L'ondata di freddo polare che ha colpito in questi giorni l'Italia sta abbandonando la penisola, con le temperature in rialzo e un graduale ma costante ritorno alla normalità. Oltre ai tanti disagi, c'è da segnalare anche la morte di un senza casa, il secondo in pochi giorni a Milano. L'uomo di 47 anni è stato trovato morto per il freddo dalla Polizia. Secondo i primi accertamenti, il clochard, un immigrato, ha trascorso la notte sotto una tettoia, sdraiato sulle grate di un parcheggio adiacente a un supermarket avvolto in una coperta. La neve ha provocato anche altri due morti: un giovane è uscito di strada in auto a Mantova, rimanendo ucciso, mentre un anziano vicino Arezzo è deceduto per un infarto mentre spalava la neve. Ecco il punto delle regioni più colpite dal maltempo, oltre alla Toscana che ha avuto le situazioni più difficili.
CAOS SULL'A1 Abbandonati in una trappola di neve e silenzio. Stremati. Impauriti. Ma soprattutto furiosi. A centinaia, riuniti negli spiazzi all'uscita del casello di Incisa, 30 chilometri a sud di Firenze, hanno raccontato oggi le lunghe ore - chi 15, chi 17, qualcuno perfino 20 e più - trascorse in auto, pullman, camion, caravan. Senza soccorsi, senza acqua e cibo, spegnendo e accendendo il motore con l'incubo di rimanere senza benzina. È il racconto di una notte apocalittica sull'A1, migliaia di automobilisti prigionieri di un'autostrada, in tutte e due le direzioni, Bologna e Roma. «Siamo stati traditi dai pannelli autostradali - racconta Marco Pini, dipendente Telecom a Firenze -. Indicavano 'code a trattì ma quando mai non ci sono 'codè nella tratta fiorentina dell'A1. E la gente entrava nella trappola infernale, senza poterne uscire. Fermi nello stesso punto per ore, privi di informazioni, ascoltando Isoradio che dava poche notizie e quasi tutte relative ad altre arterie, come la Firenze-Pisa-Livorno. Colmo della beffa, ho sentito dire che noi, fantasmi intrappolati sull' autostrada, eravamo assistiti e che ci erano state date coperte e bevande calde. Tutte bugie, non s'è vista un'anima». L'assenza di informazioni, di soccorsi, la sensazione di essere presi in giro oltre che abbandonati hanno provocato rabbia, che s'è mescolata allo sconforto. «C'erano anziani spaventati e infreddoliti che scendevano dall'auto cercando un punto in cui ci fosse campo per chiamare i soccorsi - racconta un autotrasportatore -. Molti camionisti hanno ceduto le loro cuccette ai bambini e diviso i viveri che avevano». Qualcuno ha tagliato il panettone e lo ha distribuito ai vicini, altri sono usciti a piedi dall'autostrada e raggiunto bar e ristoranti per portare viveri caldi. «Sembrava di vivere in un brutto incubo da film catastrofico: auto abbandonate sulla carreggiata e sulle corsie di emergenza, camion di traverso, in una scenografia spettrale», racconta Cecilia Cascella, rimasta bloccata per 17 ore, dalle 14 di ieri alle 5 di stamani, con il marito e i tre figli di 3, 11, 12 anni, tra Valdichiana e Incisa. «Ieri sera, un camionista ci ha dato qualcosa da mangiare e da bere. Poi abbiamo cercato di dormire un pò. Non abbiamo visto nessun soccorritore, niente forze dell'ordine, niente Protezione civile. All'alba, mio marito ha deciso di tentare, i bambini non ce la facevano più: abbiamo cominciato uno slalom tra mezzi fermi o abbandonati riuscendo a percorrere quei soli 4 chilometri che ci ci separavano dal casello di Incisa. Così, ci siamo 'liberatì». Ma neppure una volta fuori dall'autostrada hanno trovato assistenza. Solo un albergatore ha spontaneamente steso a terra materassi nuovi, ancora avvolti nel cellophane, nell'ingresso dell'hotel per ospitare chi ce l'aveva fatta ad uscire da quell'inferno. «Ci siamo stupiti che nessuno, dico nessuno, della protezione civile ci abbia chiesto di rifocillare questa povera gente - ha raccontato l'albergatore -. L'abbiamo fatto noi, come potevamo». Racconti di rabbia e indignazione, ovunque, alle uscite dei caselli. Tra i 'prigionierì dell'A1 anche il vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, proveniente da Roma e rimasto bloccato nei pressi dell'uscita di Valdarno, e il giornalista Amedeo Goria, che ha impiegato 12 ore per percorrere il tratto tra Modena e Firenze Nord. «Una gestione irresponsabile», ha tuonato l'esponente Pd. Secondo quanto constatato da Chiti, i mezzi antineve e spargisale «sono entrati in funzione quando la situazione era ormai compromessa». Ma c'è anche chi, rassicurato dalle notizie radiofoniche e dai pannelli autostradali, è entrato nella trappola alle 4 del mattino, a catastrofe già consumata, andando a ingrossare il megaingorgo. Complice ancora quel tranquillo messaggio 'code a trattì, Samuele Piccoli, autotrasportatore, catene montate ed un'esperienza di anni sulle strade toscane, ha deciso di andare a lavorare. Ingresso a Firenze-Scandicci. Subito fermo. E infuriato. «Come è stata possibile una simile disorganizzazione? Chi è responsabile di questo finimondo? Mai vista una storia simile in anni di lavoro. Ma, ne sono certo, nessuno pagherà».
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Freddo polare abbandona l'Italia L'ondata di freddo polare che ha colpito in questi giorni L'Italia sta abbandonando la penisola, allontanandosi da sud. Qualche fenomeno nevoso verrà registrato nella pianura padana ma al centro-sud, progressivamente, le temperature avranno un rialzo. Nei prossimi giorni, dopo una tregua dal maltempo fino a metà settimana, una nuova perturbazione arriverà dall'Atlatico portando piogge. A spiegarlo è Massimiliano Pasqui del Cnr Ibimet, l'Istituto di biometeorologia del Consiglio Nazionale delle ricerche.