse il lato bambino... nel mio caso poi... l'ho coltivato fin troppo ma non me ne pento. | |
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per farsene cosa? per finire stritolati prima?
D'accordo divertirsi ogni tanto con frivolezze, ma e' bene non eccedere... | |
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Non è così... anzi... chi SEMBRA innocuo non viene attaccato, e poi, portare con se la gioia di quando si era fanciulli, fa affrontare il quotidiano, anche se pesante, con un sorriso | |
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Beh, qualche svago innocente ci puo' stare, l'importante e' che la mente e la ragione rimangano quelle di un adulto... inoltre, il livello di guardia non dovrebbe calare... | |
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Il livello di guardia non cala ma... non avrò mai la mente di un adulto, anche se anagraficamente lo sono abbondantemente... e spero che non mi venga mai!
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Cos'ha una mente matura che non va?
Troppo calcolatrice? Troppo seria?
Ok, si puo' anche essere piu' spensierati, ma sempre tenendo conto delle proprie responsabilita' verso se' e gl'altri... | |
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Cos'hanno le menti mature? Riscontro spesso, in persone mie coetanee o anche più giovani, una forma di rassegnazione, di adagiarsi senza combattere, di disinteresse verso l'esterno... di lamentele continue su svariati argomenti e nessun impegno ad essere utili per gli altri, a guardare avanti, a capire che le possibilità ci sono sempre, siamo noi a tarparci le ali rinunciando.. e questo mi fa cadere le braccia. Per fortuna ci sono anche persone come il nostro Quinef, che stimo molto anche se purtroppo solo virtualmente e come Anita, che conosco personalmente, (ha compiuto 100 anni il 5 luglio) e va ancora in ufficio!!!! | |
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Ci sono persone e persone...
Quelle da te menzionate sono purtroppo eccezioni; piacevoli eccezioni colme di forza vitale e voglia di fare, di vivere...
Credo che le persone mature semplicemente rinuncino ai sogni e comprendano i loro limiti dovuti all'eta', alle responsabilita' e al confronto con la dura realta' che pone in primo piano l'esigenza di lavorare e cercare di tirare avanti fra bollette, conti e mutui vari.
Triste come tutte le speranze e i sogni vengano distrutti da questo perverso cambiamento delle cose; perverso ma reale. Quindi i sogni si riducono cosi' come si riduce il tempo libero, cosi' come si riducono i soldi quando arrivano i succitati conti... Tutto diviene una squallida e monotona routine che demanda molto e rende in genere poco... | |
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Triste realtà che può essere condita con i sogni. Oltre ad essere un trampolino di lancio verso la realizzazione di mete, sono anche lo stimolo per vivere e combattere. | | |
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Allora amici, cosa dite su questo racconto? |
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Quello che ho detto la volta scorsa
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Purtroppo, dalla prigione da me menzionata, difficilmente ci si puo' liberare, specie in questi tempi d'incertezza e disoccupazione nei quale conviene farsi piacere questo squallore per poter tirare avanti, perlomeno. In questo frangente, i sogni farebbero nient'altro che causare ulteriore frustrazione e dolore, in quanto consci della propria condizione e prigionia nel sistema, alquanto malfunzionante tra l'altro. Vivere nell'ossessione e nel dolore, o divenire un automa senza sentimenti? Maglio la seconda, di fronte a questi mali estremi.
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Vivere nell'ossessione e nel dolore, o divenire un automa senza sentimenti? Per come mi sento oggi, sarebbe davvero meglio la seconda, ma non rinuncerei mai alla prima... la prima vuol dire essere vivi!!!
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Vivere vuol dire gioire, ma soprattutto soffrire... ma se la vita diviene solamente un peso per l'anima ed il cuore, spengendoli ogni giorno di piu', non e' forse meglio divenire piu' un automa ricercando la pace e cercare di conservare quel poco rimasto? Che senso ha farsi del male da soli, se tanto non c'e' speranza?
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De: haiku04 |
Enviado: 25/05/2010 00:54 |
Penso che sia sempre questione di indole, di tratti caratteriali: se una
persona nasce positiva rimarrà sempre a galla qualsiasi cosa accada. Al
contrario non sarà mai contenta anche se avrà ogni fortuna dalla
vita.... gli esempi in tal senso sono molti. Con l'età poi è facile che
si spengano anche le ultime scintille della voglia di fare, di esserci.
Purtroppo è così anche se io penso che, come ho già detto, si può
sempre lavorare su se stessi e cercare quindi di vivere e non di
esistere soltanto.
"Vivere
nell'ossessione e nel dolore, o divenire un automa senza sentimenti?"
Beh, ci può essere la via di mezzo, no? Il termine automa è orribile,
si può accettare una vita non al top e crearsi piccoli interessi,
piccoli sfizi che aiutano a far passare il tempo in attesa di momenti
migliori, perchè non bisogna mai rinunciare alla speranza, soprattutto
alla tua età Luce! L'ho già detto, non c'è notte che, per lunga sia,
non veda il mattino, ma bisogna interagire, altrimenti si va solo alla
deriva.... (e non alludo ai sogni, coi sogni si costruisce poco, ma a piccole azioni quotidiane)
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Mi associo completamente ad haiku, soprattutto in queste frasi: se una
persona nasce positiva rimarrà sempre a galla qualsiasi cosa accada. Al
contrario non sarà mai contenta anche se avrà ogni fortuna dalla
vita....
ma bisogna interagire, altrimenti si va solo alla
deriva.... (e non alludo ai sogni, coi sogni si costruisce poco, ma a
piccole azioni quotidiane)
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