|
Tav Genova/Tortona: miliardi e denunce Un’altra grande opera è ai blocchi di partenza. L’ennesima opera inutile per chi vive e lavora nel nostro paese, ma lucrosissima per gli amici degli amici della destra e della sinistra. Un sistema legale di drenaggio di denaro pubblico a fini privatissimi che ha già devastato mezza Italia. La nuova linea rischia di compromettere irrimediabilmente il parco naturale delle “Capanne di Marcarolo”, nonché di sconvolgere un delicato equilibrio idrogeologico. Il CIPE ha stanziato in due tranche, l’ultima ai primi di dicembre, un miliardo e 800 milioni di euro per la realizzazione della linea ad alta velocità tra Genova e Tortona. 53 chilometri di ferrovia – ancora non è chiaro se sarà destinata ai passeggeri o alle merci, che costerà – a lavori finiti - 6,2 miliardi di euro. 115 milioni di euro al chilometro. Una follia che devasterà la Valle Scrivia e, ben lungi dal realizzare il trasferimento modale dalla gomma al ferro, metterà in comunicazione il porto di Genova con i piazzali per Tir della famiglia Gavio, un nome i cui interessi sono strettamente intrecciati con quelli delle società autostradali. Non certo per caso, l’accordo sottoscritto a fine settembre tra Rfi, regione Liguria, comune di Genova e provincia di Alessandria, consegna il lucroso appalto nelle mani di Cociv-Impregilo, che rimanda ancora ai nomi di Gavio e Benetton. Tra chi ha le mani in pasta nell’affare vale la pena ricordare il plurinquisito Ettore Incalza, manager al servizio del Ministero delle Infrastrutture e il viceministro Ciaccia, manager del gruppo Intesa-SanPaolo. Quando venne ideato il terzo valico si immaginava che nel 2006 ci sarebbero passati cinque milioni di “TEU”. Il Teu è l’unità di misura usata per i container. Oggi, sei anni dopo il 2006, nonostante l’indubbia rilevanza sul piano della logistica di Tortona, i container movimentati sono meno di un milione e ottocento. Se ci fosse una qualche ragione per la realizzazione dell’opera basterebbe quest’unico dato a metterla in discussione. Ma la partita, come già per la Torino Lyon, è un’altra e ben altri sono gli interessi in gioco. Contro il terzo valico è nato da anni un movimento che, specie nel 2005, ha dato vita a numerose manifestazioni. Una molla forte sono stati gli scempi compiuti in zona con il pretesto di realizzare tre tunnel geognostici, che di fatto sono vere gallerie ferroviarie. Su questi tre “buchi” è intervenuta anche la magistratura che inquisì sia Gavio che Incalza, ma tutto è finito in prescrizione: il potere non fa male a se stesso. Così oggi l’opera è nuovamente in procinto di essere realizzata.
|
|
|
Primer
Anterior
2 a 3 de 3
Siguiente
Último
|
|
...Chi l'avrebbe detto?Il celebre Marcellino Gavio,noto agli operatori del settore per una frenetica attività finanziaria negli anni 90 tra fallimenti pilotati e scalate,principalmente nel settore autostradale,dopo aver collezionato svariati procedimenti penali e avvisi di garanzia culminati in un mandato di cattura e rocambolesca fuga all'estero,prima di giungere al tribunale dove nessuno di noi può sfuggire é riuscito a prendersi l'ennesima denuncia...grandioso nella sua nefandezza!
|
|
|
|
grandioso nella sua nefandezza! |
|
|
|
|