Treno fermo nel tunnel, 4 ore al buio Parlamentari infuriati: «Vergogna»
Il Frecciargento Roma-Venezia si guasta in galleria, 450 passeggeri in ostaggio. A bordo 8 deputati leghisti veneti: «Richiesta di rimborso e interrogazione»
Il treno Frecciargento doveva compiere la tratta in meno di quattro ore
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VENEZIA — Bloccati per quattro ore dentro una galleria, prigionieri di un treno che da Roma doveva portarli a Venezia, ironia della sorte, in meno di quattro ore. È l’odissea di quasi 450 passeggeri del treno Frecciargento 9416 partito da Roma alle 14.45. Dopo soli venti minuti, il convoglio si è fermato per un guasto all’interno di una galleria. E lì c’è rimasto fino alle 18, quando un rimorchiatore lo ha raggiunto e lo ha trainato fino alla vicina stazione di Orte, dove è arrivato un altro convoglio che caricato i passeggeri. A raccontare tutto è il parlamentare leghista Massimo Bitonci, che insieme ad altri sette colleghi deputati - Gianpaolo Dozzo, Luciano e Guido Dussin, Manuela Lanzarin, Emanuela Munerato, Corrado Callegari e Gianluca Forcolin - stava tornando in Veneto dopo i lavori alla Camera. «Nessuno ci ha detto nulla - ha raccontato Bitonci al telefono, mentre si trovava ancora in viaggio verso il Veneto -. E' una vergogna, siamo stati abbandonati a noi stessi, al buio e senza alcuna comunicazione, e non era possibile neppure scendere dal treno per evitare pericoli maggiori. Nell’altro senso di marcia i treni sfrecciavano, e noi eravamo fermi. A un certo punto stava mancando l’aria. Penso agli anziani o ai bambini e allo spavento che hanno provato».
Fatto sta che alle 20.45 i passeggeri non erano ancora arrivati a Firenze, mancava ancora metà tragitto. Chi invece l’ha buttata sul ridere è Luciano Dussin, vicecapogruppo del Carroccio alla Camera e sindaco di Castelfranco Veneto: «Dai che poco alla volta ci rendiamo autonomi dalle Ferrovie di Roma», scherza. Per poi spostare il tiro sull’incidente: «Com’è possibile - ha commentato amareggiato - che su una dorsale di 400 chilometri lungo l’Italia non ci siano tre o quattro punti di pronto intervento se dovessero succedere incidenti gravi o deragliamenti? Comunque, avanti così», chiosa annunciando un’interrogazione parlamentare per la prossima settimana.
Sul treno, per cominciare, un incaricato delle associazioni dei consumatori è passato tra i viaggiatori per una raccolta firme. Utile ai fini di un ricorso in sede europea e a una futura domanda cumulativa di rimborso. «Il rimborso ci sarà se verranno attribuite responsabilità in toto a Trenitalia per errori di manutenzione o altro - chiarisce Walter Rigobon di Adiconsum -. Se invece si sono verificati eventi imprevedibili, la cosa si fa difficile. Noi chiediamo sempre il rimborso, perché almeno una concausa c’è. Ma è un problema che non si può affrontare così e riguarda tutta la gestione del sistema viario. In questo caso specifico valuteremo nei prossimi giorni e poi vedremo come comportarci».