27/12/2011 - LA CRISI- SETTIMANA A RISCHIO
Tensione sui Btp, spread sopra i 500
incubo asta, si temono interessi record
Dal
giorno del giuramento del governo Monti il 16 novembre, il
differenziale di rendimento era sceso da 530 punti a 356 il 7 dicembre,
vigilia del vertice Ue a Bruxelles. Ma il sostanziale fallimento del
summit aveva fatto di nuovo virare lo spread al rialzo
La frenata della Bce e le misure considerate recessive alimentano
i timori sulla tenuta dell'Italia
milano
Ancora tensione sul mercato dei titoli di stato,
con lo spread Btp-bund che apre stamani ancora sopra la soglia dei 500.
Le prime indicazioni della piattaforma Bloomberg indicano il
differenziale a 514.7 punti, con un rendimento per il decennale italiano
al 7,07%. Venerdì 23 aveva chiuso a 502 punti e un rendimento del
6,98%.
Dal giorno del giuramento del governo Monti il 16
novembre, il differenziale di rendimento era sceso da 530 punti a 356 il
7 dicembre, vigilia del vertice Ue a Bruxelles. Ma il sostanziale
fallimento del summit aveva fatto di nuovo virare lo spread al rialzo
fino ad arrivare ai 515 punti di venerdì scorso. A pesare è stata
sicuramente la drastica frenata che la Banca Centrale Europea ha dato
agli acquisti di titoli di Stato, soprattutto italiani e spagnoli,
crollati a quota 9 milioni dai 3,36 miliardi di euro della settimana
prima, ma tutto questo significa anche che «i titolo del Tesoro sono
considerati indigesti» dalla maggior parte degli investitori e «senza il
sostegno della Bce lo spread btp-bund resterebbe costantemente ancorato
sui 500 punti base», fanno osservare gli analisti.
I mercati,
nonostante l'ultima pesante manovra varata dal nuovo esecutivo, restano
infatti scettici sulle possibilità dell'Italia di abbattere un debito
pubblico pari al 120% del Pil e allo stesso tempo di rilanciare una
crescita che ormai latita da oltre dieci anni. Negli ultimi 15 anni il
Paese è cresciuto mediamente di appena lo 0,75% l'anno e si avvia
inesorabilmente verso la recessione. Nel terzo trimestre il Pil è
diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e l'Abi ha
previsto per il 2012 un «quadro recessivo» e una situazione di
sostanziale stagnazione per il 2013. In questo scenario, le misure del
premier Monti sono considerate «recessive» e, come ha sottolineato il
governatore di Bankitalia Ignazio Visco, avranno «effetti restrittivi
sul Pil stimabili in mezzo punto percentuale nel prossimo biennio».
Questa
settimana intanto il Tesoro testerà i mercati con una emissione di nove
miliardi di Bot semestrali e due miliardi di Ctz il 28 dicembre,
seguita il giorno dopo da un'asta di Btp e Cct per un importo
complessivo tra i 5 e gli 8,5 miliardi. In totale via XX Settembre punta
a raccogliere circa 20 miliardi di euro. Questo è solo il preludio di
ciò che aspetta l'Italia l'anno prossimo quando dovrà rimborsare oltre
300 miliardi di titoli di Stato. Le prove più dure sono rappresentate
dalle scadenze di febbraio e marzo che sfiorano i 100 miliardi di euro,
rispettivamente 53 e 45 miliardi.
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