Cari politici italiani adesso andate a spiegare agli alluvionati, a chi ha perso persone care, a chi ha perso casa, attività e tutto il resto che i soldi VOI li volete usare NON PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI CHE PAGANO LE TASSE ma che li volete usare per fare IL TAV! non ci fate dire cosa pensiamo di voi andreste PROCESSATI per le responsabilità oggettive che avete in questi DISASTRI COLPOSI!
E' stato prolungato fino alle 18 di oggi lo stato
di massima allerta maltempo in Liguria: resta il blocco delle auto e la
chiusura delle scuole. Allarme anche in Piemonte, dove è attesa la
piena del Po, e in Campania. Ieri dure contestazioni per il sindaco
genovese Vincenzi. La procura apre un'inchiesta per disastro e omicidio
colposi. Napolitano ha chiesto intanto di "chiarire le cause".
Allerta a Napoli, allagamenti a Pompei e Portici E'
allarme maltempo anche a Napoli e il Comune consiglia ai cittadini di
non uscire di casa se non per motivi strettamente necessari. La
perturbazione che sta colpendo la Campania è, al momento, a macchia di
leopardo. Nella zona vesuviana, nelle ultime 6 ore, sono caduti tra i 60
e gli 80 mm di acqua e le previsioni per le prossime 6 ore non sono
rassicuranti. Numerosi allagamenti a Pompei, Portici e Boscoreale.
Borghetto di Vara in allerta, stop a funerali L'allerta
2 a Borghetto Vara, paese dello Spezzino cancellato dall'alluvione del
25 ottobre, ha impedito lo svolgimento dei funerali di Paola Fabiani, 52
anni, soffocata dal fango. Le esequie di Paola Fabiani e di suo padre,
Alemanno Aldo Fabiani, di Pietrina Adriana Sambuchi e di suo marito
Dante Cozzani sono rinviate sine die.
Frana nel Genovese, valle Scrivia tagliata in due Una
frana di grandi dimensioni si è staccata lungo la statale 226, tra
Ponte Savignone e Casella, in provincia di Genova. La strada è stata
chiusa. Lo smottamento ha provocato la rottura delle tubature del gas
metano e i comuni di Casella e Montoggio sono senza gas. La Valle
Scrivia, dove sono presenti numerose aziende, è tagliata in due. Per
ripristinare la situazione, secondo i primi accertamenti, ci vorranno
tra i 4 i e 6 mesi. Allagamenti e blackout nel Savonese E'
sotto controllo la situazione in provincia di Savona dopo la notte di
intensa ed incessante pioggia a seguito della perturbazione atlantica
che proseguirà fino a questa sera. Black out elettrici sono stati
segnalati in diverse zone della provincia così come allagamenti di
garage e scantinati.
Duecento evacuati a Casale Monferrato Continua,
in provincia di Alessandria, la messa in sicurezza delle persone che
vivono nei pressi delle zone di possibile esondazione dei fiumi. Secondo
l'ultimo report della Protezione Civile, a Casale Monferrato è stata
emessa l'ordinanza di evacuazione per circa 200 persone, mentre altre 35
sono state fatte allontanare dalle abitazioni a Frassineto Po.
Evacuazioni in Val Pellice Sono
scattate in Val Pellice, nel Torinese, le procedure per evacuare alcune
borgate che potrebbero essere interessate da un'esondazione del
Pellice, un torrente che con il passare delle ore sta raggiungendo il
livello considerato di "piena straordinaria". I problemi, in
particolare, sono sorti nei dintorni di Bricherasio, all'imbocco della
vallata. In Val Chisone è stato chiuso un ponte.
Acqua alta a Venezia La
marea ha toccato oggi a Venezia una massima di 100 centimetri sul medio
mare alle 8.35. La rilevazione è del Centro maree del Comune. Il
fenomeno è favorito dalle particolari condizioni meteorologiche di
questi giorni.
Allagamenti nell'Alessandrino Alcune
strade provinciali dell'Alessandrino sono state interrotte da
allagamenti e smottamenti in particolare nelle zone di Ovada e Novi
Ligure. Nell'intera provincia in totale sono state evacuate o messe in
preallarme almeno 540 persone. Su richiesta della Protezione Civile,
circa trecento volontari si occupano di monitorare i corsi d'acqua di
tutta l'area interessata dalla nuova ondata di maltempo.
Genova si rialzerà. Come si è rialzata dopo le alluvioni del 1970 e del 1992. Anzi, ha già cominciato a rialzarsi in queste ore, segnate dal dolore per le donne e le bambine uccise dalla violenza dell’acqua. Lo dimostrano il coraggio, l’abnegazione, la solidarietà dei quali hanno dato prova i genovesi di fronte alla tragedia.
Ma al dolore, e alla paura per quel che potrebbe ancora accadere nei prossimi giorni, si mescola un altro sentimento, la rabbia.
È vero, il diluvio che si è abbattuto sulla città è stato terribile, concentrato in poche decine di minuti, capace di spazzare via ogni cosa. È vero, difendere e rendere sicura questa città, abbarbicata fra mare e montagne, è un compito ingrato e difficile. Ed è difficile anche trovare il giusto mezzo fra l’allarmismo ingiustificato e la sottovalutazione del pericolo. Come è innegabile che spesso i soldi a disposizione degli amministratori sono pochi, adesso poi pochissimi.
Tutto vero. Però, di fronte a quelle madri morte, a quanto sembra proprio mentre andavano a prendere i loro bambini a scuola per portarli al sicuro a casa, come si fa a non farsi venire il dubbio che forse si è sbagliato a lasciare aperte quelle benedette scuole, che forse sarebbe stato meglio chiuderle? Non parlo di certezze, non parlo di autocritica, ma dell’ombra di un sospetto. E invece no. Dal sindaco giù giù fino agli assessori è stato tutto un coro: ma va là, che sarebbe stato un disastro con i nonni che portano a spasso i nipoti. A spasso? Con quell’uragano?
È vero: sul Fereggiano, che ha travolto due donne, la mamma albanese e le sue due figlie, erano stati fatti di recente dei lavori e laddove sono stati realizzati il torrente non è esondato. Ma con che faccia tosta si può dire, come ha fatto ieri Marta Vincenzi, che “il disastro è avvenuto in zone messe in assoluta sicurezza”. Assoluta sicurezza? Con sei morti tutti in un fazzoletto di un centinaio di metri?
Con che faccia si può affermare in coscienza, mentre ancora il fiume di fango corre per le strade della città, che il disastro “era imprevedibile” e che “non è colpa di nessuno”? Imprevedibile dopo quel che è successo nello Spezzino e nelle Cinque Terre non più di dieci giorni fa? Quanto alle colpe, sarebbe stata più appropriata una risposta diversa, chessò, «ancora non lo sappiamo, stiamo con la testa tutta sui soccorsi, poi rifletteremo, accerteremo e se ci sono colpe chi è colpevole pagherà il conto». Sarebbero state parole anche quelle, d’accordo, parole che abbiamo sentito tante volte e alle quali spesso non sono seguiti i fatti; ma non un’assoluzione generale, immediata, senza alcun dubbio, senza bisogno neanche di fermarsi un momento a pensare.
Questo riflesso condizionato al quale i politici ci hanno abituato non è soltanto odioso in se stesso. È grave soprattutto perché negare i problemi oggi significa non risolverli domani e neanche dopodomani. Significa lasciar sbollire la rabbia della gente e poi ricominciare come se nulla fosse successo. E invece va detto chiaro: per la manutenzione del territorio a Genova e in tutta la Liguria non si è fatto e non si fa quel che si dovrebbe. Si sono spesi “fior di milioni” come dice il sindaco? Non erano abbastanza e i morti di ieri, come quelli di martedì scorso nello spezzino e alle Cinque terre, stanno lì a dimostrarlo.
Umberto La Rocca
Da me a Novara sta diluviando ininterrottamente da 3 giorni.... per come stanno le cose è una fortuna che non abbiamo corsi d'acqua vicino alle abitazioni, ma temo che esonderà il lago Maggiore e chissà cos'altro, povera Italia....
Il problema riguarda moltissime delle regioni italiane...abitavo a Firenze nel 1966 e mi sono rimasti solo ricordi molto tristi...e non crederete che Firenze adesso sia al "sicuro"...migliaia delle vecchie lire spese (dicono)per il ripristino degli argini ecc..bla bla bla...chiacchiere...i Comuni hanno fatto sempre molto poco e quelli sicuri al 100 % non ce ne sono...che delusione questa Italia...mi dispiace per tutta questa gente che ha perso nel fango i propri sogni...
Ci penso molto in questi giorni. Tutta una vita di sacrifici portata via in pochi attimi per colpa della natura violata e dei soliti noti. Di giusto a questo mondo è rimasta solo la morte, moriranno anche loro ed i loro maledetti soldi che hanno messo davanti a tutto. Se non avessi mia mamma così anziana vorrei andare a dare una mano di persona e ringrazio i giovani, i pensionati, la gente qualunque che con gran spirito di solidarietà è andata sul luogo a spalare fango.
Al tempo il compito di stabilire le colpe delle umane debolezze.A noi che restiamo,e che non capiamo il senso,almeno l'attimo d'un pensiero,per chi ha pagato il prezzo più alto,soprattutto per i bambini,che non vivranno la loro vita.