ROMA - Per le sue ottanta primavere Tony Curtis - morto la notte scorsa a 85 anni - si era fatto fotografare 'quasi' nudo dalla rivista Vanity Fair: come si addice ad una leggenda del cinema mondiale. E parlando dell'attore la parola 'leggenda' non e' usata a sproposito.
Nato nel 1925 nel Bronx, quartiere degradato di New York, figlio di una modesta famiglia ebraica di origini ungheresi, il suo nome e' legato ad una stagione irripetibile del cinema di Hollywood. Basterebbe citare su tutto 'A qualcuno piace caldo', film di Billy Wilder, accanto a Marylin Monroe (con la quale ammise in seguito di aver avuto una relazione amorosa) e Jack Lemmon, per capire la bravura, l'impatto filmico e la notorieta' che Bernard Scwartz - vero nome dell'attore - ha avuto nella sua lunghissima carriera.
Il suo debutto al cinema avviene nella parte di un ballerino in 'Doppio gioco' di Robert Siodmak. Negli anni '50 alterna ruoli leggeri a drammatici, tutti impostati su un fisico prestante e una bellezza diversa da quella dei machi hollywoodiani. Sono gli anni, per le parti brillanti, di 'Il principe ladro' di Rudolph Maté, 'Il figlio' di Ali Babà di Kurt Neumann e 'Il mago Houdini' di George Marshall; del secondo gruppo, invece, fanno parte 'Furia e passione' di Joseph Pevney, 'Trapezio' di Carol Reed, 'Piombo rovente' di Alexander Mackendrick e 'La parete di fango' accanto a Sidney Poitier. Per le commedie ecco, in coppia con Cary Grant, 'Operazione sottoveste' di Blake Edwards, ma soprattutto 'A qualcuno piace caldo' in cui veste i panni (femminili) di Josephine.
Arriva poi 'Spartacus' di Stanley Kubrick dove ritrova Kirk Douglas con cui aveva gia' lavorato in 'I Vichinghi' di Richard Fleischer. Negli anni '60 da il volto al serial killer schizofrenico de 'Lo strangolatore di Boston, sempre di Fleischer.
Curtis non disdegno' pero' la tv: negli anni '70 e' stato Danny Wilde nei telefilm di successo 'Attenti a quei due'; insieme a lui uno dei migliori Bond, Roger Moore, l'elegante e raffinato lord inglese della serie, Brett Sinclair. Le sue ultime apparizioni di rilievo: 'Gli ultimi fuochi' di Elia Kazan e 'La signora in bianco' di Nicolas Roeg. Sposato per sei volte (ultimo matrimonio con Jill Vandenbergh, 42 anni più giovane), Curtis e' il padre di Jamie Lee Curtis, attrice di buon successo.