Gesti per rendere speciale chi ci sta intorno
Un complimento sincero, un favore inaspettato o un saluto un po’ più caloroso del solito: tutti gesti che fanno sentire importante chi li riceve. Azioni che valorizzano gli altri e migliorano i rapporti, danno fiducia a chi li riceve e al tempo stesso vengono restituiti. Tante volte per valorizzare gli altri e noi stessi basta davvero poco, ma non sempre ne siamo capaci.
Sembrano gesti semplici, che dovrebbero venire spontaneamente, eppure non tutti sono capaci di regalare attenzioni. Molto spesso a condizionarci è l’educazione perché talvolta fin da piccoli, i genitori insegnano a non esagerare con i complimenti, a reprimere le emozioni positive a diffidare di chi comunica affetto, perché forse c’è sempre un tornaconto. Eppure tutto questo è sbagliato, crea blocchi emotivi e fa crescere persone sempre più fredde e distaccate.
Lasciarsi andare
Il primo passo è mettersi nella condizione di donare affetto, e se ci si rende conto di avere difficoltà a farlo si può imparare, individuando i momenti in cui ci si trattiene. Proviamo a ripensare alla nostra giornata e chiediamoci quando avremmo potuto compiere una gentilezza e non lo abbiamo fatto, e soprattutto sforziamoci di capire perché ci siamo trattenuti: per vergogna? Pudore? Disattenzione?
Un complimento sincero, un favore inaspettato o un saluto un po’ più caloroso del solito: tutti gesti che fanno sentire importante chi li riceve. Azioni che valorizzano gli altri e migliorano i rapporti, danno fiducia a chi li riceve e al tempo stesso vengono restituiti. Tante volte per valorizzare gli altri e noi stessi basta davvero poco, ma non sempre ne siamo capaci. Ecco dunque cosa fare.
Le attenzioni che funzionano.
A questo punto bisogna cercare di valorizzare l’altro attraverso delle utili strategie. Eccone 4 fondamentali.
1.Ascoltare: un aspetto fondamentale è ascoltare l’altro, non distrattamente, ma in maniera empatica. Questo non significa essere per forza d’accordo con l’altro, ma capirlo. Guardiamolo negli occhi mentre parla, non distraiamoci, cerchiamo di capire, più che trovare una risposta, e anziché rigirare il discorso dicendo “anche a me”, cerchiamo di usare frasi del tipo “ capisco come ti sei sentito”.
2.Apprezzare: i complimenti sono delle carezze verbali, e non vanno fatti tanto per fare, ma devono essere sentiti, in modo da lasciare delle tracce e far entrare la persona in contatto con la parte positiva di sé. Gli apprezzamenti possono essere condizionati e incondizionati ed entrambi aiutano a far sentire la persona gratificata.
3.Fidarsi dell’altro: ogni tanto delegare gli altri equivale a dire “mi fido di te”. Solitamente siamo auto-centrici, convinti di essere gli unici a poter fare le cose al meglio, ma non è sempre così. Anche se in passato una persona ha commesso degli errori, ciò non significa che continuerà a farli. Impariamo a dare fiducia!
4.Mettere in luce gli sbagli: è un modo utile per valorizzare gli altri, lavorando sui limiti. Il vero amico, compagno, genitore è colui che mette in luce i nostri difetti, ma non in maniera accusatoria, piuttosto cercando di far capire all’altro cosa ha sbagliato. In questo modo si può aiutare la persona a crescere e ad acquistare più fiducia in se stessa
Psicologa Maria Bianca Fracas
BUONA GIORNATA
Annamaria