Ed eccoci di
nuovo a Maggio!
E' uno dei più
bei mesi dell'anno,
dove i rigori dell'inverno e i capricci d'Aprile dovrebbero diventare
un ricordo,
mentre vi è l'aspettativa della luminosità dell'Estate con la sua
promessa di riposo e di vacanza. Poi, come spesso accade, la realtà si
rivelerà magari deludente, ma ogni anno l'attesa ritorna, puntuale.
Di Maggio io conservo da sempre un ricordo
dell'adolescenza, quando le città erano sicure e i bambini coglievano i
primi tepori per scappare da casa e giocare a perdifiato per le strade
tranquille. Io avevo la mia amica del cuore, e ai genitori
raccontavamo che ci saremmo allontanate per recarci nella vicina
chiesa e assistere alla Messa delle rose, o era la novena, o qualcosa
del genere. In realtà in chiesa ci fermavamo solo pochi istanti, poi,
furtivamente e guardandoci le spalle, correvamo verso il centro pieno
di gente e di luci. Il nostro unico peccato era un cono gelato
divorato con estremo piacere. E i nostri occhi ridenti.
Eppure oggi, malgrado la mia ingenua fede di
bambina abbia preso altre vie, ripenso ancora con nostalgia a quella
chiesa antica coi confessionali cupi e posti nell'ombra...... ripenso
alla luce tenue e tremula delle candele, ai mormorii delle preghiere
che le donne sgranavano su rosari di madreperla o di opalina; rivedo i
delicati tulli arabescati appoggiati sui capi chini e assorti alle
segrete grazie domandate nel silenzio del proprio cuore, ma soprattutto
ripenso a quell'intenso profumo di rose che usciva dal portone
spalancato sulla sera blu cobalto.... un profumo quasi di santità.
E di cose
che
non torneranno mai più!
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