Colgo rose rosse piangenti di rugiada, intorno il mio passato mi imprigiona, è tardi oramai, corri solo e taci. La vita soffoca e la rosa punge, io accarezzo quell'infante ma lui, lui urla il disprezzo del dolore. Ora è tardi, le lacrime rigano, l'aratro distrugge la terra, non son pronto a dire ancora. Io che vano e vano ricordo, poggio sul ghiaccio la rosa rossa, che finta mi ha punto. Dentro ho il mio freddo. |