Il vicolo (da Lipika - Tagore)
Ecco il nostro vicolo di ciottoli che si snoda tortuoso ora a destra ora a sinistra, come se fosse alla ricerca di una cosa ignota, ovunque inciampando.
Case a destra, a sinistra, di fronte.
In alto, a perdita d'occhio, egli scorge una striscia di cielo stretta e contorta, così simile a lui, e gli chiede: « Dimmi, piccolo, di quale città celeste tu sei la strada? ».
A mezzogiorno appare il sole, solo per un poco, ed egli tra sé riconosce che ignora ogni cosa.
L'ombra delle nuvole cariche di pioggia si infittisce sulle due file di case. La luce scompare dal vicolo, come la riga scritta di un libro cancellata con un tratto di penna.
L'acqua rotola sui ciottoli del selciato, come se il monsone suonasse il tamburo per far danzare i serpenti.
Il vicolo diventa sdrucciolevole, gli ombrelli dei passanti si urtano, e su di loro si abbatte l'acqua che precipita dalle grondaie, e rimbalza e li schizza.
Confuso il vicolo dice: « Poco fa era sereno, tutto procedeva senza fastidi, perché ora tanti disagi, senza nessuna ragione? ».
Il vento primaverile soffia fastidioso sollevando turbinosamente polvere e cartacce.
Smarrito il vicolo dice: « Un qualche dio è forse impazzito? ».
Stracci, ceneri, bucce, topi morti e altre immondizie che si ammucchiano di giorno in giorno ai suoi lati sono una realtà abituale per lui, e così non si chiede: « Cosa ci fanno qui tutti questi rifiuti? ».
Quando il sole d'autunno tramonta e oltre la terrazza risuonano nell'aria le note della musica sacra, il vicolo per un istante è colto da un dubbio: « Forse esiste qualcosa di più vasto al di là di questo vicolo? ».
Il giorno sale, la luce cala giù dai tetti delle case come il lembo del sari della donna al lavoro; l'orologio suona le nove; con il paniere appoggiato su un fianco una serva torna dal mercato, gli impiegati si affrettano e il vicolo è invaso dal fumo e dall'odore delle cucine. E allora si dice nuovamente: « Tutta la verità è contenuta in questa striscia di selciato, e ogni altra cosa non è che un sogno ».
Tagore
BUONA GIORNATA
Annamaria