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| De: MOTHERSIXTEN (Missatge original) |
Enviat: 18/10/2010 13:42 |
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Mi hanno proposto di dire la differenza fra la rinuncia e la rassegnazione.
La rinuncia e' un modo di fare a meno di qualcosa che per noi e' motivo di desiderio;ma spesso e' di cose che non ne conosciamo l'effettiva sostanza come per esempio desiderare di essere ricchi,quando non lo siamo mai stati.....
Mentre invece per la rassegnazione, penso che, in molti casi e' una forza dell'anima, e non debolezza. Quando si e' combattuto per una causa e alla fine ci si accorge che nulla potra' mai farti vincere, allora e importante che scatti la molla della rassegnazione che e' poi la consapevolezza dei nostri limiti, ma anche della nostra forza interiore.....
Ricordo un film di tanto tempo fa "Splendore sull'erba", dove un professore di filosofia faceva commentare ai suoi alunni questa frase: "Se niente puo' far che torni all'erba il suo splendore, o che riviva un fiore, della sorte funesta men ci dorremo e con aperto cuor godremo di cio' che resta".
Ecco la rassegnazione....
 Annamaria |
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De: haiku04 |
Enviat: 18/10/2010 18:33 |
Una bella disanima che illustra bene il significato dei due termini. Tuttavia sono entrambe forzature delle nostre speranze o dei nostri desideri. Personalmente trovo più triste la rassegnazione, mi da un senso di malinconia dovermi rassegnare a qualcosa, e infatti il riferimento al film è esaustivo: la protagonista si deve rassegnare alla fine della sua storia d'amore, ma dopo tanta e tanta sofferenza, sino a sfiorare la pazzia..... d'altra parte, se non si è in grado di rassegnarsi a un fallimento, è impossibile voltare pagina e proseguire il cammino.... |
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Se sostituiamo "consapevolezza" a "rassegnazione" tutto lo scenario può cambiare. |
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Rassegnazione non mi piace, la paragono il primo passo verso la depressione, ad un lasciarsi andare senza voler lottare |
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De: haiku04 |
Enviat: 20/10/2010 18:38 |
La consapevolezza per me è qualcosa che va oltre, è intelligenza e acume. Chi è consapevole sa dall'inizio quello che deve evitare, quindi non si assoggetta alla rinuncia e non deve penare sulla rassegnazione, che ai miei occhi è una sconfitta. |
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