Ogni cuore ha le sue prigioni.
A volte i problemi ci assolgono, prendono
di mira le nostre debolezze, modificando
il nostro carattere....
Ci ritroviamo nel panico, ci abbandoniamo
a noi stessi.
Iniziamo a trascurarci e ad evitare qualsiasi
contatto col il mondo che ci circonda.
E come se ci costruissimo un mondo tutto
nostro, dove le sole presenze sono rappre-
sentate da noi ed il nostro problema.
E' bello pensare pero' che non siamo gli unici
ad avere problemi, al contrario non potremmo
andare avanti.
I problemi si presentano sotto diverse forme,
quasi sempre non sono altro che il contrario
della verita'; li incontriamo quando abbiamo
timore di qualcosa che ci possa spaventare o addirittura deludere o, peggio ancora che ci
possa procurare dolore. Quante volte definiamo
dolore un problema. In realta' esso non rappresenta un problema, ma ne e' la diretta conseguenza.
Ogni giorno la vita ci mette alla prova e noi
siamo costretti ad accettare questo stato di cose
in silenzio, quasi rassegnati e crediamo che solo i
piu' forti riescono a venirne fuori.
Si prova dolore quando ci si sente esclusi da
qualsiasi rapporto interpersonale o, addirittura,
inutili.
Ma inutili per chi? Per gli altri? Per chi ci giudica?
Per chi ci classifica? Per chi ci esclude? Per chi ci
costringe a sfondare il muro di queste menti
superiori?
Ho incontrato tanta gente sofferente perche'
qualcuno gli ha ripetuto fino alla nausea:
non servi a niente; non vali niente.
Goditi la vita fratello, ricomincia vivere. La vera
forza e' guardare oltre i nostri occhi.