Ti credevo immortale
Ti credevo immortale, eterno... E ti sbeffeggiavo quando mi elencavi i tuoi amici morti. E non credevo ai tuoi acciacchi, ai tuoi mal di schiena... Tu, un olmo! Tu, roccia! Tu, dall'appetito prepotente: mangiavi la vita a grasse cucchiaiate. Ti credevo eterno! E mi tappavo le orecchie al tuo filosofeggiare beffardo: "cosa ti rimarrà di me?" Ridevo, io, immagine di te, da te generata... Ridevo nella certezza della tua immortalità... Perché per dimostrarmi che non lo eri dovevi morire? |