Alla periferia di Calcutta si estende il sobborgo chiamato "Città della gioia", il quartiere dei diseredati, degli accattoni e dei lebbrosi. In questo mondo ai confini dell'umanità agiscono pochi generosi volontari, tra i quali un giovane chirurgo americano in crisi di identità. Un romanzo che ha imposto per la prima volta all'attenzione del mondo una situazione agghiacciante.
E' un libro che a mio parere dovrebbe far parte della biblioteca di tutti, un libro da rileggere quando sembra che tutto ci vada storto perchè allora ci potremmo rendere conto di quanto, in fondo, siamo fortunati. Soprattutto colpisce la grande dignità dei protagonisti che nascono e muoiono nell'orrore puro, e la cosa peggiore è che non è solo un romanzo ma la fedele descrizione di uno degli sterminati slum che occupano tanta parte del nostro mondo.