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De: Fernyb (Mensaje original) |
Enviado: 24/08/200713:40 |
Omicidio Pavia, le cugine e la foto taroccata
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Quando hanno scattato quella foto piena di sorrisi spensierati, Chiara Poggi era già morta. Perchè non c'è niente di vero nell'immagine più bella che da una settimana è in prima pagina e in tutti I telegiornali. Non c'è niente di vero perché è solo un fotomontaggio che Stefania Cappa, la cugina di Chiara, ha chiesto che venisse realizzato in uno studio fotografico di Garlasco il giorno dopo l'omicidio.
Nella foto originale Chiara aveva addosso un asciugamano bianco Nella foto si vedono Chiara e le gemelle Stefania e Paola insieme, tutte vestite di rosso, felici e sorridenti, ma in realtà si tratta di due foto diverse assemblate alla meglio con Photoshop, un programma di fotoritocco per il computer. Sono diversi I toni del colore, le ombre, le luci, alla fine pure I sorrisi. Se ne sono accorti alcuni fotografi professionisti e gli analisti della scientifica dei carabinieri.
La luce sui volti delle due cugine è chiaramente diversa da quella che illumina Chiara Non è un reato perché non ci sono leggi che vietano di fare fotomontaggi e spacciare come vere immagini purtroppo false. E' solo una questione di buon gusto, di sensibilità. Ma alle due gemelle che sognavano di apparire in televisione - «Ci piacerebbe fare almeno un provino», sognavano il giorno dopo l'omicidio - la foto finta di una morte vera deve essere sembrata un'occasione irripetibile
Che schifo!!
Gemelle fragili con l'anima da cubiste
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Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara Poggi |
Stefania e Paola sempre più protagoniste. Il paese: troppa voglia di mettersi in mostra
PIERANGELO SAPEGNO
INVIATO A GARLASCO (Pavia) Il paese è cattivo, a guardarlo di qui. Le due gemelle hanno cominciato a capirlo il giorno che hanno visto qualcuno che rideva davanti alla tv: Paola aveva chiesto a un giornalista come poteva fare il suo lavoro e quello l’aveva raccontato al tiggì. Lei cammina con le grucce ed è magra come uno stecco, studia scienze della comunicazione e non ha un fidanzato. Il fidanzato di Stefania, la sua gemella che studia legge, l’ha lasciata pochi mesi fa. Quando lavoravano in discoteca, alle Rotonde, un posto che è grande quasi come tutto questo paese, Paola e Stefania, le due cugine di Chiara, erano molto più in carne di adesso, e avevano un mucchio di spasimanti. Poi la vita sarà girata. Chiara ha preso una laurea con 110 e lode, aveva un bravo ragazzo, era l’orgoglio della famiglia. Ma la vita continua a girare. Un giorno sono arrivati I tiggì, il paese ha acceso le luci: la cugina è morta nel sangue. E tutto è stato stravolto.
L’allergia al lattosio
Il giorno del delitto, loro due sono andate lì dove c’era l’assembramento di vigili urbani e carabinieri. Una s’è avvicinata: «Fatemi entrare, per favore. Perché mia cugina era allergica al lattosio, s’era già sentita male una volta. Non vorrei che fosse successo qualcosa di simile». Il vigile forse non ha capito bene che cosa c’entrasse tutto questo, ma s’è rivolto lo stesso al militare che gli stava vicino: «Guardi, forse è importante». Quello non ha fatto una piega: «Sì, sì, lo sappiamo già». Anche le due gemelle non devono aver capito bene che cosa stesse succedendo, in quale girone infernale stessero per entrare, convinte com’erano che Garlasco fosse ancora il loro paese, soltanto quello, mica un titolo di prima pagina, ma il loro posto sempre uguale, con le voci e con I sogni che si fanno per andare via, con I campi che si perdono verso il fiume e il sole che viene su tutte le mattine sempre nello stesso punto, lì, di fronte alla finestra della camera da letto.
Prima se sentivano la musica troppo alta della piscina, Stefania chiamava e strillava al telefono: «Come faccio a studiare? Ho un esame da dare e non posso continuare a sedativi. Dovrò andare al San Raffaele a farmi disintossicare». Poi si metteva a raccontare la sua vita. In paese si fa così. Ora, con tutto questo trambusto, vanno in coppia alla tv, Paola con I capelli lunghi più scuri e Stefania biondi e corti, tutt’e due come se questa non fosse una terribile cronaca nera, ma un’occasione unica per collaborare, per parlare di loro, per raccontare.
«L’orgoglio dei Poggi»
Stefania dice che esclude «la pista passionale, perché Chiara non era il tipo, e poi la loro era una storia tranquilla». Paola le parla sopra: «Io la penso diversamente. Non la escludo. Potrebbe essere qualcuno che lei respingeva, non il suo fidanzato». Poi racconta com’era Chiara: «Tranquilla, brava, seria, molto buona». Stefania: «Era l’orgoglio della famiglia Poggi. Era già laureata, la prima che s’era laureata». E Paola a questo punto si mette a raccontare che lei ha dei grandi sensi di colpa, e la voce le si incrina: «Io sabato ho fatto una stupidaggine. Ho tentato di togliermi la vita... Così. Poi sono riuscita a superare quella crisi grazie alla famiglia. Anche Chiara mi era stata vicino, e non lo dimenticherò mai. Se mia cugina adesso è morta, ho capito che la vita va proprio vissuta fino in fondo. Però, mi dispiace che sia stata lei a insegnarmi questo».
Quelli che la ascoltano non le dicono niente. E’ il giornalismo, bellezza. Paola non lo sa, ma ormai è entrata negli archivi, uscita definitivamente dalla quiete terribile e un po’ spettrale del suo paese, dalle nebbie del Po e dei campi di grano, ingoiata da altri meccanismi e da un’altra vita. All’inizio era quello che voleva, ed è questo che forse lascia sbigottiti anche gli inquirenti. Quando la tv le intervista, hanno un mazzolino di stoffa in mano e un biglietto da posare nella casa di via Pascoli, dove è morta Chiara. Ci sono poche parole scritte a stampatello, tutto maiuscolo, con una grafia femminile, ma molto elementare: «Ciao Chiara. Sei nel nostro cuore. Un abbraccio. Le tue cugine». Accanto ci hanno messo una foto di loro tre assieme che ridono, solo che è un fotomontaggio abbastanza evidente. E la cosa incredibile è che sono andate a farselo fare da Laura Ripa, proprio dalla fotografa del paese, che lavora alla Croce garlaschese assieme a Stefania. Ormai, dentro a quel girone infernale dove sono finite, anche il paese le divora, lo stesso paese fermo da una vita fra gli stessi campi e sotto lo stesso sole.
Il volontariato
La Croce Garlaschese, dove andava Stefania, è un’associazione di volontariato, con le ambulanze ferme a due passi dal marciapiede. Accanto ci sono i vigili del fuoco, e dietro, attiguo alle scale, c’è un cantiere dove il capomastro s’è accorto che è sparita una piccola mazza: «Era vicino al secchiello e alla cazzuola. Non c’è più». Oggi, c’è solo una signora anziana con i capelli bianchi che racconta come Stefania sia «una che ama mettersi in mostra, come la sorella. Sono fatte così. Ma non dovete farvi prendere dalle impressioni, Stefania è comunque una ragazza tranquilla, una brava figliola». Solo che dentro a questo vortice, nella bufera del loro paese, è come se avessero perso l’orientamento. Improvvisamente non c’è più la loro storia da raccontare. E’ successo qualcosa. E qualcuno sta bussando alla loro porta.
Alberto Stasi, colpevole o innocente?
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Gli indizi contro il fidanzato
Le suole pulite Le scarpe indossate da Alberto la mattina del 13 agosto non presentavano tracce di sangue, mentre il pavimento, sulla scena del delitto, ne era ricoperto. Prova che le calzature sono state lavate.
Gli indizi contro il fidanzato
Il viso di Chiara Alberto, durante gli interrogatori, ha riferito di aver visto Chiara riversa a terra, con il viso pallido. I sanitari del 118, però, hanno detto che il volto della vittima era insanguinato.
I punti a suo favore
La telefonata muta Dopo l'ora del delitto, Alberto ha chiamato l'abitazione di Chiara dal suo cellulare. Qualcuno, dall'altro capo, ha alzato la cornetta e, dopo quattro secondi di silenzio, ha riattaccato.
I punti a suo favore
L'assenza di movente Gli inquirenti non sono riusciti a rintracciare, nella storia d'amore tra i due ragazzi, una conflittualità che possa aver indotto Alberto a uccidere la fidanzata.
ero indecisa se postarlo o meno, ma solo per un esempio ormai di come i media non hanno più nessuna remora......... |
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E' ovvio che i TG sono fatti da avvoltoi... E' il loro mestiere, andare a "beccare" la' dove il sangue e' scorso... |
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De: haiku04 |
Enviado: 16/07/2010 10:38 |
Beh, ormai a distanza di tempo, direi che le gemelline sfrontate sono rimaste al nastro di partenza, mai famose e ormai dimenticate.
Stasi è stato assolto in prima istanza ma mancano ancora 2 gradi di giudizio... non mi esprimo, ma la povera Chiara qualcuno l'avrà pure ammazzata o ha fatto da sola???
I media cavalcano squallidamente questi fatti perchè evidentemente c'è sempre audiance!
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E' ovvio, lacronaca nera e' composta da becchini mediatici.
Il dovere di cronaca e' fondamentale, ma non bisogna esagerare nel "cavalcare l'onda" composta di sangue e ossa...
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La cronaca nera è diventata uno spettacolo in diretta, che squallore. In questo caso poi, è mia ferma convinzione che Stasi sia l'assassino, ma... |
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De: haiku04 |
Enviado: 31/03/2011 13:26 |
Vedo che il mio messaggio precedente è datato 16/07/2010.... ahinoi, da allora altri delitti crudeli hanno infestato la cronaca, e di altre gemelline purtroppo si sta trattando attualmente...
I media continuano l'azione vampirizzante che va ben oltre il diritto di cronaca, e i risultati sono sempre più confusi, non si capisce più niente e la giustizia è sempre più vaga e latitante.... |
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Giustizia?! C'e' mai stata le certezza della pena, in Italia? Credo proprio di no...
Ed e' proprio per questo che non seguo quasi piu' i TG di Rai o Mediaset; sembrano chiacchiere di paese; tutte incentrate su gossip, calcio e altre stupidaggini, oltre a continuare a masticare la carcassa di fatti di cronaca nera come uno sciacallo...
Il tg che seguo e' quello di Sky, che tratta anche avvenimenti di piu' ampia portata, e cronaca dal mondo...
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A me piace discretamente il TG di Mentana sulla 7 |
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Non e' male, ma mi pare rimanga un po' circoscritto ai fatti della sola Italia, parlando solo marginalmente di quanto avviene all'estero...
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Io guardo un Tg sulla Rai ed uno su Mediaset e poi tiro le conclusioni, tanto la stessa notizia è commentata in modo diametralmente opposto! |
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...per non dire che un TG dice la parte di verita' che fa piu' comodo alla sua parte politica e l'altro TG fa lo stesso con un'altra parte.
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De: haiku04 |
Enviado: 03/06/2011 22:25 |
Mi piaceva la Svizzera, ma per via del casino causato dal digitale terrestre, non mi entra più e sinceramente mi manca un certo tipo di informazione e il modo di gestire l'insieme delle situazioni, peccato! |
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Prendevi i canali svizzeri?
Un tempo prendevo i canali satellitari anche io, e mi ricordo che TG a parte, i canali svizzeri erano di un noioso...
I polizeschi, oltre ad essere incomprensibili erano anche lenti e scialbi...
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De: haiku04 |
Enviado: 25/08/2011 13:46 |
Sì, ma ora non più, comunque erano utili solo per l'informazione e per gli appassionati di sport. Per il resto, intrattenimento etc, nooo, roba svizzera insomma..... io mi trovo bene con Sky, ma è un periodo che non c'è un tubaccio degno di nota da vedere! Mi è finito anche DADADA, programmino preserale fatto di spezzoni a tema tratti da quel formidabile archivio che ha la RAI.... quanti ricordi, quanti volti ormai scomparsi, e soprattutto la classe di parecchi programmi, cosa oggi scomparsa.... |
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ANche a me piacciono gli spezzoni del passato, anche se mi mette malinconia vedere quante persone non ci sono più. Io non ho mai preso la TVSvizzera ma ho sempre sentito dire che con la nostra La 7, è una delle poche che raccontano i fatti come si svolgono realmente |
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