Questo periodo liturgico va dal Mercoledì delle Ceneri al Giovedì Santo ed è rappresentato dal segno biblico dei quaranta giorni. Questi quaranta giorni riportano alla memoria del credente diverse esperienze raccontate nella Sacra Scrittura. Innanzitutto quella di Mosè narrata nel libro dell'Esodo (Esodo 24,18) in cui si dice che rimase sul monte per un così lungo tempo prima di incontrare il Signore. Un secondo rimando è ai quarant'anni che il popolo d'Israele vive nel deserto dall'uscita dall'Egitto fino all'arrivo nella terra promessa (libri dall’Esodo a Giosuè).
Altro richiamo è all'esperienza di Elia (1Re 19,8), anche lui compie un cammino di quaranta giorni e quaranta notti per giungere al Monte di Dio ed in questo tempo non mangia fino a che non vive l'incontro con il Signore. Ultimo riferimento importante è all'esperienza di Gesù che rimane nel deserto quaranta giorni, pregando il Padre, lottando contro il demonio e vincendo su di lui. Il simbolismo del numero quaranta ci vuole allora raccontare che queste esperienze della vita sono davvero legate a situazioni di attesa, di lotta, di prova e di sofferenza, ma che è al termine di questo lungo periodo di tempo, vissuto sempre in compagnia di Dio, che il Signore stesso interviene per dare una vita nuova a quanti lo cercano.
Camminare con Dio nel deserto vuol dire lasciarsi prendere per mano da Lui, accettare che Lui riesca a vedere più lontano di noi e con un atteggiamento di fiducia farsi accompagnare verso la gioia della Pasqua. Questo lasciarsi accompagnare avviene attraverso dei segni concreti. Tre segni che oggi configurano la Quaresima sono il digiuno, l'elemosina e la preghiera. Essi sono degli atteggiamenti che esprimono l'impegno della conversione. Il digiuno non è il semplice privarsi di qualcosa che dovrebbe appartenere alla nostra tavola, ma il segno della lotta personale contro l'egoismo. Infatti solo chi si priva di qualcosa riesce a smettere di dire “io” e “mio” per iniziare a dire “tu”, “tuo”, “nostro”... in altre parole chi compie questo passaggio sta già aprendo il suo cuore all'altro e a Dio.
L'elemosina è unita alle opere di misericordia ed è il segno di una grande maturità nell'amore, infatti esprime la capacità di condividere e di riconoscersi dipendente da Dio. È pur vero che una certa mentalità vuole insinuare che l'uomo può essere totalmente slegato da Dio, ma chi pur avendo accumulato tanti beni e tante possibilità ha mai potuto aggiungere un giorno solo alla sua vita così da non perdere quanto accumulato? Ecco l'importanza della condivisione come un modo per realizzare la giustizia già oggi sulla terra e per vivere una vera fraternità umana.
Il tempo di Quaresima è dunque, nella spiritualità della Chiesa, il tempo in cui riscoprire che all’uomo è dato di poter camminare con Dio verso la Pasqua. All’uomo la scelta di mettersi su questi passi.
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