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Madre troppo povera perde il diritto al figlio dopo il parto
Il reddito della donna e' di soli 500 euro al mese
(ANSA) - TRENTO, 20 LUG - Il fatto di essere in difficolta' economiche non ha consentito ad una giovane madre di abbracciare il figlio appena nato. Subito dopo il parto le e' stato sottratto dal Tribunale per i minorenni di Trento in esecuzione di una procedura di adottabilita'.Il caso e' stato reso noto oggi dallo psicologo Giuseppe Raspadori, consulente tecnico di parte del Tribunale, che attacca il meccanismo con cui i giudici dei minori applicano la sospensione della potesta' genitoriale.'La giovane, senza problemi di tossicodipendenza e con un reddito mensile di 500 euro, nonostante le fosse stata proposta la sospensione della gravidanza, ha scelto di partorire chiedendo un affido condiviso per il bimbo che momentaneamente non sarebbe stato in grado di mantenere', dice il dottor Raspadori. 'A questo punto pero' il Tribunale, senza interpellarla, ha dato avvio alla procedura di adottabilita', levandole il figlio alla nascita. Dimostrando come in alcuni casi al giustizia sa essere davvero tempestiva'.Solo dopo un mese - prosegue Raspadori - la giovane si e' potuta incontrare con il giudice, il quale ha deciso di avviare una perizia sulle 'capacita' genitoriali' della madre. 'Una beffa, perche' in questo modo la ragazza, cui e' stato sottratto il diritto di essere madre dal primo momento, rivedra' il proprio figlio solo dopo otto mesi, con buona pace della fase primaria dell'attaccamento, con relativo allattamento e svezzamento, e della giustizia per il minore'
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De: haiku04 |
Enviado: 21/07/2010 12:24 |
Vergogna!, io naturalmente non conosco la realtà di questa ragazza, ma so che all'estero in casi simili, dove cioè l'unico 'ostacolo' ad un felice maternità è il fattore finanziario, non solo non tolgono il figlio a chi è indigente, ma intervengono con sussidi e l'assegnazione di un'occupazione più redditizia a chi è nel bisogno.
Qui non solo non si puniscono gli assassini, ma come sono lesti in azioni legali di questo genere! Vergogna!! |
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E' un esempio d'ipergarantismo allargato ai minori,in cui però si parte dal presupposto che il miglior genitore sia lo stato,fatto nella realtà parecchio discutibile,così s'assiste ad una sempre maggior ingerenza di assistenza sociale nelle famiglie che poi assistenza non é,più proprio..."Sottrazione sociale". |
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De: haiku04 |
Enviado: 25/07/2010 12:58 |
Ma molto, mooolto discutibile, così troppo spesso il minore passa, come un pacco, da istituti altrettanto discutibili ad affidi non sempre controllati in modo adeguato, creandogli come minimo una sorta di destabilizzazione poi difficile da far rientrare.
La legge dovrebbe tener conto di ogni singolo caso, e invece questo non avviene, mentre le assistenti sociali, che a volte credono di essere le vestali della giustizia, hanno il potere di ingerire in modo pesante nelle famiglie, creando non pochi disastri. |
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E' da un bel po' che stanno succedendo di questi eccessi di zelo da parte dello stato,diciamo pure a favore dei bambini. Ma vogliamo pensare un po' anche ai bambini?....Purtroppo non sempre sono necessari questi interventi e fa veramente tanta rabbia quando si sentono di queste sottrazioni di figli dalle famiglie o affidamenti sbagliati da uno all'altro genitore......Mi viene in mente il caso di Ciccio e Tore, quei bambini di Gravina di Puglia che furono tolti dalla madre alla quale erano stati affidati in prima sede dal giudice,per passare al padre col quale non volevano state per ovvi motivi. E poi la loro drammatica fine!!.... |
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Qualcuno s'è permesso di riflettere:
un reddito di 500€ non consente di mantenere una figlia
che pertanto deve andare ad una struttura;
la struttura ha un costo;
non si può dare tale costo alla donna indigente e consentire
alla bimba di crescere con la sua mamma?
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Siccome quello che scrivi Enzo, è molto giusto, è ovvio che non è venuto in mente a nessuno, meglio straziare le famiglie secondo certa gente e certe leggi che sono state fatte da certa gente! |
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Non è mia la riflessione. L'ho letta su "il Giornale".
Enzo |
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Written by admin on 26 luglio 2010
«Grazie a tutti quelli che, in questi giorni, si sono mossi per aiutarmi. Al mondo c’è tanta brava gente». La mamma trentina alla quale è stato tolto il figlio al momento del parto dal tribunale dei minori è rimasta colpita dalla gara di solidarietà scaturita dalla sua storia. Attraverso il suo legale la mamma ringrazia chi si è mobilitato, ma allo stesso tempo chiede che venga rispettata la sua privacy.
Intanto, le offerte d’aiuto non si fermano e s’intravede anche il lieto fine: nel mese di agosto la giovane donna potrebbe riabbracciare finalmente suo figlio. Il condizionale è d’obbligo, poiché non c’è ancora nulla di certo. Se non il fatto che in questi mesi gli incontri con il perito nominato dal tribunale dei minori sono andati sempre meglio.
Ma facciamo un passo indietro. A gennaio, su segnalazione degli assistenti sociali, il tribunale aveva deciso di sottrarre il figlio alla madre per «incapacità genitoriale» ed avviare la procedura di adottabilità. Decisione presa senza che il giudice avesse mai visto la giovane donna. Solo dopo un mese (a febbraio) c’ è stato il primo colloquio. È stato nominato il perito, che ha iniziato una serie di incontri, verificando che la giovane donna non sarebbe poi così «inadeguata».
La sentenza dovrebbe esserci prima di Ferragosto ed è probabile che la ragazza possa finalmente riabbriacciare suo figlio. Anche se nessuno potrà ridare loro questi 8 mesi passati lontani. Intanto, comunque, non si ferma la gara di solidarietà. Il gruppo nato su Facebook è già arrivato a quota 2.000 iscritti. E dopo l’associazione «Salvamamme», che si è offerta di inviare a Trento un camper carico di prodotti per neonati, altre realtà si stanno mobilitando. È il caso dell’associazione «Papa Giovanni XXIII» che attraverso il responsabile della comunità di don Benzi, Giovanni Paolo Ramonda, offre la disponibilità ad «accogliere la mamma e il suo bambino in una delle nostre 253 Case Famiglia italiane.
Ieri sulla vicenda è tornato anche Giuseppe Raspadori, lo psicoterapeuta che martedì scorso aveva sollevato la questione. «Non ho mai detto che il bambino è stato sottratto per questioni economiche. Il mio obiettivo – ha specificato Raspadori – non era quello di fare emergere un caso limite come questo, nel quale il tribunale dei minori di Trento ha in ogni caso agito contro natura giudicando la madre «inadeguata» quando era ancora legata a suo figlio col cordone ombelicale, ma per denunciare il sistema sbagliato attraverso il quale spesso si valutano queste situazioni. Invece di partire nella valutazione da come sta il bambino, si giudica il profilo psicologico della madre e da questo si valuta o meno la «capacità genitoriale», che è un falso scientifico, poiché non è riportata in alcun manuale di psicologia. In questo modo si rischia di togliere troppi bambini alle loro madri. E questo – ha concluso lo psicoterapeuta – è mostruoso».
[Fonte: il trentino.it] |
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De: haiku04 |
Enviado: 27/07/2010 12:04 |
Come si suol dire tutto è bene quel che finisce bene. Questo è uno dei casi in cui è altamente positivo che se ne parli, perchè solo così, anche attraverso l'indignazione popolare, i troppo zelanti debbono ritornare sui propri passi!
Rimane comunque deplorevole l'azione in sè, e questo vale per tutti i casi in cui troppo frettolosamente e ingiustamente i bambini vengono tolti ai genitori, mentre in altre situazioni avviene l'esatto contrario per incuria e superficialità degli 'addetti al lavoro' che lasciano i bambini tra le mani di genitori indegni di questo nome.
E' anche scandaloso che, laddove esistano dei problemi di sopravvivenza, siano i cittadini più generosi e volonterosi ad accorrere in aiuto, mentre lo Stato che sperpera milioni di euro in caxxate se ne lava le mani. E' la realtà!
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mentre lo Stato che sperpera milioni di euro in caxxate se ne lava le mani. |
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