morto Francesco Cossiga
Era ricoverato da giorni al Gemelli
Il presidente emerito Francesco Cossiga è morto. Ricoverato da nove giorni all'ospedale Gemelli di Roma, le sue condizioni si erano aggravate nella notte. La causa del decesso sarebbe una crisi cardiocircolatoria.
Ucciso da crisi cardio-circolatoria
Le condizioni di Cossiga erano precipitate durante la notte, dopo giorni di cauto ottimismo. Cossiga, secondo il bollettino medico della mattina, aveva mostrato un repentino e drastico peggioramento delle condizioni circolatorie che aveva imposto la ripresa di tutti i supporti vitali. Il senatore a vita, ricoverato in terapia intensiva del Gemelli per una grave insufficienza cardio-respiratoria, dovuta anche una forte abbassamento della
pressione arteriosa, era sedato e intubato, e la respirazione si era fatta via via più difficile, fino alla seconda crisi cardio-respiratoria di oggi che gli è stata fatale.
"Invano cerco di evitare la fossa"
"Invano, con passo malfermo, cerco di evitare la fossa che mi attende". E' la frase che il presidente emerito della Repubblica era solito pronunciare. Lo ricordano amici e parenti riuniti in capannelli all'ospedale Gemelli.
Il presidente del Senato Renato Schifani, secondo quanto si apprende in ambienti della presidenza di Palazzo Madama, ha interrotto le sue vacanze alle isole Eolie per fare rientro a Roma.
I COMMENTI DEL MONDO POLITICO
Matteoli: "Seppe anticipare il cambiamento"
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli: "Sono davvero rattristato per la morte del Presidente Francesco Cossiga, uomo politico di grande spessore e Capo dello Stato lungimirante che seppe anticipare il cambiamento. Desidero far giungere al figlio Giuseppe e alla famiglia i sentimenti del mio sincero cordoglio".
Rotondi: "Addio a un ribelle per amore di libertà"
Il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi: "E' già davanti al Signore con in tasca la preghiera del partigiano. Come loro fu per tutta la vita ribelle per amore della libertà. Con lui si spegne la voce più alta del cattolicesimo politico europeo".
Caligiuri: "Picconatore solo perché diceva la verità"
Mario Caligiuri, assessore alla Cultura della Regione Calabria e coordinatore degli assessorati regionali alla Cultura d'Italia: "Con Francesco Cossiga scompare un italiano di grande cultura e di alto senso dello Stato. La sua attenzione ai delicati rapporti tra i poteri della Repubblica, alla supremazia della politica, alla necessità di rendere compiuta la democrazia, all'importanza strategica della sicurezza, alla visione internazionale hanno fatto di lui un protagonista assoluto della vita del nostro Paese. Lo chiamavano "picconatore" solo perché aveva il gusto e il coraggio della verità. Ci mancherà sul serio".