OSCAR WILDE - Amico Web di Francesca

"La vita non è complicata. Noi lo siamo.
La vita è semplice e la cosa semplice è quella giusta."

Leggo quest’aforisma di Oscar Wilde e mi soffermo a pensare come un grande
autore abbia spiegato in tre frasi la complessità dell’uomo.
Tre semplici frasi che dicono tutto.

Partiamo dal primo pensiero,

La vita non è complicata,

quindi l’esistenza è stata creata per noi semplice, ma nulla è stato lasciato al caso. La natura si offre generosa in tutto il suo splendore: l’insieme della flora terrestre, dei corsi d’acqua, del mare e della fauna ci dona tutto il sostentamento e la bellezza dell’habitat stesso del quale goderne. Il cielo alterna le varie fasi stagionali e climatiche proprio per consentire alla natura di rigenerarsi e riprendere il percorso, tutto secondo un ritmo biologico perfetto. In questo equilibrio l’uomo deve soltanto difendersi dagli agenti atmosferici, dalle insidie della natura e procacciarsi il cibo, curando i prodotti della terra che gli sono offerti su di un vassoio d’argento. L’uomo ha una mente complessa e cercando l’impossibile, il perfetto secondo i suoi canoni, altera il famoso equilibrio che gli era stato donato dagli inizi dei tempi.

Questa potrebbe essere una prima riflessione sulla frase iniziale di Oscar Wilde, ma ci sarebbero altre interpretazioni, per esempio complicazione nei rapporti familiari, amichevoli, interpersonali, nel mondo del lavoro. Quante complicazioni disturbano la nostra vita? Quanti arrovellamenti inutili avrebbero una semplice risposta, un lineare pensiero? Ma ci piacciono i cavilli, le incrinature nelle quali affondarci le nostre elucubrazioni. Allora spiamo i gesti, i movimenti, persino il battito di ciglia, il timbro di voce, tutto purché la supposizione prenda piega per intricarci l’esistenza.

Noi lo siamo

, è la seconda interpretazione di Wilde; siamo cosa? Siamo esseri che adoriamo le complessità: la linearità della vita ci sembra monotona, scontata e banale e allora cerchiamo le strade intrecciate che creano affanno alla nostra esistenza. Quanti malanni esistenziali si scatenano per queste difficoltà? Perché ci piacciono le ansietà, le corse frenetiche, i grovigli da risolvere? In pratica siamo degli esseri umani in perenne competizione con noi stessi e con gli altri, se non dimostriamo di saper valere e di andare un gradino più in là, siamo scontenti, ecco perché cerchiamo le complicazioni.

La vita è semplice e la cosa giusta è la semplicità,
termina Wilde nel suo aforisma. Ma certamente, la semplicità è l’unica medicina per una vita serena e felice: non servono strane malie o conquiste esasperate, non occorre all’esistenza la complessità.

Vita, nome così importante, per dimostrare la sua valenza si serve di quattro lettere che esprimono l’inizio e il percorso di ogni cosa.

Un uomo semplice non guarda le apparenze delle cose, non cerca complicati stratagemmi,
non intasa la mente di arzigogolate congetture e non ama le manifestazioni plateali per stupire.
Nella vita semplice l’uomo affronta la quotidianità e le peripezie con serenità: chi ha sperimentato la chiarezza delle cose,
saprà realizzare una vita lineare e in pace con se stesso.