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De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 23/01/2011 09:59 |
Forse la conoscete.....ma e' bella da rileggere......
LETTERA A UNA BAMBINA CHE STA PER NASCERE
Tratto da P. CREPET "Non siamo capaci di ascoltarli"
Einaudi, Torino 2001
Cosa hai sentito finora del mondo attraverso l'acqua e la pelle tesa della pancia di mamma? Cosa ti hanno detto le tue orecchie imperfette delle nostre paure? Riusciremo a volerti senza pretendere, a guardarti senza riempire il tuo spazio di parole, inviti, divieti? Riusciremo ad accorgerci di te anche dai tuoi silenzi, a rispettare la tua crescita senza gravarla di sensi di colpa e di affanni? Riusciremo a stringerti senza che il nostro contatto sia richiesta spasmodica o ricatto d'affetto? Vorrei che i tuoi Natali non fossero colmi di doni -segnali a volte sfacciati delle nostre assenze- ma di attenzioni. Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. La coerenza, mi piacerebbe per te. E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai esistono oltre alle regole le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna presente. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore. Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione. La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita. Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire vuoti, né pietire uno sguardo o un'ora d'amore. Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia. Adora la tua inquietudine finché avrai forze e sorrisi, cerca di usarla per contaminare gli altri, soprattutto i più pavidi e vulnerabili. Dona loro il tuo vento intrepido, ascolta il loro silenzio con curiosità, rispetta anche la loro paura eccessiva. Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell'orizzonte. E tu allora porterai quell'amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima.
BUONA GIORNATA
Annamaria |
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De: haiku04 |
Enviado: 23/01/2011 13:21 |
Vorrei che tutte le donne in attesa siano sempre felici di esserlo, che il loro sia il frutto dell'amore
e della consapevolezza, che siano pronte ad offrire alla propria creatura il meglio di loro stesse,
sia nella gioia che nel sacrificio.... e purtroppo non sempre è così....
I bambini nascono piangendo perchè abbandonano un posto sicuro e confortevole
per essere gettati in questo vortice che è la vita, e il loro punto di riferimento è proprio la
mamma, il suo odore, la sua voce, il cibo e il gioco....
Vorrei la felicità per tutti i bambini del mondo, perchè poi, crescendo, avranno tutto il tempo
per imparare anche la delusione e la sofferenza..... sarebbe chiedere tanto poco,
eppure quante sono le infanzie negate, purtroppo!
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Il bambino chiama la mamma e domanda: "Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?" La mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino. "Eri un desiderio dentro al cuore."
Tagore
Sempre si giravano indietro prima di svoltare l'angolo, poichè la mamma sempre era alla finiestra ad annuire e a sorridere, facendo cenni con la mano. In un certo senso era come se fosse loro impossibile trascorrere la giornata senza quel gesto, poichè, qualunque fosse il loro umore, l'ultima occhiata al quel volto materno, influiva su di loro come la luce del sole.
Louise May Alcott, "Piccole donne"
Tutti i bisogni del bambino vengono proiettati sulla mamma. Lei, e solo lei, sviluppa una particolare sensibilità che le permette di sentire anche il piccolo sussulto quando tutti dormono. E' lei che, più di chiunque, "sente" il respiro del bambino e ne percepisce ogni necessità.
Tommaso Montini, " Me lo dici in bambinese?"
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