Salute: piccoli vuoti di memoria? È colpa dell'Alzheimer!
21/09/2010
La nonna che confonde i nomi dei nipoti non è più da sottovalutare, perché i piccoli vuoti di memoria che sono tipici dell'anzianità, potrebbero non essere dovuti semplicemente all'invecchiamento. I ricercatori del Rush Alzheimer's Disease Center, negli Stati Uniti, hanno infatti scoperto – con uno studio pubblicato sul numero del 15 settembre della rivista "Neurology" - che anche le modifiche che si manifestano precocemente, molto comuni nell'età avanzata, sono causate dalle stesse lesioni cerebrali associate alla malattia di Alzheimer ed altre forme di demenza senile. Lo studio è stato condotto su un campione di oltre 350 tra suore, preti e frati cattolici, il cui cervello è stato esaminato dopo la morte, per analizzare le diverse lesioni associate con la demenza. "Il nostro studio ha evidenziato come la malattia di Alzheimer e le forme di demenza associate siano la causa fondante virtualmente di qualsiasi perdita di cognizione e di memoria nell'età anziana – Ha dichiarato il direttore della ricerca, Robert S.Wilson – Esse non sono i soli fattori che contribuiscono, poiché anche altri fattori contribuiscono alla nostra vulnerabilità alla patologia e i suoi effetti. Ma la patologia stessa sembra essere la forza principale alla base del declino cognitivo nella tarda età". La notizia arriva proprio mentre tutto il mondo celebra la giornata mondiale dell'Alzheimer, una malattia che, solo in Italia, fa registrare un numero di casi accertati di circa 700mila persone. Numeri che, secondo l'Associazione italiana Malattia di Alzheimer (Aima), sono sicuramente inferiori a quelli reali. Considerato che, per ogni famiglia con un malato, ci sono in media tre persone che lo assistono, è stato pure stimato che 19 milioni di europei siano direttamente o indirettamente interessati dalle demenze.
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Mild memory loss is not a part of normal aging, new research finds (in inglese)