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Mio caro calciatore, potrai permetterti di scioperare quando:
1) il tuo stipendio non superi i 1000 euro mensili.
2) quando la tua sveglia,comprata a 0.50 centesimi dai cinesi ti suonerà 6 giorni su 7 alle 6:30 del mattino.
3) Quando inizieranno ad arrivarti le bollette di luce,acqua,gas,telefono,assicurazione auto,bollo auto,canone TV, ricariche del cellulare a TUE SPESE...
Ecco,allora potrai PERMETTERTI di scioperare!!! |
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De: haiku04 |
Enviado: 26/08/2011 22:15 |
Pare che anche i tifosi siano schifati da questo sciopero, che poi in questo contesto la parola 'sciopero' mi pare proprio una bestemmia! Sarebbe positivo se davvero gli stadi venissero disertati da tutti coloro che fanno del calcio una religione, e che sono i primi ad essere presi in giro dalla classe calcistica dove girano fior di soldi in parte presi proprio dalle loro tasche. Se avvenisse questo miracolo, quante cose cambierebbero, e quanti capricci in meno.... |
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Si dovrebbe fare come in certe squadre africane dove i calciatori, hanno tutti un regolare impiego ed il calcio è un di più! Come abbasserebbero le ali!!!! |
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De: haiku04 |
Enviado: 27/08/2011 10:31 |
Oppure tornare agli anni '60/'70, quando i calciatori erano bravi e amati, ben pagati ma lontanissimi dalle cifre stellari di oggi, più semplici e modesti, sposati alla vicina di casa o alla commessa, lontani da droghe e ragazzuole/copertina, diciamo così, vah.... e quando se si voleva vedere una partita bastava accendere la tv senza dover pagare pacchetti extra e menate varie....ma credo che tornare indietro sia impossibile anche in questo caso.... spero veramente che i tifosi, senza i quali tutti gli sport potrebbero andare a spasso, vadano oltre le loro passioni e aiutino a ridimensionare questo attuale squallido fenomeno... |
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Ahimé,l'esperienza di "calciopoli" del 2006,di cui nella mente dei tifosi s'é persa ogni traccia,andrebbe nella direzione opposta a quella da Voi auspicata,donna Haiku... |
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Lavoro in un Punto Snai,nel quale sono responsabile e devo dire che i commenti sono davvero molto "colorati"...con ragione del resto.Mi rifaccio ad un discorso scritto molto tempo fà quando dicevo che purtroppo è diventato un mestiere troppo pagato e sempre meno pulito...La cosa più deludente è che la gente,ormai,presa da esagerata tifoseria e troppa voglia di scommettere,si comporterà come i fumatori...dicono che al prossimo aumento smettono ma poi niente cambia...Molto meglio tanti anni fà,all'epoca del nostro amato Rivera ed altri calciatori ,quando il calcio era davvero UNO SPORT...
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Mi pare che la Costituzione garantisca il diritto di scioperare. Non ci sono paletti; non sta scritto che si può scioperare solo per rivendicazioni salariali né che lo sciopero debba colpire esclusivamente il datore di lavoro. L'ultima volta che andai allo stadio a vedere una partita di calcio fu il primo luglio 1973 e pertanto so poco sul mondo del pallone. So che il contratto è personale per quanto riguarda la parte economica: il portiere dell Juve non guadagna quanto quello del Catania ed il centravanti del Milan penso guadagni più di quello del Siena. Il contratto è al netto delle ritenute fiscali. Perché? Forse perché un calciatore passa da una nazione ad un'altra ed ogni Paese ha una propria regola fiscale. Questo non vuol dire che non paghi le tasse: provvede la società a calcolare dal netto il lordo e di conseguenza l'irpef da versare. Perché lo sciopero? E' evidente che ci sono rivendicazioni normative, e non salariali, che non conosciamo perché i media, come spesso, sono interessati dal rumore della notizia. Non dovrebbe essere difficile a chi è interessato, io non lo sono, accertare i termini della vertenza. |
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Sport
Sciopero dei calciatori: perché è giusto
I giocatori vogliono scioperare per la questione annosa dei contratti. Sulla quale fa chiarezza oggi Fabrizio Bocca di Repubblica, spiegando una cosa che Calderoli (sicuramente) e il pubblico (probabilmente) ancora non hanno capito. Il primo, perché ovviamente preferisce fare demagogia sui calciatori miliardari invece che il suo lavoro di ministro. I secondi, perché nessuno ha spiegato un paio di circostanze. Ovvero, queste:
Inutile insistere, non si sciopera per soldi. Come in Spagna, ad esempio, dove 7 club hanno circa 50 milioni di stipendi mai pagati. Si sciopera sul famoso articolo 7 del contratto. Le società vogliono la possibilità di allenamenti differenziati, qualora la rosa abbia dei giocatori in esubero. Cosa vuol dire? Che si formerebbe una rosa di giocatori più importanti, e una rosa di giocatori meno importanti, destinati a non giocare mai e per cui l’allenamento sarebbe solo l’anticamera della cessione. I presidenti firmano liberamente i contratti e la loro durata, sono loro stessi a gonfiare le rose. E i giocatori non a torto vedono nell’allenamento differenziato una maniera legale per ammorbidire i giocatori di cui ci si vuol disfare, obbligandoli ad accettare determinate offerte, a spalmare l’ingaggio, a rivedere il contratto e così via. Insomma a levarsi dai piedi. In pratica una specie di reintroduzione mascherata del cosiddetto “vincolo”, in vigore negli anni 60, quando erano i club a stabilire dove i giocatori dovevano andare. Senza possibilità per i calciatori di rifiutare.
Ora, per quanto riguarda il caso della Spagna (succede – spesso – anche in Italia), non si capisce perché un presidente che decide di firmare un accordo con cui paga uno stipendio a un professionista debba poi essere esentato dal farlo e passarla liscia. Per il caso dell’Italia, un giocatore ha pochi anni di ‘vita’ professionale per valorizzare il suo talento: dieci, forse quindici in casi più rari. I presidenti fanno contratti multi-anno per riservarsi le sue prestazioni e anche la possibilità di vendere i cartellini con il potere di agire sul prezzo. Se le cose vanno bene (Pastore al Psg), sono tutti contenti. Se le cose vanno male, l’errore di aver sopravvalutato un professionista è della società. Nei casi in cui il calciatore non si infortuna (per questi ci sono clausole rescissorie e/o assicurazioni), perché chi ha sbagliato non deve pagare? Perché il professionista deve essere mobbizzato per costringerlo ad andarsene? In ultimo, finire fuori rosa non è cosa da Eto’o o Ibrahimovic. Nella maggior parte dei casi si tratta dei giocatori più “poveri”. Per i quali i più ricchi scioperano prendendosi poi gli insulti di quelli come Calderoli. Già solo per questo si meriterebbero un aumento di stipendio. Magari attinto dai fondi pubblici regalati agli organi d’informazione della Lega.
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Comunque continuo a pensare che non sia giusto. In fin dei conti sono comunque pagati. Lautamente! |
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De: haiku04 |
Enviado: 29/08/2011 12:01 |
Per me rimangono pur sempre dei giovanotti in calzoncini e maglietta, super sponsorizzata, che sanno tirare un pallone e per i quali un normale stipendio sarebbe più che sufficiente... utopia, lo so, ma il calcio è anch'esso una forma d'oppio per il popolo, per cui alla fine tutto rientrerà, scandali compresi, e ricomincerà il tricche-ballacche in tutti gli stadi... cosa che fa molto comodo, no???? |
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