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Dopo aver letto i numeri dei bambini, nel post di Fly, questa gente mi fa solo più arrabbiare, dalla vita hanno avuto molto, se si sono ridotti così, penso sia esclusivamente colpa loro. La Turina poi... rivolgersi alla propria figlia dalle pagine di un giornale, (sicuramente avrà ricevuto del denaro per questa intervista) la trovo squallida, se fossi la figlia, continuerei a non avere contatti con lei. Sono troppo cattiva e giustizialista? |
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"Disperata e senza un soldi" Il grido d'aiuto della Turina
Notizia del 25 agosto 2010 - 14:30
Lo rivolge alla figlia Daria con cui da tempo non ha più rapporti dalle pagine di "Di Più": «È il periodo più brutto della mia vita. Non voglio più sbagliare anche come genitore»
«La tua mamma è stata una madre assente nel corso della tua vita. Lo confesso, per questo mi sento in colpa, figlia mia»: così scrive Luciana Turina, 64 anni, nella sua lettera aperta alla figlia e pubblicta dal settimanale DiPiù. «Ma tu sai bene che vita ho fatto in tutti questi anni»: racconta di quando dovenne famosa come cantante, di quando era sempre in tournée e di quando decise di affidarla a sua zia Ave per farle avere «il calore di una famiglia». Con il passare degli anni però i rapporti si sono raffreddati, non solo con lei ma anche con la madre. «Ho già sbagliato io, non farlo anche tu», «Non voglio fare lo stesso errore che feci con mia madre. Voglio riprendere le "trasmissioni", sentirmi finalmente mamma di una figlia adorabile quale tu sei».
Poi la Turina ricorda quella vacanza alle Eolie, din cui sembravano essersi riavvicinate. «ma da allora, dopo quella breve parentesi, una illusione, siamo i nuovo scivolate nel distacco». «Sento il peso del mio fallimento di madre, perché non sono mai riuscita a chiarirmi con te». «Un peso che è ancora più devastante per le serie difficioltà economiche nelle quali mi dibatto. E l'ho sempre tenuto nascosto per non allarmarti ma soprattutto perché tra noi non c'è dialogo. Ho sbagliato, lo so ma ora non voglio più sbagliare e ti racconto tutto. Non arrivo più a fine mese, dolce amore mio. E la tua mamma è disperata, in piena crisi depressiva. Sì, cara Daria da un paio d'anni tua madre lavora sempre meno e la situazione è ormai diventata insostenibile».
«Mi dispiace dirtelo a muso duro ma non riesco più a pagare la bolletta di casa, l'affitto della casa di Terrasini, vicino a Palermo che dalla fine del 2008 divido con il mio compagno Emerico. Come sai abbiamo deciso di andare a vivere sotto lo stesso tetto perché ci amiamo da dodici anni e perché in questo modo possiamo abbattere i costi, visto che non ho messo da parte soldi nel corso della mia carriera e vivo con 490 euro di pensione. La Sicilia non è Roma, gli affitti costano meno. E intanto Emerico ha perso il posto di lavoto. Siamo in buona compagnia di molti italiani, è vero. Ma la cosa non ci conforta affatto. Concludendo, cara Daria, sto già pagando duramente i miei errori professionali, anche se ce la metterò tutta per risalire la corrente. Ecco, non voglio sbagliare più anche come genitore».
La cantante trascorre le sue giornate in casa «perché non ho voglia di vedere gente. Meno male che c'è l'amore di Emerico a non farmi finire in ginocchio. Perché non ti nascondo che questo è il periodo più brutto della mia vita. Tiro fuori dal cassetto la tua foto di bambina, la accarezzo tra le lacrime e mi dico "coraggio Luciana", reagisci per Daria, per la tua piccola, meravigliosa Daria. E vivo nella speranza che tu mi dia altre possibilità, altrimenti per me è tutto più buio».
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Comodo stare tutto il giorno sul divano ad aspettare una telefonata!!!
Da Magalli ai cassonetti L'uomo nero se la passa male
Ricordate l'uomo nero? Erano gli anni '90 e faceva il valletto nel programma di Guardì "I fatti vostri". Ora Lino Bon vende nei mercatini gli oggetti che trova nella spazzatura e in un memoriale racconta tutto (tranne le nozze con il disturbatore Paolini)
Che fine fanno le comparse, i personaggi muti, le vallette, il pubblico pagato, quando si spengono le telecamere? Tornano alla loro vita, all'anonimato. Ma che succede se - anche per un attimo - quelle telecamere li hanno resi se non celebri, almeno conosciuti? Tornare alla realtà è molto più dura. Pensate a uno come l'uomo nero dei "Fatti vostri". Erano gli anni '90 e il programma di Rai Due, condotto da Magalli, era popolarissimo. Lino Bon aveva un compito del tutto marginale: indicava le caselle dei premi ai telespettatori che chiamavano per giocare. Però indica oggi, indica domani, quel volto era diventato familiare ed entrava ogni giorno nelle cucine e nei tinelli .
Insomma, quella vecchia volpe di Guardì (il regista della trasmissione) aveva fatto di una persona un personaggio. Più di dieci anni dopo, Di Più pubblica le immagini di un uomo in tuta e pantofole che ravana nei cassonetti. Ha sempre un'aria familiare: è lui, è l'uomo nero. Come diavolo ha fatto a finire dalla tv alla spazzatura lo spiega lui stesso in un articolo-memoriale che accompagna le foto degno di Charles Dickens. «Sono disperato, senza soldi (...). A volte recupero una cornice ammaccata, un maglione sgualcito o un vecchio souvenir: tutte cose che riparo e sistemo e poi porto nei mercatini», racconta di suo pugno Lino Bon, che ripercorre con rimpianto i momenti d'oro della sua carriera («Anche Stefania Orlando era diventata un'amica, spesso raggiungevamo gli studi Rai in motorino»). Nel settembre del 1997 la doccia fredda: il suo contratto non viene rinnovato. Tutta colpa di alcune foto di Lino in costume adamitico rubate su una spiaggia per nudisti - secondo l'uomo nero - che in Rai non sarebbero piaciute. Il telefono comincia a non squillare più, il sogno di lavorare nello spettacolo si infrange definitivamente, i soldi finiscono, si chiude anche un'importante storia d'amore (quella con il distrubatore Gabriele Paolini? I due nel 2002 si definivano "sposati" e sognavano un bambino, ma l'uomo nero non ne fa cenno). E adesso? «Sto tutto il giorno sul divano - spiega Lino - steso sognando chissà di ricevere prima o poi una telefonata per partecipare a qualche reality...». Il tutto mentre è ospite a casa di un'amica. Ogni tanto fa qualche lavoretto, «quando sto meglio», precisa. «Recentemente ho anche tenuto il cane di Asia Argento», sempre mondo dello spettacolo è.
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Da Playboy alla panchina
La triste parabola di Isabella Biagini, star della tv e del cinema degli Anni '60 e '70, che ora campa con 650 euro di pensione
Le foto sono una provocazione, un modo per accendere i riflettori sulla propria vita. E quella di Isabella Biagini tanto facile non è stata mai, anche negli anni migliori. Tre matrimoni, tutti falliti, il dramma della perdita di una figlia , il lavoro che da un bel po' di tempo non arrivava più. Oggi, a 65 anni, la stessa donna che stregava gli italiani dalla copertina di Playboy si è ridotta a campare con 650 euro al mese di pensione."Lei era la supermaggiorata. Lei era lei. Prodotto made in Italy di una sensualità dirompente, Anni Sessanta", scriveva Maria Stella Conte qualche tempo fa. Lei era, appunto. Il passato è d'obbligo. Perché, come Maurizio Costanzo aveva fatto notare più volte, la Biagini rischiava di fare la stessa fine di molti altri personaggi del nostro spettacolo caduti in disgrazia. Lentamente e silenziosamente.«Mi sono informata per una casa di riposo - ha dichiarato la Biagini a Oggi - ma con la pensione che ho nessuno è disposto a prendermi. È per questo che ogni tanto prendo su la mia coperta, il mio cane, e vado per strada. Diciamo che mi sto allenando per quella che potrebbe essere la mia vita futura: una vita da barbona».
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De: haiku04 |
Enviado: 25/08/2010 22:47 |
Helmut Berger: «Ridotto a vivere con 200 euro al mese di pensione»
«Dopo aver girato 80 film vivo con l'assegno mensile che mi riconosce lo Stato italiano» BERLINO - Ha guadagnato somme enormi, spendendo però sempre più di quanto aveva in tasca. Il risultato è che adesso Helmut Berger - l'attore austriaco, tra i più amati da Luchino Visconti - è ridotto in miseria, costretto a vivere ospite di amici perché non ce la fa ad andare avanti con i 200 euro di pensione al mese che percepisce dallo Stato italiano.
Ogni tanto si legge il grido d'allarme di qualche personaggio che è stato famoso, o quasi, e che oggi deve campare alla stessa stregua di milioni di persone che hanno sgobbato tutta la vita senza avere mai sfiorato nessuna agiatezza o fama. In linea di massima sono tipi che hanno sperperato e hanno vissuto senza regole, per accorgersi oggi che è brutto invecchiare senza essere stati previdenti.
Mi spiace solo un po' per Laura Antonelli, tanto graziosa quanto sfortunata, che pure non se la sta passando bene, ma ha la dignità di rifiutare interviste e chiede solo di essere dimenticata: brava e auguri!
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La favola che rappresenti con questa immagine insegna... |
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