Un’iniziativa cinica e diseducativa, a cui hanno già aderito tre mamme!
Scioccante proposta commerciale a Napoli:
PER CARNEVALE I BAMBINI SI MASCHERINO
DA “ZIO MICHELE”,
il presunto assassino della piccola Sarah!
Quando stamattina ho letto sul “Mattino” di Napoli, il più importante quotidiano del Meridione d’Italia, la notizia che vado a riassumere, sono letteralmente trasecolato e mi sono chiesto a che punto possano arrivare l’esibizionismo ed il cinismo di un commerciante.
Nel negozio napoletano di un venditore di lingerie (del quale non voglio fare il nome per non dargli ulteriore pubblicità) c’è una sezione dedicata a costumi carnevaleschi per bambini. Ebbene, quest’anno la vetrina propone il seguente modello: abiti da piccolo contadino, o “cafoncello” di campagna che dir si voglia, con un cappellino da pescatore e con in mano un pezzo di corda.
E che è? Quale bambino vorrà mai indossare una cosa così strana, banale e fuori moda? Ce lo spiegano lo stesso proprietario ed un cartello esplicativo: si tratta dell’imitazione del look di “zio Michele”; cioè Michele Misseri, il contadino di Avetrana accusato (con la figlia Sabrina) di aver ucciso l’adolescente Sarah Scazzi, strangolandola forse con un pezzo di corda. Lo stesso pezzo di corda che completa il costumino di Carnevale!
È una proposta orribile, oscena, vergognosa! È la celebrazione di un crimine inaccettabile, che rivolta le coscienze, ed ha un bel dire il proprietario del negozio, intervistato dal giornale, che si tratta di una provocazione, una protesta contro l’informazione-spettacolo ed altre menate del genere. Per poi candidamente ammettere che lui spera che lo scandalo monti, così è tutta pubblicità per il suo negozio e lui vende di più!
Peraltro ha già piazzato tre abitini. Cioè ci sono state finora tre mamme che hanno comprato per i loro bambini il costume di zio Michele, presunto strangolatore di ragazzine!
Mi domando se qualche associazione di genitori (penso ad esempio al Moige) voglia intervenire per bloccare questo schifo, e se ci sia qualche piega nel codice penale per consentire alle forze dell’ordine di censurare questa disgustosa operazione commerciale. Ma, soprattutto, mi domando che razza di genitori siano quelli che avallano una iniziativa così diseducativa e scioccante.