Questa volta lui si rifiuta di fare l’uomo oggetto. E sogna la sua principessa
di Maria Luisa Agnese
C’è una storia che mi ha raccontato un’ amica – un’altra? direte voi, ebbene sì, si vede che di questi tempi attiro confidenze- che val la pena di essere divulgata, con autorizzazione di lei, perché ci dice molto di come evolve lo spirito dei tempi in quel campo minato che sono le relazioni fra uomo e donna.
La mia amica – quarantenne libera e fiera – intrattiene da tempo un rapporto tira e molla con un professionista del Sud da lei definito tipico macho prepotente. Una di quelle relazioni dove prevale il sesso sull’amore per reciproca convinzione di entrambi. Poi succede che si lasciano: perché lei cambia idea, s’innamora e vuol fare casetta? vi chiederete voi. E invece no, e qui c’è il colpo di teatro, anzi un vero colpo di genio della storia, perché quello che incomincia a fare tutti quei discorsi sull’amore che in genere fioriscono sulle labbra delle donne, questa volta è lui. E quando si rivedono e lei, dopo oltre 100 giorni di astinenza sessuale vorrebbe ricominciare come prima, lui si rifiuta e dice:
“Se è solo per il sesso, no: non sono un uomo oggetto”
Anche se la desidera fugge e, insomma, si chiude in un orgoglio di sé che finora nella finzione letteraria come nella vita era piuttosto appannaggio di delicate e dolci fanciulle (ma anche di più spigliate Bridget Jones) sempre in cocciuta attesa del principe azzurro. E proprio qui sta tutta la portata rivoluzionaria ed emblematica di questa storia – che è un inedito (almeno per me) -, in questa inversione dei ruoli tradizionali, in questo strano destino contemporaneo che si diverte a scambiare l’immaginario i e i desideri di lui e di lei.
La commedia cinematografica per la verità ci era arrivata vicino a raccontare storie dove l’ uomo giocava ruoli meno convenzionali, come Amore e altri rimedi con Anna Hathaway e Jake Gyllenhaal, dove entrambi all’inizio vogliono solo sesso e dove alla fine lui convince alla resa la sua principessa, o Immaturi, dove Ambra Angiolini/ Francesca ex sex addict si arrende all’amore e alle rose rosse del suo aiuto cuoco.
Ma una trovata come quella del macho della mia amica non l’avrebbe saputa inventare neppure la sagacia di una sceneggiatrice consumata come Nora Ephron (Harry ti presento Sally), è un colpo da maestro che seppellisce tutte le Bridget Jones e le Carrie Bradshaw del pianeta. Lui spiazza e mette a nudo con la sua mossa le maschere o le convinzioni che la sua amata si era data, e da mantide neomoderna, da donna-leonessa e dominatrice (sarà un caso che Louboutin sta per lanciare sul mercato uno stiletto con la punta a zampa di leone?) la vuole trasformare nella sua principessa rosa. Insomma non sono le donne le uniche a sognare, anche i maschi ne hanno bisogno a volte, e soprattutto vogliono l’amore e reclamano la loro favola. Altro che Pretty Woman!
Una resa o una ripresa di ruolo? Di sicuro una mossa a sorpresa che se non dà scatto matto alla mia recalcitrante amica, la lascia tramortita mentre ripete incredula “è troppo prepotente, mi vuole piegare, io non ci sto”, ma al tempo stesso, anche lei disorientata, si dice incredula: “Questa è bella, proprio a me doveva capitare?”.
E voi che dite, avete speciali scene-madri e colpi di teatro da raccontare: vi è mai capitato di trovarvi nella situazione classica, lei che vuol sfuggire a un destino di donna oggetto? O con ribaltamento di ruoli, lui che si sottrae e non vuol fare l’uomo oggetto?
Da Il Corriere della Sera