Dalla “Stampa” di sabato 25 giugno dichiarazione di Mario Virano: “Il nuovo progetto è riconosciuto a livello internazionale e nazionale come una variante – seppur radicale - del progetto del 2005”. Complimenti per la interpretazione. Poi: “ Se questa premessa è vera,allora è necessario aprire una trattativa, perchè la questione delle compensazioni si gioca su complessi elementi procedurali”. Occorre a questo punto smascherare questa messa in scena. Infatti ora si punta al buco di Chiomonte, perchè questa è la miniera dei finanziamenti progettuali europei (331 milioni di euro per l'Italia). E per non smentire l’intreccio fra affari e politica la giunta regionale del leghista Cota ha annunciato (NOTIZIA RAI) che entra nella Transpadana, la lobby di coloro che (con i soldi dei cittadini) puntano ad una seconda Torino-Lione, dove già ne esiste una: mal e poco frequentata. Dopo 20 anni di parole inutili, e pubblico denaro buttato al vento, sul nuovo Tav non ci sono progetti definiti, solo tratte scritte su carte geografiche. Solo ipotesi di collegamenti diversi con Torino e altrove, ma nulla è esecutivo. Tutto è aleatorio ed ogni 15 giorni si cambia. Anzi, si continua su percorsi d’ invenzione. C’è un gran daffare? Si. Il fascino del “trou” (ovvero il buco) non ha limiti, come quello dell’ ”argent”. Infatti le truppe governative hanno dato l'assalto alla Maddalena a suon di lacrimogeni a frammentazione. Complimenti a Maroni e soci. Tra l’altro: che fine ha fatto il precedente progetto del 2005 (gronda nord, ricordate?) ormai finito nel dimenticatoio perchè di fatto inutile? E' quello rievocato 0ra dal commissario Virano, con troppa disinvoltura. Ebbene è negli armadi dei Comuni coinvolti (18 paesi della Val Susa): un pezzo ciascuno, mentre il progetto globale si trova a Villa Ferro sede della Comunità montana Bassa Val Susa, a Bussoleno. Sono ben 325 milioni di euro di carte (in base ai costi della società Alpetunnel), che fece preparare il progetto globale da Università diverse e tecnici incaricati. Sono state molteplici le progettazioni di settori diversi, che provocarono tutto quello che è successo in Val Susa, rivolte comprese di cittadini e sindaci. Carte che ora appaiono inutili e da macero. Ma che ora Virano ora fa resuscitare, per collegarlo con il nuovo progetto Maddalena-destra orografica, tutto nuovo e realizzato da LTF (Lione-Torino Ferroviaria). Ma chi paga il secondo progetto? Sicuramente i contribuenti, attraverso i finanziamenti dell'Unione europea, ovvero i 331milioni ormai famosi. Denaro buttato o no il primo progetto Alpetunnel dei 325 milioni? Noi siamo convinti di sì. Tutto questo malloppo progettuale voluto di Rfi (Rete ferrovie italiane) è stato di fatto abbandonato perché diventato inservibile. Ma Virano ora vuole riciclarlo? Ma come? Infatti ora è totalmente cambiato l’ipotetico tracciato della nuova Tav attraverso la Val Susa, spostando gallerie, stazioni, interconnessioni, collegamenti con Torino e l’interporto di Orbassano, coinvolgendo i comuni dell’ Ovest torinese. E tutto questo è costato e costerà un barca di milioni, non meno di 900 milioni (il 10 per cento del costo dell'opera). Tutto avviene mentre i dati ufficiali dei trasporti merci fra Italia e Francia dicono che questi sono in calo da 10 anni; addirittura sono state ridotte altri viaggi del Tav francese fra Lione e Torino per mancanza di passeggeri. Però una cosa che è certa: è Pantalone che ha pagato il progetto abbandonato, e qualcun altro ha incassato. E che ora pagherà il nuovo. Domanda: ma non ci sono responsabili? Se il progetto è stato affossato per le sue (chiamiamole così) carenze e difficoltà realizzative di vario genere, Alpetunnel (società progettuale liquidata in fretta) non ha alcuna responsabilità? Ed i vertici delle Ferrovie? E la Corte dei conti, indagherà o no? Ora con i 331 milioni di finanziamenti dell’Unione europea si punta al secondo progetto: altre carte per una spesa costruttiva dell’ opera prevista sul versante italiano di ben 3700 milioni euro, più 9820 milioni del tratto comune con i francesi. Scusate signori, ma chi pagherà? Dove sono i soldi? Qual è il piano di finanziamento e di ammortamento? Provvederà Tanspadana? Già si stima una spesa di 100 milioni di euro al km. per i tratti pianeggianti. Si parte di nuovo dalle tasche di Pantalone? Questa è l’unica cosa certa. Ed è già iniziato l'assalto alla diligenza, con il piano dei nuovi sondaggi in Val Susa e dintorni di Torino. Che ora proseguirà con il buco di Chiomonte. Chi fermerà la marcia della celebre “banda del buco” finanziario che si presenta col manganello? E scusate la domanda. Per delle carte che ora non valgono più nulla, i cittadini hanno già pagato 325 milioni di euro. Ci spiega il sig. Virano quanto ha speso e spenderà per questi progetti ballerini? Oppure considera che i cittadini non hanno diritto di sapere come viene gestito il loro denaro? Ora i soloni della politica e degli affari hanno USATO la forza contro la ragione, hanno voluto un'azione militare. Ma siamo così davvero pericolosi? Oppure fanno gola i 331 milioni progettuali dell'Ue? O NO? (Quest'ultima ipotesi è al quanto diffusa in Val Susa e non solo....) Ps. Stavo immaginando quanto lavoro produttivo e di ulteriore potenziamento della linea attuale si potrebbe realizzare in Val Susa con i fondi progettuali (325 milioni più gli altri 900...). Ma sono pensieri sovversivi.
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Dalla “Stampa” di sabato 25 giugno dichiarazione di Mario Virano: “Il nuovo progetto è riconosciuto a livello internazionale e nazionale come una variante – seppur radicale - del progetto del 2005”. Complimenti per la interpretazione. Poi: “ Se questa premessa è vera,allora è necessario aprire una trattativa, perchè la questione delle compensazioni si gioca su complessi elementi procedurali”.
Occorre a questo punto smascherare questa messa in scena. Infatti ora si punta al buco di Chiomonte, perchè questa è la miniera dei finanziamenti progettuali europei (331 milioni di euro per l'Italia).
E per non smentire l’intreccio fra affari e politica la giunta regionale del leghista Cota ha annunciato (NOTIZIA RAI) che entra nella Transpadana, la lobby di coloro che (con i soldi dei cittadini) puntano ad una seconda Torino-Lione, dove già ne esiste una: mal e poco frequentata.
Dopo 20 anni di parole inutili, e pubblico denaro buttato al vento, sul nuovo Tav non ci sono progetti definiti, solo tratte scritte su carte geografiche. Solo ipotesi di collegamenti diversi con Torino e altrove, ma nulla è esecutivo. Tutto è aleatorio ed ogni 15 giorni si cambia.
Anzi, si continua su percorsi d’ invenzione. C’è un gran daffare? Si.
Il fascino del “trou” (ovvero il buco) non ha limiti, come quello dell’ ”argent”. Infatti le truppe governative hanno dato l'assalto alla Maddalena a suon di lacrimogeni a frammentazione. Complimenti a Maroni e soci.
Tra l’altro: che fine ha fatto il precedente progetto del 2005 (gronda nord, ricordate?) ormai finito nel dimenticatoio perchè di fatto inutile? E' quello rievocato 0ra dal commissario Virano, con troppa disinvoltura.
Ebbene è negli armadi dei Comuni coinvolti (18 paesi della Val Susa): un pezzo ciascuno, mentre il progetto globale si trova a Villa Ferro sede della Comunità montana Bassa Val Susa, a Bussoleno.
Sono ben 325 milioni di euro di carte (in base ai costi della società Alpetunnel), che fece preparare il progetto globale da Università diverse e tecnici incaricati.
Sono state molteplici le progettazioni di settori diversi, che provocarono tutto quello che è successo in Val Susa, rivolte comprese di cittadini e sindaci. Carte che ora appaiono inutili e da macero.
Ma che ora Virano ora fa resuscitare, per collegarlo con il nuovo progetto Maddalena-destra orografica, tutto nuovo e realizzato da LTF (Lione-Torino Ferroviaria). Ma chi paga il secondo progetto? Sicuramente i contribuenti, attraverso i finanziamenti dell'Unione europea, ovvero i 331milioni ormai famosi.
Denaro buttato o no il primo progetto Alpetunnel dei 325 milioni? Noi siamo convinti di sì. Tutto questo malloppo progettuale voluto di Rfi (Rete ferrovie italiane) è stato di fatto abbandonato perché diventato inservibile. Ma Virano ora vuole riciclarlo? Ma come?
Infatti ora è totalmente cambiato l’ipotetico tracciato della nuova Tav attraverso la Val Susa, spostando gallerie, stazioni, interconnessioni, collegamenti con Torino e l’interporto di Orbassano, coinvolgendo i comuni dell’ Ovest torinese. E tutto questo è costato e costerà un barca di milioni, non meno di 900 milioni (il 10 per cento del costo dell'opera).
Tutto avviene mentre i dati ufficiali dei trasporti merci fra Italia e Francia dicono che questi sono in calo da 10 anni; addirittura sono state ridotte altri viaggi del Tav francese fra Lione e Torino per mancanza di passeggeri.
Però una cosa che è certa: è Pantalone che ha pagato il progetto abbandonato, e qualcun altro ha incassato. E che ora pagherà il nuovo.
Domanda: ma non ci sono responsabili? Se il progetto è stato affossato per le sue (chiamiamole così) carenze e difficoltà realizzative di vario genere, Alpetunnel (società progettuale liquidata in fretta) non ha alcuna responsabilità? Ed i vertici delle Ferrovie? E la Corte dei conti, indagherà o no?
Ora con i 331 milioni di finanziamenti dell’Unione europea si punta al secondo progetto: altre carte per una spesa costruttiva dell’ opera prevista sul versante italiano di ben 3700 milioni euro, più 9820 milioni del tratto comune con i francesi.
Scusate signori, ma chi pagherà? Dove sono i soldi? Qual è il piano di finanziamento e di ammortamento? Provvederà Tanspadana?
Già si stima una spesa di 100 milioni di euro al km. per i tratti pianeggianti. Si parte di nuovo dalle tasche di Pantalone? Questa è l’unica cosa certa.
Ed è già iniziato l'assalto alla diligenza, con il piano dei nuovi sondaggi in Val Susa e dintorni di Torino. Che ora proseguirà con il buco di Chiomonte. Chi fermerà la marcia della celebre “banda del buco” finanziario che si presenta col manganello?
E scusate la domanda. Per delle carte che ora non valgono più nulla, i cittadini hanno già pagato 325 milioni di euro. Ci spiega il sig. Virano quanto ha speso e spenderà per questi progetti ballerini?
Oppure considera che i cittadini non hanno diritto di sapere come viene gestito il loro denaro?
Ora i soloni della politica e degli affari hanno USATO la forza contro la ragione, hanno voluto un'azione militare. Ma siamo così davvero pericolosi? Oppure fanno gola i 331 milioni progettuali dell'Ue? O NO? (Quest'ultima ipotesi è al quanto diffusa in Val Susa e non solo....)
Ps. Stavo immaginando quanto lavoro produttivo e di ulteriore potenziamento della linea attuale si potrebbe realizzare in Val Susa con i fondi progettuali (325 milioni più gli altri 900...). Ma sono pensieri sovversivi.
Grazie per l'attenzione Giuliano Dolfini