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De: Butterfy (Mensaje original) |
Enviado: 30/07/2010 19:32 |
Il divieto della Catalogna alla corrida è solo l'ultimo schiaffo alla Spagna
Gli animalisti possono smettere di esultare perché la recente proibizione delle corride nella Catalogna ha ben poco a che fare con la lotta per i diritti degli animali. Dietro il sostegno all’iniziativa di legge popolare firmata da 180mila catalani (su una popolazione di circa 7,5 milioni di persone) si cela in realtà la netta e trasparente volontà politica di cancellare tutto ciò che rappresenti l’identità spagnola all’interno della comunità catalana. L’obiettivo ultimo non è altro che la separazione da Madrid. L’abolizione, infatti, è solo l’ultimo (e più evidente) gesto simbolico della lenta e progressiva battaglia di Barcellona per l’indipendenza.
Nell'arena in festa, tra musiche e colori, trafitto dalle "picche" e dalle "bandierine", dalla spada e dal coltello, il toro, immobile, vive la sua lenta agonia. Accanto a lui muore il cavallo, il ventre squarciato sotto la trapunta. Il "matador", eroico e vittorioso, si inchina alla folla e applaude. E' il finale dell'ultimo atto di una corrida spagnola.
IL TORO PRIMA DI ENTRARE NELL'ARENA:
- viene tenuto al buio, sottoposto a droghe e purghe per indebolire le sue forze
viene percosso sulle reni con sacchi di sabbia
- gli viene cosparsa trementina sulle zampe per impedirgli di star fermo
gli viene messa vaselina negli occhi per annebbiargli la vista
- gli viene infilata della stoppa nelle narici e nella gola per impedirgli di respirare
- gli vengono conficcati aghi nelle carni
IL TORO QUANDO ENTRA NELL'ARENA:
gli vengono conficcate dai "picadores" le "picas" che producono dolore ed emorragie
- gli vengono infilate dai "banderilleros" le "banderillas", che sono arpioni che straziano ancora più i muscoli, costringendo l'animale ad abbassare la testa
- viene colpito ripetutamente dalla spada che provoca sempre più gravi emorragie polmonari che soffocano l'animale
IL TORO QUANDO ESCE DALL'ARENA:
- viene trascinato via, spesso ancora agonizzante e paralizzato, ma cosciente
- ancora vivo, gli vengono tagliate coda e orecchie, macabri trofei di un'ingiusta vittoria.
Il toro non è un animale da combattimento, è un animale erbivoro, allevato in pascoli fino all'età di 4 anni, poi bruscamente trasferito nell'arena. Torturare ed uccidere il toro significa sadismo, ignoranza, violenza, barbarie. Le corride sono attivamente sostenute da circa un migliaio di persone definite dagli animalisti spagnoli MAFIA TAURINA. Questa mafia non ha scrupoli nello sfruttare la sofferenza degli animali per scopi puramente economici. Per imporre alla Spagna, all'Europa e al mondo questi orrendi spettacoli la mafia taurina, presenta la corrida come arte, folklore, tradizione popolare, ottenendo il consenso della "cultura ufficiale", del Governo spagnolo, aprendo Scuole di Tauromachia per giovanissimi, organizzando e incoraggiando spettacoli Comico-Taurini in cui nani, scimmie, scimpanzé, torturano a morte vitellini con lo scopo di "divertire" i bambini rendendoli crudeli e indifferenti al sangue ed alla sofferenza.
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Ho seguito in tv. Sono divisa in due. E' una crudeltà inutile e ne convengo, ma... è giusto annullare tutte le tradizioni? (non parlo solo di corrida, dico in generale) un popolo senza radici è destinato a scomparire. |
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De: haiku04 |
Enviado: 30/07/2010 22:43 |
Penso che per le nuove generazioni la corrida abbia perso il suo fascino, anche se ci sono ancora quei pazzi che si fanno incornare una volta all'anno a Pamplona, ma questa è un'altra cosa.
Anni fa invece la corrida per gli spagnoli era una cosa sacra e intoccabile, e i toreri erano eroi.... nomi tipo Belmonte, Joselito, Manolete, Ignacio M. Sanchez, Dominguin e direi l'ultimo grande, il biondo El Cordobez erano addirittura idolatrati sia dalla folla che dagli intellettuali e dalle belle donne dell'epoca. Hemingway era un appassionato e il romanzo "Morte nel pomeriggio" merita di essere letto. Va anche detto che allora la corrida era anche più equa, più onesta, e infatti era una sfida tra matador e toro, e non sempre il morto era il toro.
Oggi no, è uno schifo! Ho assistito ad una corrida qualche anno fa e ne sono rimasta disgustata. Intanto, prima dell'arrivo del torero, il toro veniva praticamente reso innocuo da un gran numero di picadores che, sia a piedi che a cavallo, lo trafiggevano da ogni parte, e quando ormai la povera bestia sanguinante era allo stremo, arrivava il modesto "eroe" col suo vestito di luce che gli dava la stoccata finale (3 tori per corrida). Una marea di fischi da parte degli spettatori, e uno spettacolo, se così vogliamo chiamarlo, triste e patetico. Penso quindi che, aldilà dei provvedimenti politici, sarà una tradizione che morirà da sè perchè non vi è più la simbologia che la giustificava. I giovani anche in Spagna preferiscono ormai i rave party!
(Si pensi ad es. alla delusione di Dominguin, adorato da Picasso e cresciuto nel culto della corrida epica, quando scoprì che il suo unico figlio era gay e si dilettava tra balletto classico e musica pop, al punto da scegliere come nome d'arte il cognome della madre: Bosè!)
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Che succederà in pratica?
Il vitello sarà trasformato in bistecche prima di
diventare toro. |
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De: haiku04 |
Enviado: 31/07/2010 12:53 |
Ma infatti Lore, perchè si alleva il bestiame se non per destinarlo al macello e quindi finire sulle nostre tavole? Tuttavia torno a condannare le corride per come sono concepite oggi. |
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Meglio dunque l'"Encierro".Chi vuol farsi male lo sceglie.
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De: haiku04 |
Enviado: 04/08/2010 12:24 |
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