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De: lore luc (Mensaje original) |
Enviado: 11/10/2010 03:32 |
costume
10/10/2010 - giornata contro la pena di morte. una ricerca su 1100 adolescenti
"Troppi studenti torinesi pensano ancora la giustizia come vendetta"
Mostre e incontri al Museo del carcere Le Nuove per la Giornata mondiale contro la pena capitale
«I più favorevoli all'esecuzione sono i più deboli culturalmente»
maria teresa martinengo
torino
«Sei favorevole alla pena di morte?». A questa domanda hanno risposto 948 studenti torinesi delle superiori e 142 allievi della formazione professionale: il 29,4% degli studenti e il 46,4% degli allievi della formazione ha risposto «sì», mentre i «no» sono stati 54,4% e 38%, i «non so» 16,1% e 14,2%. Osservando i risultati più da vicino, si scopre però che nella formazione - dove la base culturale è più debole - l’apporto delle femmine «alleggerisce» l’esito: in quella fascia, infatti, i maschi favorevoli alla pena capitale sono il 52%, le femmine il 34,8%.
Il professor Antonio De Salvia dell’associazione «Nessun uomo è un’isola» (che si occupa del Museo del carcere Le Nuove e porta nelle scuole, con il Cesedi della Provincia, un percorso di «sensibilizzazione, prevenzione e formazione della legalità» nel cui ambito è stato somministrato il questionario), ha riassunto le posizioni a favore della pena di morte. «Queste risposte - spiega - evidenziano un profondo analfabetismo sociale e spesso, soprattutto nei confronti degli zingari, vero e proprio razzismo. C’è chi crede nella “pulizia sociale” e chi pensa che chi toglie la vita deve sapere cosa significa morire. C’è chi ritiene che la pena di morte serva a ridurre i reati, chi nella vendetta come giustizia, in particolare per i reati che riguardano i minori».
Contro la pena capitale «le argomentazioni sono più articolate e solide, vanno oltre il livello emozionale e fanno riferimenti all’etica, alla filosofia, a teorie pedagogiche. Ma ci sono anche “no” che sono “sì”: la morte è considerata “troppo sbrigativa”, mentre occorrerebbero “torture e lavori forzati”». E l’ergastolo? Il 75,5% degli studenti e il 63,4% degli allievi è favorevole.
Gli esiti della ricerca, e le riflessioni che suscita in tema di educazione e di comprensione della realtà da parte dei giovani, saranno presentati domani da De Salvia nel seminario per le scuole «La giustizia nella società fluida» (ore 9,30, Le Nuove, via Paolo Borsellino 3). Si tratta di uno degli appuntamenti promossi dal Museo, da «Nessun uomo è un’isola», Amnesty, Iran Libero e Democratico, Esercito, Antigone Onlus e Volo 2006 per la Giornata mondiale contro la pena di morte che si celebra oggi. Il programma si apre oggi (ore 9) con l’incontro aperto a tutti «La pena di morte da “Le Nuove” ad oggi» cui partecipano esperti, giuristi, testimoni. Martedì sarà la volta di «La giustizia durante l’esecuzione della pena», dedicato agli operatori istituzionali, mercoledì si incontreranno i rappresentanti di una decina di musei delle carceri. Sempre in via Borsellino 3 sono aperte da oggi al 12 dicembre alcune mostre sul tema della pena di morte (programma completo in www.museolenuove.it). |
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De: clicy21 |
Enviado: 11/10/2010 09:08 |
Credo che questa indagine sia di una stupidita' mostruosa! A parte la provenienza "culturale" di questo sondaggio! L'affermazione "«I più favorevoli all'esecuzione sono i più deboli culturalmente»
maria teresa martinengo torino Questa affermazione e' di un razzismo e di un infantilismo incredibili, se vogliamo usare un termine tanto caro ad una certa mentalita' inquadrata nella demagogia. Sappiamo che i radical chic si sentono superiori culturalmente, perche' hanno letto stalin e questa presunzione li rende fragili mentalmente
Non esiste cultura superiore o cultura inferiore che differenzi l'essere umano, non e' l'aver letto saramago, amare fidelcastro o sapere dove e' mosca o sapere cosa e' l'epitelio etc che rende una persona intelligente e saggia, sono la vita stessa e l'esperienza che sintetizzati dall'intelligenza , danno saggezza e cultura di vita! Casomai ci possono essere due categorie: i superficiali e coloro che pensano, coloro che hanno poco intelletto e coloro che ne hanno di piu'! Saggezza antica recita: non fare agli altri cio' che non vorresti fosse fatto a te, oppure : chi la fa l'aspetti, o ancora: chi di spada ferisce di spada perisce e non ultimo: ognuno raccoglie cio' che semina. Si parla di tolleranza, ma cosa e' la tolleranza? Io la traduco cosi' : sopportazione di continui spregi da parte di chi non vuole accettare regole comuni, ed in questo si accomunano gli zingari, i centri sociali, i punkabbestia, gli antagonisti! Pero' anche la sopportazione ha i suoi limiti e ad un certo punto anche la sopportazione....come l'elastico si rompono! Mi fermo per non tediarvi troppo! bacione Enzo e tutti
Ely |
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De: haiku04 |
Enviado: 11/10/2010 11:43 |
Non ho praticamente niente da aggiungere alle parole di Ely.... ci mancava solo l'accenno alla famigerata "casalinga di Voghera", e poi eravamo a posto!
Attenzione però, si sta correndo il rischio di arrivare a recitare lo slogan "tolleranza zero".... |
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Sono scettico sull’attendibilità di sondaggi, test ed inchieste sin da quando studente liceale, mezzo secolo fa, fui incaricato di sondare per il giornale scout i miei compagni sull’insegnamento della religione a scuola. Non c’era corrispondenza tra risposte ed atteggiamenti per cui invece dei numeri fornii le mie considerazioni. I numeri hanno un credito immeritato perché non se ne conosce con esattezza la derivazione e la loro lettura non è univoca. Tornando al presente, che senso ha proclamare amore per gli animali, orrore per la pena di morte e rendere in fin di vita un taxista? Mio figlio, poliziotto, ha subito un’aggressione riportando fratture e disallineamento permanente della mandibola; ha ripreso servizio dopo novanta giorni. La società è malata ed il rispetto è moribondo. Non si è capaci di accettare il sacrificio personale per il bene comune. Giusta la discarica, ma a casa altrui altrimenti anche il sindaco indossa la sciarpa tricolore e si unisce a chi occupa strade, autostrade, ferrovie ed aeroporti e magari da anche una mano a chi distrugge alla cieca. La chiamano democrazia. |
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Totalmente con Ely.
Inoltre, riferito al sacrificio personale per il bene comune, sono la prima ad approvarlo e ad applicarlo, sempre chè non si tratti di imposizioni assolutamente ingiuste e che il bene comune, sia quello dei soliti pochi.... se si toglie il diritto di protestare per ciò che non è giusto, la democrazia diventa dittatura. Questo è il mio pensiero. |
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Per onor di cronaca,anche il vecchio Giuseppe era del tutto favorevole alla pena di morte,in particolare quella senza processo,o quella certa di stenti nei "campi" siberiani.Cinque milioni di cittadini eliminati sono purtroppo storia,non più leggenda.
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