Non posso fare a meno di rispondere a questo post poichè tu ci incolpi di non scrivere un pensiero che possa ricordare questi tragici eventi della storia.Ci incolpi senza neppure conoscere le esperienze personali di ognuno di noi...senza conoscere le difficoltà e le tragedie che si sono consumate dietro a questi eventi,ripeto...così tragici....mio padre era spagnolo..fuggì dalla Spagna nel periodo del regime di Franco...E' stato prigioniero in Marocco...e poi arrivato in Italia schierandosi con i Partigiani...ha rischiato la propria vita ...ogni giorno...per un Paese che neppure conosceva...è stato senza parlare per ben tre mesi poichè una bomba gli scoppiò troppo vicino...Riacquistò la parola dopo sacrifici e comunque mai al 100% poichè quello che la guerra gli lasciò in regalo fu anche la balbuzie...
Scrisse insieme ad un carissimo amico partigiano italiano (diventato poi un luminare nel campo medico) un libro di esperienze vissute in quel periodo di guerra...e quì scrisse con quanto amore mia madre portava da mangiare nel bosco a tutti quei partigiani nascosti ,il cibo...racconta del giorno in cui le rasarono a zero i capelli poichè non voleva saperne di fare la spia sui partigiani...e tanto altro...
Bè...come vedi...di quel periodo ce ne sono state di storie vissute da raccontare...ovunque ti voltassi vedevi solo dolore e sterminio..lacrime,lacrime e ben pochi sorrisi...ma.nonostante tutto mio padre si è sempre sentito un uomo fortunato...e sai perchè..perchè,nonostante tutto...LUI era ancora VIVO...
E con questo chiudo il mio dialogo con te...
Susanna