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COMUNICATO STAMPA Torino,
17.1.2010
16 gennaio 2010, marcia No TAV a Torino da Piazza Massaua
verso Corso Marche dove LTF intende realizzare sondaggi geognostici relativi
alla nuova linea ferroviaria Torino-Lione. Migliaia di cittadini e cittadine
hanno espresso la loro opposizione nel corso di una pacifica e determinata
manifestazione.
Il Deputato europeo Gianni Vattimo ha partecipato alla
manifestazione ed ha parlato ai partecipanti della
marcia.
Durante la manifestazione di
ieri 16 gennaio, il Deputato al Parlamento Europeo Gianni Vattimo ha espresso la
sua ferma opposizione al TAV.
Parlando al microfono ai partecipanti alla
manifestazione ha dichiarato che, in relazione al progetto della nuova linea
ferroviaria Lione-Torino, sono in atto da parte del Governo italiano e degli
enti locali piemontesi vere e proprie violazioni di trattati esistenti e di
diritti democratici. Questo in quanto, di fronte alla persistente opposizione di
un numero rilevante di sindaci e comunità locali alla realizzazione della linea,
il Governo italiano ha decretato che potranno partecipare alle consultazioni
sulla realizzazione del progetto, e ricevere le eventuali compensazioni, solo
quelle amministrazioni locali che dichiarino preliminarmente il proprio appoggio
al progetto stesso.
Nel suo intervento ha ricordato che i contributi
dell’Unione Europea al finanziamento della parte italiana dell’impresa erano
condizionati, negli accordi finora vigenti, alla condivisione del progetto da
parte delle popolazioni locali.
Ha anche affermato che, poiché l’accordo
delle comunità locali era una delle condizioni del finanziamento europeo, sembra
evidente che questa decisione del Governo italiano configuri una vera e propria
truffa nei confronti dell’Unione Europea oltre che una grave violazione delle
regole democratiche e del sempre evocato principio della
sussidiarietà.
Il Deputato Europeo Gianni Vattimo ha infine comunicato
che all’apertura della prossima sessione del Parlamento Europeo, che inizierà
lunedì 18 gennaio p.v. a Strasburgo, esprimerà questa sua posizione in una
comunicazione durante la seduta plenaria.
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Comunicato stampa 17-09-2010 E’ nato il presidio di Vaie
Ieri intorno alle 19.00 è nato il presidio no tav di Vaie. Una roulotte è stata posizionata alla Pradera, ai piedi della zona archeologica, sotto il famoso “Riparo Rumiano”. Per chi non conoscesse il posto bisogna raggiungere Vaie da una delle tante entrate della statale 25, una volta arrivati in fondo al paese si incrocia Via Roma, girare a sinistra in direzione Chiusa S.Michele, Via Roma diventa poi l’antica strada di Francia (la ciclabile). Il presidio sorge poco fuori dall’abitato in una zona attrezzata da pic-nic con tavoli e panchine in legno. Esattamente dove è stata posizionata la roulotte vorrebbero fare il sondaggio S85. Inoltre in quello stesso luogo è prevista l’uscita del tunnel dell’Orsiera con le sue due canne. Nella prossima settimana prevediamo di aver anche una struttura in legno accogliente, con cucina e posti letto, intanto già da adesso chi vuole passare a trovarci è il benvenuto, il posto è bello con i prati della piana delle Chiusa sul davanti e il selvaggio bosco di castagni che sale verso il Folatone, alle spalle. Poco distanti partono il sentiero archeologico e il sentiero delle macine. Un posto magnifico che non possiamo permetterci di lasciar devastare. Che lorsignori si rassegnino, a Vaie come altrove non si passa…a sarà dura…per loro!
Sabato si inizia il trasloco dal presidio di S.antonino. Lunedì alle 21.00 prima riunione di gestione al presidio di Vaie.
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EVVIVA!!!
Comunicato Stampa
dalle valli No TAV
19 ottobre 2010
La Commissione delle Petizioni del Parlamento Europeo: dobbiamo approfondire il funzionamento dell’Osservatorio
E’ stata pubblicata sul sito del Parlamento Europeo la Decisione della Presidente della Commissione delle Petizioni Erminia Mazzoni (PPE) che a fine settembre aveva deciso che le ragioni dei cittadini No TAV meritavano ulteriori approfondimenti:
“Dato che sono attese ulteriori informazioni da parte della Commissione Europea, con particolare riguardo al funzionamento dell’Osservatorio tecnico e al coinvolgimento degli Enti locali coinvolti da quest’opera, la Commissione ha deciso che le Petizioni (No TAV) rimangano aperte.”
Ricordiamo che il 29 settembre scorso la Commissione delle Petizioni aveva ascoltato le ragioni dei cittadini No TAV che dal 2003 avevano depositato sei petizioni a sostegno dell’opposizione alla costruzione della nuova linea ferroviaria Lione – Torino.
In quella occasione i cittadini No TAV avevano denunciato al Parlamento Europeo che il finanziamento all’Italia di € 0,67 miliardi era stato concesso sulla base del falso “Accordo di Prà Catinat” del 28 giugno 2008 tra l’Osservatorio e i Comuni, falso perché in realtà si trattava solo un documento firmato solo dal suo redattore e allo stesso tempo Presidente dell’Osservatorio.
I Comitati No TAV hanno espresso la loro soddisfazione per questa saggia decisione della Commissione.
Una lettera è stata inviata alla Presidente Mazzoni per sollecitare la Commissione delle Petizioni a visitare la Valle di Susa e la Val Sangone per “toccare con mano” la situazione di mobilitazione permanente e ricordato il successo del’ultima manifestazione del 9 ottobre da Vaie a Sant’Ambrogio che si è svolta contemporaneamente a quelle di Firenze e Stoccarda su temi analoghi. La visita potrà essere utile per la Commissione per verificare la “democraticità” del confronto nei territori.
I Comitati No TAV hanno informato la Presidente Mazzoni che i Consigli Comunali di 24 Comuni della Val Susa hanno approvato nelle scorse settimane Delibere Comunali di opposizione alla costruzione della nuova ferrovia.
I Comitati No TAV hanno sostenuto che la profonda crisi finanziaria ed economica in atto in Europa richiede una nuova politica comune dei trasporti che si basi su investimenti valutati con criteri di costo beneficio integrati dall’analisi LCA (Life Cycle Assessment).ella lettera i Comitati No TAV raccomandano che la Commissione delle Petizioni formuli la sua posizione sugli argomenti posti dai Comitati No TAV con il supporto di università e istituzioni scientifiche indipendenti in modo tale da evitare di stendere pareri elaborati esclusivamente sulla base dei suggerimenti della Commissione Europea.
I Comitati No TAV da tempo sostengono la tesi – condivisa da molti – che la Commissione Europea produce politiche con insufficiente riferimento alle opinioni e ai diritti dei Cittadini Europei, ma piuttosto con speciale attenzione agli interessi delle lobbies.
Decisione della Commissione delle Petizioni
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//NONSGML+COMPARL+PE-450.605+03+DOC+PDF+V0//EN&language=IT
Documento di Pra Catinat
http://www.comune.rivalta.to.it/UserFiles/File/tav/altri_doc/Documento_di_Pracatinat.pdf
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Comunicato stampa del Movimento NO TAV
dalle Valli No TAV
4.5.2011
Il Governo “inaugura” la nuova linea ferroviaria “long cost” Torino - Lione
I Comitati No TAV dichiarano lo stato di mobilitazione permanente nelle Valli No TAV con un’attenzione particolare per la Maddalena di Chiomonte
Il Coordinamento dei Comitati No TAV si è riunito ieri sera a Villarbasse per valutare le gravi decisioni che sono state assunte a Roma nel corso della riunione del 3 maggio del Tavolo Politico della Torino – Lione.
La risposta dei Comitati No TAV è stata immediata con la dichiarazione di stato di mobilitazione permanente nelle Valli No TAV.
Sabato 21 maggio si svolgerà una marcia di protesta da Rivalta a Rivoli, il calendario di tutte le iniziative in continuo aggiornamento è già sui siti No TAV.
NO ad un’opera pubblica costosa, inutile e dannosa NO allo sperpero di pubblico denaro SI’ alla difesa dell’ambiente, della salute, della vivibilità nelle nostre case SI’ all’uso e al rinnovamento delle ferrovie esistenti SI’ alle piccole opere utili SI’ ad un uso migliore delle scarse risorse pubbliche a favore dell’istruzione, della sanità, della ricerca, delle energie rinnovabili, di nuovi posti di lavoro, dei giovani, dei precari e dei disoccupati
Il nuovo e mutilato progetto presentato ieri a Roma ha messo in evidenza che lo Stato italiano non è in grado di rispettare gli impegni assunti con l’Unione Europea con la presentazione nel 2007 del secondo progetto in destra Dora. I Comitati ricordano che il finanziamento europeo è stato concesso a fronte di un impegno pluriennale dello Stato italiano per la realizzazione di tutta la tratta transfrontaliera composta da tunnel di base di 57 km e tunnel dell’Orsiera di 20 km, entrambi a due canne.
Questa ennesima variante, presentata a pochi giorni dalla pubblicazione del progetto preliminare della tratta nazionale, dimostra la volontà di devastare i territori dalle Alpi alla pianura, dai piccoli e medi centri alla Città di Torino che sarà oggetto di una speculazione edilizia in Corso Marche.
La trasformazione del progetto unico in uno “a lotti costruttivi” da realizzare nel corso dei prossimi 30-40 anni (long cost) secondo gli ultimi dettati del decreto milleproroghe caro a Tremonti e in spregio degli accordi con l’UE dimostrando che l’opera è inutile e condannerà a morte la linea storica da Bussoleno fino al Fréjus.
Il Coordinamento dei Comitati No TAV ha anche espresso un duro giudizio nei confronti del Governo Italiano, della Provincia di Torino e della Regione Piemonte che hanno dimostrato con questa mossa teatrale il loro stato confusionale, l’incapacità di fare bene e l’arroganza nei confronti dei cittadini e dei loro rappresentanti eletti non ammessi al tavolo politico perché contrari o critici nei confronti dell'opera.
I Comitati No TAV hanno manifestato la loro solidarietà ai Sindaci esclusi e al Presidente della Comunità Montana.
I Comitati No TAV, dichiarando che il tempo per giocare è scaduto, invitano i Sindaci “dubbiosi” a prendere una seria posizione di difesa della salute dei loro cittadini e dell'ambiente dei loro territori.
“né qui né altrove”
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PROSSIMI APPUNTAMENTI E SERATE NO TAV
Giovedì
5 maggio RIVOLI, ore 21 presso Sala consigliare Via Capra 10
Venerdì
6 maggio CHIUSA SAN MICHELE, ore 21 presso Polivalente di Via Cantore 14
Martedì
10 maggio ROSTA, ore 21 presso il salone Oratorio Piazza San Michele
Giovedì
12 maggio SANT'AMBROGIO, ore 21 sala Consiglio Comunale
Mercoledì
18 magggio AVIGLIANA, ore 21 Teatro Fassino, via IV Novembre 19
”CANZONE DEL PAESAGGIO PERDUTO - Territorio e Costituzione” con
Salvatore Settis, Alessandra Algostino, Luca Mercalli
SABATO 21 maggio 2011
GRANDE MANIFESTAZIONE NO TAV RIVALTA - RIVOLI
ULTIME NOTIZIE DEL 4 maggio 2011
ACQUA, ARIA, TERRA...
Superati gli ultimi ostacoli (ci dicono)... ricominceranno le barricate?
Questo è il quesito a cui giornalisti e gli osservatori più attenti alla questione Torino Lyon vorrebbero delle risposte.
La redazione del nostro sito risposte certe a questa domanda al momento non ne può dare. Ciò che possiamo fare invece è rappresentare in modo chiaro la situazione.
Il progetto della tratta nazionale è piombato sulla cintura Torinese, trovando impreparati i sindaci di Rivoli (“non pensavo un cantiere così vasto”) e Settimo Torinese (“se non interrate la linea storica divento NO TAV”).
Chiamparino invece dopo aver reso Torino una delle città più indebitate del Paese, dorme tranquillo sul megatunnel che attraverserebbe la sua ex città da Grugliasco a Venaria.
Peggio ancora Fassino, ci vogliono prendere l’acqua, evitando il referendum, ci impesteranno l’aria con il termovalorizzatore che probabilmente brucerà rifiuti napoletani, cercano di bloccare il referendum sul nucleare, adesso l’attacco è a quel poco di terra che rimane, attraverso le grandi opere ed i reiterati “Piani casa”.
SIAMO AL DUNQUE.
La gente ha capito ciò che è in ballo, ognuno sarà chiamato a fare il proprio dovere di cittadino, SENZA PIU’ DELEGHE, visto come sono stati trattati i nostri rappresentanti sindaci ed amministratori a Roma.
C’è la possibilità che la Torino Lyon, fino ad oggi emblema delle opere inutili ed economicamente insostenibili diventi anche sinonimo di sopruso, inefficienza e del malaffare.
MOBILITAZIONE GENERALE
Queste parole vengono ormai ripetute in tutte le assemblee, tra i Comitati, nei Consigli Comunali. Non sarà la bugia di un progetto “Low Cost”, a far calmare gli animi, non è l’invito al “tavolo romano” dei sindaci di Giaveno e Claviere a contribuire ad abbassare i toni, perchè il progetto in realtà trasformerebbe la valle in un cantiere per 30, 40 anni, con costi ancora più difficili da valutare, mentre i sindaci di Claviere e Giaveno dovrebbero ormai sapere che i progetti TAV non li coinvolgono per nulla e dovrebbero evitare di fare le "comparse politiche a chiamata".
UN PASSO IN AVANTI E’ STATO FATTO DICE FASSINO.
E’ vero, adesso è chiaro a tutti che la democrazia rappresentativa è una bufala; altrettanto chiaro che le prescrizioni ai progetti non verranno mai rispettate; ancora più evidente l’illegalità quando si affida alla CMC il cantiere di Maddalena, con la scusa che avevano già ottenuto quello di Venaus.
La responsabilità dei proponenti è evidente, ed anche il loro enorme interesse economico. Le grandi imprese che si fidano della politica sperano negli appalti, gli sparuti quanto illusi imprenditori locali resteranno probabilmente ancora una volta delusi, mentre i loro operai ed alcuni individui economicamente disastrati che sono stati invitati per far numero (o si sono imbucati?) alla recente riunione dei si tav a Susa avranno ingurgitato probabilmente gli ultimi pasticcini pagati da Virano e Co. Buona digestione!
Siamo alla farsa verso le istituzioni, alla truffa nei confronti dell’Europa, all’inganno nei confronti dei cittadini e contribuenti italiani. LA MOBILITAZIONE GENERALE sarà con tutta probabilità un evento naturale, forse atteso perfino da chi vorrebbe l’opera per farci i suoi consunti, giochini e strategie. La storia di 20 anni ci ha insegnato molto. A SARA'DURA, ma la cosa non spaventa nessun valsusino serio, proprio perché la situazione è grave ma non seria.
TAV = MAFIA
E' scritto sul monte Musinè, ben visibile arrivando nella valle da Torino. Alla vigilia di una nuova Salerno-Reggio Calabria, solo l’impegno nonviolento dei cittadini onesti potrà fermare il sopruso verso una rappresentanza del nostro territorio non rispettata e l’enorme spreco di risorse pubbliche in un Paese già allo stremo.
Per parte nostra continueremo ad informare chi lo desidera, utilizzando tutti gli strumenti tecnici a nostra disposizione.
State in linea… e teniamoci tutti pronti a protestare pacificamente ma con molta determinazione.
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Comunicato Stampa
dalle Valli No TAV
26.5.2011
DIGIUNO NO TAV ALLA
MADDALENA DI CHIOMONTE
Turi Vaccaro lo ha iniziato ieri
e invita alla partecipazione
Turi Vaccaro, uno dei più ammirati militanti pacifisti - decine di articoli sono presenti in internet - ha iniziato ieri un digiuno No TAV alla Maddalena di Chiomonte.
Riportiamo la dichiarazione che Turi ha fatto ieri all’inizio della sua protesta nonviolenta.
" Io, Turi Cordaro (Vaccaro) ho iniziato da oggi 25 maggio un digiuno a sola acqua fino al 31 maggio, cioè per 7 giorni.
Il digiuno è aperto a tutti e ognuno può digiunare come meglio crede in coscienza. Farò anche il digiuno della parola eccetto che in assemblea.
Il digiuno è il massimo strumento della nonviolenza, è la forza della verità, testimoniata davanti all'avversario per dichiarare la superiorità della forza della ragione sulla forza muscolare.
I digiunatori possono fare le loro attività quotidiane, non c'è un luogo fisso per il digiuno. Le notizie saranno affisse nella baita del presidio. Se possibile sarebbe bello ritrovarsi come gruppo di affinità di digiunatori prima o dopo l'assemblea. Pace, forza e gioia”
E’ forte il sentimento di ammirazione verso Turi - che ha come modelli David Henry Thoreau e Francesco d’Assisi - da parte di coloro che hanno la fortuna di incontrarlo e conoscerlo. |
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Chiomonte resiste!
In centinaia abbiamo passato la notte tra domenica e lunedì alla Maddalena di Chiomonte.
Siamo stati in molti, ieri, a muoverci dai Comuni della Collina Morenica e della Val Sangone. Ancora una volta abbiamo avuto la possibilità di vivere frammenti di un tempo diverso, in un'atmosfera in cui tensione e allegria si davano la mano, in una cornice in cui la natura e l'opera deturpante dell'uomo si scontrano. Ancora una volta ci siamo sentiti partecipi, abbiamo condiviso il cibo, abbiamo partecipato all’assemblea, abbiamo “casualmente” incontrato amici e conoscenti e scorrazzato per i sentieri per ottenere informazioni o prestare il nostro aiuto alla costruzione delle pittoresche barricate.
Per tutta la sera è girata voce di un imminente tentativo di avviare i cantieri del TAV ... ma nulla di tutto ciò è avvenuto ... forse perché eravamo così tanti?
Se questa è la condizione per difendere dalla devastazione quel pezzo di territorio e insieme evitare lo sperpero di importanti risorse, necessarie a tutta la nazione per fini molto più utili (scuole, sanità, lavoro,...), allora bisogna continuare a resistere in tanti!La scadenza dei finanziamenti europei (piccola parte a fronte dell'immane costo dell'opera) è già domani, martedì 31 maggio. Coraggio!
leggi ...
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COMUNICATO STAMPA DEL MOVIMENTO NO TAV - 1.6.2011
IERI 31 MAGGIO 2011 è STATO CERTIFICATO CHE IL CANTIERE DEL cunicolo de La Maddalena NON E’ STATO APERTO
L’EURODEPUTATO GIANNI VATTIMO, IN SIMBOLICA RAPPRESENTANZA DEL PARLAMENTO EUROPEO, LO HA CERTIFICATO IERI ALLE ORE 24.00. L’UNIONE EUROPEA DEVE ORA RITIRARE IL FINANZIAMENTO AL PROGETTO PRIORITARTIO TEN-T N. 6 LYON – TORINO
L’ITALIA E’ INAFFIDABILE
Ieri sera si è svolta a La Maddalena di Chiomonte un’importante riunione alla presenza del Deputato Europeo Gianni Vattimo, venuto in simbolica rappresentanza di altri sei eurodeputati (1): Luigi de Magistris, Sonia Alfano, Eva Lichtenberger, Catherine Grèze, Sabine Wils e Paul Murphy.
E’ stato certificato alle ore 24.00 del 31 maggio che il cantiere per la perforazione del tunnel de La Maddalena non è stato installato, così come richiesto dalla Commissione Europea e dalla Francia per confermare l’erogazione del finanziamento al Progetto Prioritario TEN-T n. 6. La data del 31 maggio è la proroga data all’Italia alle uniche scadenze ufficiali stabilite dalla Commissione Europea ad Ottobre 2010 (2) e ormai largamente superate:
- firma del rinnovo del trattato con la Francia entro il 31 dicembre 2010,
- apertura del cantiere a La Maddalena entro il 31 marzo 2011.
Ricordiamo che la Francia ha dichiarato di non voler discutere con l’Italia il rinnovo del Trattato del 2001 e del Memorandum del 2004 se non è evidente la capacità del nostro Paese di rispettare i suoi impegni con l’apertura del cantiere de La Maddalena.
Siim Kallas, responsabile Ue per i Trasporti, si attende che entro il mese Italia e Francia mettano in pratica gli accordi stipulati in febbraio nel romantico castello di Godollo, in Ungheria. «L’intesa è su tre punti - fa sapere l’ex premier estone attraverso la sua portavoce -: revisione del Trattato bilaterale e delle quote di impegno finanziario; inizio dei lavori alla Maddalena; chiusura del progetto preliminare». Tutto questo, si aggiunge, «deve avvenire in giugno», tempo entro il quale anche la linea ferroviaria storica deve tornare operativa. In caso contrario, salteranno i fondi Ue. E forse l’intero progetto. (3)
Il Movimento No TAV fa constatare che l’apertura di questo cantiere si è ormai rivelatasi impossibile se non con l’uso della forza militare, come irresponsabilmente suggerito da alcuni esponenti della classe politica locale e nazionale.
L’inaffidabilità dell’Italia è ora certificata: l’Unione Europea deve ora ritirare il finanziamento.
Questa GRANDE OPERA INUTILE è un collo di bottiglia allo sviluppo dell’Italia e non si può fare: i cittadini in lotta lo hanno dimostrato con argomenti inoppugnabili.
La cocciutaggine della classe politica non può che aumentare i danni per l’Italia e per l’Europa.
Il Movimento No TAV offre un’onorevole via di uscita alla classe politica locale e nazionale: l’abbandono di questo insensato progetto non potrà che favorire le OPERE UTILI : dal miglioramento del trasporto locale alla sanità, alla scuola.
Il Movimento No TAV dà una speranza ai giovani, ai precari, alla scuola, alle piccole imprese, agli artigiani, agli agricoltori. _________________________
(1) Firmatari dell’Interrogazione al Vice Presidente della Commissione Europea Siim Kallas: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT+WQ+E-2011-005080+0+DOC+XML+V0//IT&language=IT
(2) http://tentea.ec.europa.eu/download/map_review/new_fiches/2007eu06010p_final.pdf
(3) http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=113&ID_articolo=999&ID_sezione=242&sezione=
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De: clicy21 |
Enviado: 02/06/2011 08:36 |
Il riformista Fassino nel mirino di Grillo e Cgil perché vuole la Tav
Appena eletto primo cittadino di Torino, ha difeso la Fiat di Marchionne e l’alta velocità ferroviaria scatenando le ire di Cgil e grillini. Saprà difendersi da questa sinistra estremista?
Anzi, come i Grillini. Che gli hanno promesso prima, durante e dopo la campagna elettorale di analizzare, come fossero quelli dei Ris, ogni sua delibera. Ha la Fiom e tre quarti di mondo metalmeccanico, duro e puro, che gli pesa addosso (pensate un po’ che faticaccia per lui, esile come un grissino, il tipico inimitabile grissino di Torino) per la questione Fiat. E lui, allora, che ha giurato e spergiurato, di essere il sindaco di tutti, che fa? Annunzia testualmente: «In queste due settimane dal voto ho avuto contatti telefonici con l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, che si trova negli Stati Uniti. Nel corso dei colloqui abbiamo concordato che al suo rientro ci sarà un incontro, spero già la prossima settimana, per discutere dello sviluppo di Torino e dei rapporti tra città e Fiat».
E, come se non bastasse, chiuso all’angolo da una situazione antipatica, aggiunge: «Fiat ha fatto bene a integrarsi con Chrysler perché da sola avrebbe avuto maggiori difficoltà a stare sul mercato. Naturalmente questo mette in essere un processo di riorganizzazione e noi ci batteremo perché Torino non sia penalizzata. Il fatto che sia stata la Fiat ad acquisire Chrysler e non il contrario ci dà qualche garanzia in più». E a poi c’è anche il Fassino in sosta sui binari che va salvato. Già, quella benedetta Alta Velocità. La Tav. Che da anni semina panico, falò, barricate e sassaiole in Val Susa. Che scatena antagonisti e agita, rieccoli, i soliti grillini. A Chiomonte, giorni fa, come sappiamo sono volati 120 chili di pietre contro operai e forze dell’ordine che volevano aprire un cantiere-chiave per la Tav. E allora lui, l’esile Fassino che ha fatto? Gli è toccato parlare, perché il sindaco di tutti, anche se assediato, deve parlare.
«Non realizzare la Torino-Lione - ha sentenziato- taglierebbe fuori il Piemonte, forse questo punto cruciale non è abbastanza chiaro in Val di Susa perché la Tav comunque verrà realizzata». E lo ha detto nientemeno che a una riunione promossa dall’Unione Industriali. Il neo sindaco di Torino ricordando che esistono due alternative già sulla carta, il passaggio da Genova a Milano e quello a nord delle Alpi da Ginevra a Milano, ha tenuto a precisare che «la Torino-Lione non è solo una ferrovia, è riduttivo presentarla in questo modo, è un corridoio, un asse strategico di sviluppo e investimenti». E contro gli sciamannati che lanciano pietre e alzano barricate? «Qualsiasi persona democratica non può che condannare i disordini in Val di Susa contro l’apertura del cantiere Tav di Chiomonte. Ritengo incomprensibile e colpevole l’atteggiamento violento di alcuni facinorosi che hanno impedito il regolare inizio dei lavori.
La Tav è necessaria a Torino e al Piemonte se vogliamo rilanciare sviluppo e creare occupazione. Rinunciare alla linea ferroviaria ad alta velocità, o ritardarne ulteriormente la realizzazione, è un grave danno alla nostra economia e al nostro futuro. La mia solidarietà va agli operai dei cantieri e alle forze dell’ordine che hanno responsabilmente contrastato le violenze». Tranquillo, compagno Fassino, non saremo insensibili al tuo grido di dolore.
Ancora giochini al ribasso ed al rialzo.....continua la saga della presa di giro della sinistra.. in toscana i sindacati vogliono la TAV perche' porta lavoro.........ma che strano!!!!!
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I comitati: scaduto il termine Il prefetto chiama la Coldiretti
MAURIZIO TROPEANO
torino
Martedì sera Gianni Vattimo è salito al presidio No Tav di Chiomonte e come europarlamentare dell’Italia dei Valori ha certificato che alla scadenza della mezzanotte non è stato aperto il cantiere del cunicolo esplorativo di Chiomonte. E così il filosofo anche a nome di altri sei colleghi tra cui il nuovo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, chiederà all’Ue di ritirare il finanziamento di 672 milioni. Vattimo non poteva sapere che la commissaria europea ai Trasporti, Siim Kallas, posticipa di trenta giorni la scadenza da rispettare da parte del Governo Italiano. Dunque, il tempo c’è ma secondo i comitati che si oppongono al progetto «l’apertura di questo cantiere si è ormai rivelata impossibile se non con l’uso della forza militare, come irresponsabilmente suggerito da alcuni esponenti della classe politica locale e nazionale». Dunque «l’inaffidabilità dell’Italia è ora certificata: l’Unione Europea deve ritirare il finanziamento.
Parole che insieme al comportamento di Vattimo fanno infuriare il Pd. Il parlamentare Giorgio Merlo attacca: «Ma l’Idv piemontese non aveva firmato il documento a favore dell’alta velocità di Confindustria Piemonte e Comitato Transpadana assumendosi così precisi impegni? Prima di sabotare un grande progetto forse è bene che un partito di governo come quello guidato da Antonio Di Pietro si metta d’accordo al suo interno». E conclude: «Checché ne dicano gli eurodeputati dell’Idv, l’unica cosa che non si deve fare adesso è quello di sospendere i finanziamenti dell’Ue».
Per Merlo ma anche per la Regione, gli altri enti locali e le forze economiche qual cantiere deve essere aperto a tutti i costi. E ieri in prefettura una delegazione della Coldiretti, i trattori del sindacato agricolo avevano aperto la marcia No Tav da Rivalta a Rivoli, ha accettato la proposta del prefetto, Alberto Di Pace, di partecipare insieme al presidente dell’Osservatorio Tav, Mario Virano «un tavolo permanente di monitoraggio e confronto mensile per valutare i problemi che questa grande infrastruttura genera al mondo agricolo». Secondo Riccardo Chiabrando, presidente provinciale, «nel corso dell’incontro Virano ha preso atto delle osservazioni della Coldiretti e, in parte, ha risposto, precisando che la progettazione è ancora in fase preliminare, quindi priva di cronoprogramma e di finanziamenti, eccezione fatta per il cantiere della Maddalena». |
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Non esistono più regole: passata la data del 31 maggio, termine ultimo indicato dal Governo per l'apertura del cantiere TAV alla Maddalena di Chiomonte, la Commissione UE posticipa ancora di un mese la scadenza da rispettare (la prima scadenza, via via rinviata, era la fine di dicembre 2010). Tutto questo senza curarsi del forte dissenso manifestato in oltre vent'anni da cittadini e amministratori verso un'opera inutile, dal costo insostenibile, dall'impatto devastante e irreversibile.
Con estrema violenza da più parti del mondo politico, imprenditoriale e sindacale, si levano voci che invocano "l'uso della forza" ad ogni costo per piegare la resistenza e avviare finalmente questo benedetto cantiere...
Il Movimento No TAV risponde agli industriali piemontesi con il Comunicato Stampa DALL’UTOPIA DI ADRIANO OLIVETTI AL TAV - La triste parabola del mondo imprenditoriale piemontese in cui chiede come mai tale enfasi quando nel progetto TAV "non hanno mai investito un euro". E il Coordinamento delle Liste Civiche Valsusa, in un altrettanto Comunicato Stampa, considerando fin d'ora "politicamente e moralmente responsabili di qualunque atto di violenza" coloro i quali hanno rilasciato tali dichiarazioni sui mezzi di comunicazione, invitano "tutti i rappresentanti del mondo politico, imprenditoriale, sindacale e tutti coloro che rappresentano pezzi della società civile, intellettuale e associazionistica, a dissociarsi pubblicamente dalle dichiarazioni che auspicano il ricorso alla violenza e alla militarizzazione del territorio della Valsusa".
Intanto il presidio de La Maddalena di Chiomonte VIVE, anche in questi giorni di pioggia, di giorno e di notte, con l'apporto e l'impegno di tutti
ogni giorno alle 18.30 Assemblea
sabato 4 giugno ore 18
per conoscere e difendere il Sito Archeologico della Maddalena di Chiomonte uno dei più antichi siti neolitici dell’area occidentale della Pianura Padana, frequentato anche in epoca romana e medievale, che rischia di scomparire per l’uso di cariche esplosive e cantierizzazione dell’area
"La via Francigena"
il prof Giuseppe Sergi Ordinario di Storia medievale nella Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Torino interviene sulla “Via Francigena” dialogando con il prof Pierluigi Richetto
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De: clicy21 |
Enviado: 05/06/2011 08:11 |
VIETATO FERMARSI...........PERCHE' CHI SI FERMA E' PERDUTO..... |
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COMUNICATO STAMPA
ENNESIMA PROVOCAZIONE CONTRO LA VALLE DI SUSA
Due proiettili sono stati inviati ai deputati Stefano Esposito e Giorgio Merlo, accaniti sostenitori del TAV a tutti i costi, compreso l’intervento dell’esercito.
E’ l’ennesima provocazione contro i cittadini della Valle di Susa, secondo un copione già visto altre volte:
- Il 5 novembre 2005 venne rinvenuta una valigia con “esplosivo” al km 56 della statale del Moncenisio, dopo la resistenza dei valsusini alle trivelle al Seghino
- Il 5 luglio 2007, durante le trattative tra le amministrazioni locali e il presidente del suo osservatorio, Mario Virano, furono recapitati quattro proiettili all’allora sindaco di Susa Sandro Plano
- la notte del 24 gennaio 2010 fu incendiato da mano mafiosa il presidio di Borgone, poche ore dopo la marcia NOTAV di quarantamila cittadini a Susa; contemporaneamente venne recapitata all’allora sindaco di Torino Chiamparino, altro sfegatato SITAV, una busta con dei proiettili.
Dopo tutti questi anni, a che punto sono arrivate le indagini per identificare gli autori di tali azioni criminose?
Perché anche oggi, nonostante la crescente partecipazione di cittadini e amministratori della Valle di Susa alle varie iniziative presso il presidio della Maddalena di Chiomonte, dopo che il prefetto di Torino ha minacciato l’intervento della forza per garantire l’inizio di quel cantiere, ritornano queste provocazioni?
Perché i signori Esposito e Merlo continuano a gettare benzina sul fuoco e a calunniare i valsusini?
Sia chiaro a tutti che il movimento NOTAV prende le distanze anche da questo ultimo episodio e da ogni atto simile che CHIUNQUE voglia porre in essere.
No alle provocazioni No alla criminalizzazione della resistenza pacifica al TAV
NOTAV, una garanzia per il futuro L’ufficio stampa del Movimento NOTAV Chiomonte, 5 giugno 2011
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Movimento NO TAV
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Comunicato Stampa
dalla Valle che Resiste e Non Si Arrende, 5 luglio 2011
IL PARLAMENTO EUROPEO DEVE PRENDERE ATTO CHE
LA LOTTA NO TAV RIGUARDA L’EUROPA
I Deputati Vattimo e Alfano chiedono la sospensione del finanziamento UE
Nessun cantiere è stato aperto, sia ristabilita la verità
La bandiera No TAV sventola nell’Aula di Strasburgo
Il Movimento No TAV mantiene relazioni con il Parlamento Europeo fin dal 2003, quando fu inviata la prima richiesta alla Commissione delle Petizioni che l’Unione Europea si occupasse da vicino della lotta popolare.
Gianni Vattimo, come rappresentante del Parlamento Europeo ha partecipato domenica 3 luglio alla manifestazione con l’obiettivo di visitare il “fortino”, ma non gli è stato concesso dai responsabili dell’ordine pubblico.
Ieri 4 luglio la questione No TAV è arrivata con forza nell’Aula del Parlamento Europeo a Strasburgo. Gianni Vattimo e Sonia Alfano sono intervenuti con loro forti dichiarazioni.
L’Italia afferma che il “cantiere” è stato installato. La verità è che nessun cantiere è stato aperto, né lo potrà essere per molti mesi ancora in mancanza di autorizzazione definitiva del CIPE e dei ricorsi presentati al TAR dal Comune di Giaglione, dalla Comunità Montana Val Susa e Val Sangone e da associazioni ambientaliste.
Sonia Alfano
http://www.soniaalfano.it/blog/2011/07/05/strasburgo-4-luglio-io-sto-con-i-no-tav/
Gianni Vattimo
http://www.youtube.com/user/aldeadle#p/a/u/2/iUEqMpTUSwg
Il Movimento No TAV attende ora una delegazione del Parlamento Europeo a Chiomonte per ristabilire la verità.
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