Cronache
21/03/2011 - IL CASO
La fecondazione assistita diventa peccato
Cerimonia del battesimo nella Cappella Sistina
La condanna del Vaticano
che la inserisce tra gli
“atteggiamenti peccaminosi”:
è immorale
GIACOMO GALEAZZI
CITTA' DEL VATICANO La fecondazione assistita è
peccato». Rientra negli «atteggiamenti peccaminosi nei riguardi dei
diritti individuali e sociali». Accanto ai tradizionali vizi capitali si
affacciano nuove forme di peccato e non sempre i preti sono preparati
ad affrontarle. Manipolare la vita in qualunque forma contrasta con
l’amministrazione di un sacramento, la confessione, che negli ultimi
tempi non gode di grande popolarità tra i fedeli, ma che la Chiesa vuole
invece rilanciare. Delle nuove forme di peccato e della maniera giusta
per affrontarle si occupa da oggi il corso sul foro interno organizzato
per 750 sacerdoti dalla Penitenzieria apostolica, il dicastero vaticano
dei «problemi di coscienza».
«Oggi - afferma il vescovo reggente
della Penitenzieria Apostolica, Gianfranco Girotti - ci sono nuove
forme di peccato che prima neanche si immaginavano. Le nuove frontiere
della bioetica, innanzitutto, ci mettono di fronte ad alterazioni
moralmente illecite e che riguardano un campo molto esteso». Il caso più
frequente è rappresentato dal «ricorso ad alcune tecniche di
fecondazione artificiale, quale la Fivet, cioè la fecondazione in vitro,
non moralmente accettabili». Il vescovo Girotti, infatti, chiarisce
che il concepimento «deve avvenire in modo naturale tra i due coniugi»,
mentre la fecondazione assistita può comportare di per sé un altro
«fatto non lecito» e cioè «il congelamento degli embrioni» che «sono
persone».
Davanti alle sfide bioetiche il Vaticano punta
sull’aggiornamento per confessori e detta nuove linee-guida per i
sacerdoti alle prese con i nuovi peccati sociali, ossia violazioni
bioetiche come il ricorso alle tecniche di fecondazione assistita e il
controllo delle nascite, esperimenti di dubbia moralità come la ricerca
sulle cellule staminali e gli studi sul Dna, l’abuso di droghe,
inquinare l’ambiente, contribuire all’acuirsi della disparità fra ricchi
e poveri, l’eccessiva ricchezza.
Tutto il campo delle
manipolazioni genetiche, che sempre più si affacciano all’orizzonte,
anche a causa dei processi di globalizzazione, «rappresenta un terreno
insidioso», sottolinea il Reggente del supremo tribunale della Chiesa
per il foro interno (cioè il dicastero dei peccati). E aggiunge: «Oggi
si offende Dio non solo rubando o bestemmiando, ma anche con azioni di
inquinamento sociale, rovinando l’ambiente, compiendo esperimenti
scientifici moralmente discutibili». C’è poi anche la sfera dell’etica
pubblica dove pure entrano in gioco nuove forme di peccato come la frode
fiscale, l’evasione, la corruzione.
«è impressionante oggi il
fenomeno della indifferenza che esiste nei confronti della confessione -
osserva il vescovo Girotti -. Attualmente nella Chiesa la posizione di
questo sacramento non è delle migliori né sul piano della pratica né su
quello della comprensione, mentre, tra i fedeli, si va affievolendo la
coscienza del peccato». Per questo, evidenzia il ministro vaticano dei
peccati, «la Santa Sede, specialmente attraverso la Penitenzieria, si fa
carico dell’impegno di approfondire e valorizzare il sacramento della
misericordia e della penitenza» istruendo in particolare i «giovani
sacerdoti». Inoltre, la Santa Sede «vuole dare lo strumento perché
prendano piena consapevolezza del grande impegno che loro hanno». Si
allunga, dunque, la lista dei peccati mortali condannati dalla Chiesa
cattolica. Ai tradizionali richiami contemplati nei dieci comandamenti,
si aggiungono le nuove forme del peccato sociale.
Urge
rilanciare il sacramento della confessione in crisi da anni: ormai il
60% dei credenti non si confessa più, secondo una ricerca condotta
dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, sottolineano alla
Penitenzieria Apostolica. In confessionale i sacerdoti sono chiamati ad
affiancare al tradizionale perdono cristiano, l’attenzione alle nuove
forme di peccato che si sono affacciate all’orizzonte dell’umanità quasi
come corollario dell’inarrestabile processo di globalizzazione, in
quanto «si offende Dio, non solo rubando, bestemmiando o desiderando la
donna d’altri, ma anche rovinando l’ambiente, facendo esperimenti
scientifici moralmente discutibili, dando vita a manipolazioni genetiche
per alterare il Dna o compromettere l’embrione. Compie peccato chi si
droga e spaccia e chi evade le tasse e chi, avendo responsabilità
socio-politiche, provoca ingiustizie, povertà o eccessivi accumuli di
ricchezze destinati a pochi. www.lastampa.it/galeazzi
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