Il vestito azzurro
Ve ne ricordate, Madre dal viso così bello, Madre mia dalle braccia bianche, ve ne ricordate? quando ero stata troppo a lungo triste e saggia, mi prendevate un po', la sera, sulle ginocchia.
Portavate qualche volta un vestito molto azzurro in raso d'Oriente che ricamava dei voli d'oro; tutto un golfo d'Asia vi ondeggiava dietro e i miei sogni di bambina sono ancora lì cullati.
Fumavate... e l'odore del trasparente fumo veniva a mescolarsi al vostro cangiante profumo; e io vi respiravo, o madre mia dei balsami, la fronte nascosta tra i capelli pesanti bruni.
Come sapevate di buono, o madre noncurante! Eravate, tenebrosa e piena di chiarore, simile a qualche onda cupa e lenta che guarda oscuramente gli astri dell'estate.
Eravate il viaggio e tutti i suoi stupori, e il vostro vestito azzurro e l'oro e le sue pieghe tropicali, vi bagnava e vi faceva uguale a qualche grande nave dal femineo rollio.
Eravate partita con nostalgica speranza e il porto palpitante nelle sue tranquille acque; i vostri seni arrotondavano gli odorosi promontori dove le vostre maniche volavano come indolenti uccelli.
è così che ho visto isole felici, lo strano incanto di notturni paesi... Madri dalle dolci mani, madri voluttuose, aprite al vostro figlio i primi paradisi.
Perchè poi, deluso dai piaceri del mondo, sappia che una volta, legato al vostro cuore, per l'intima profonda forza dei vostri fianchi, era giunto alla nera sponda dove tutto è oblio.
M.L.A. De Hèrèdia (Gerard D'Houville)
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