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De: haiku04 (Mensaje original) |
Enviado: 27/01/2012 00:08 |
Un attacco razzista e ignobile verso il nostro Paese arriva dalla Germania. Precisamente da Jan Fleischhauer, uno dei columnist di Spiegel online 1 :
"Mano sul cuore, ma vi sorprendete che il capitano fosse un italiano? Vi potete immaginare che manovre del genere e poi l'abbandono della nave vengano decise da un capitano tedesco o britannico?" si chiede non troppo ironicamente il giornalista tedesco. Fleischhauer continua nel suo delirio ariano: "Conosciamo tipi del genere dalle vacanze al mare, maschi bravi con grandi gesti, capaci di parlare con le dita e con le mani, in principio gente incapace di fare del male, ma bisognerebbe tenerli lontani da macchinari pesanti e sensibili, come si vede. 'Bella figura', è lo sport popolare di massa italiano, cioè impressionare gli altri, anche Schettino voleva fare bella figura, purtroppo ha trovato uno scoglio sulla sua strada". Il giornalista è ben consapevole che il suo articolo sia pieno di frasi basate su stereotipi e luoghi comuni ma non si ferma e continua: "non è chiaro in che misura gli italiani siano una razza". "Il carattere nazionale - continua Fleischhauer - è qualcosa di simile alla differenza di comportamento provocata dalla differenza tra i due sessi. Le nazioni sono diverse, per motivi climatici, e anche le lingue hanno il loro ruolo". Per il giornalista non ci sono dubbi, la crisi europea è da addittare alla nazionalità non ai programmi politici degli Stati europei. Italia in Primis. "Quel che può succedere quando per motivi politici si ignora la psicologia dei popoli, ce lo mostra la crisi della valuta."
Razzismo e una buona dose dei soliti vecchi stereotipi. Certo, in un momento così particolare, non si aveva bisogno di una figura squallida, nonchè scriteriata, come quella di Schettino, ma imparassero gli stranieri che gli scheletri, le pecore nere e i vigliacchi esistono sotto tutte le bandiere.... poi da che pulpito, proprio i tedeschi! |
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con molta superficialità, attingendo alla storia studiata alle elementari, come non capire il livore dei tedeschi verso gli italiani?
Terza guerra di indipendenza: gli austriaci ci inflissero solenni sconfitte per terra e per mare e rimediammo solo qualcosa grazie a Garibaldi; i prussiani vinsero per noi, ci sedemmo al tavolo coi vincitori e prendemmo il Veneto.
Grande guerra. Eravamo alleati con austriaci e tedeschi ma nel 1915, dopo che si combatteva già da un anno, scendemmo in campo con francesi ed inglesi.
Seconda guerra: è cronaca.
Del resto già Luigi XIV avevo detto che i Savoia non finiscono mai una guerra sotto la stessa bandiera con cui l'hanno cominciata.
Concordia. C'è stata prima una spacconata. E' tipico degli italiani, specie se meridionali, commisurare il proprio successo personale con la facoltà di porsi sopra la legge. Le norme non consentono di avvicinarsi alle coste; è così per tutti ma non per il tronfio comandante della Costa pronto a stupire i croceristi. Dopo la spacconata si passa al criminale. La sua fretta era motivata dalla necessità di far sparire delle prove? Ho la convinzione, non provata, che la Costa abbia pesanti responsabilità.
Ho visto un grattacielo scorazzare per la laguna di Venezia e sono rimasto allibito.
Abbiamo molto da lavorare per guadagnarci stima e fiducia. |
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Prete Don Massimo annuncia: "Vado in ritiro" Peccato che fosse sulla Concordia naufragata
Don Massimo Donghi pizzicato su Facebook: lo inchioda un post della nipote. La comunità vuole spiegazioni
"Vado in ritiro", aveva spiegato sul web. Invece il prete era sulla Costa Concordia affondata all'Isola del Giglio. Una storia tragicomica quella di don Massimo Donghi, che dice di chiudersi in preghiera eppure va su un gigante del mare tutto luci, comfort e divertimento. Don Massimo, responsabile per la zona di Besana Brianza degli oratori, della catechesi e dell'Unione pastorale giovanile, è stato pizzicato sul web. L'incidente del Giglio, infatti, ha svelato che il sacerdote non si trovava in nessun ritiro: era a bordo della Concordia insieme ai familiari più intimi. Ad incastrarlo è stato un post della nipote su Facebook: la notte del naufragio la giovane si è salvata, e appena giunta a riva ha rassicurato i parenti (online), spiegando che era riuscita a raggiungere le scialuppe di salvataggio insieme alla nonna. E allo zio, appunto, don Max. I parrocchiani di Besana Brianza, per inciso, non hanno gradito: ora chiedono chiarimenti.
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Abbiamo molto da lavorare per guadagnarci
stima e fiducia.(e' VERISSIMO...) MA...
da che pulpito, proprio i tedeschi!(...APPUNTO!!!) |
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Penso anch'io che non tutta la colpa e' di Schettino,almeno per quell'ora persa dopo il madornale sbaglio di rotta........ Per quanto riguarda i commenti dei tedeschi,al di la' dei motivi bellici che giustamente rileva Lore luc, non dovrebbero pero' dimenticare il grave bagaglio criminale che si portano dietro con i fatti della Shoa,di cui oggi di commemora la giornata.....Quella storia non si dovrebbe mai dimenticare,anche se loro addirittura, negano che ci sia stata......
C'è un paio di scarpette rosse numero ventiquattro quasi nuove: sulla suola interna si vede ancora la marca di
fabbrica "Schulze Monaco". C'è un paio di scarpette rosse in cima a un mucchio di scarpette infantili a Buckenwald erano di un bambino di tre anni e mezzo chi sa di che colore erano gli occhi bruciati nei forni ma il suo pianto lo possiamo immaginare si sa come piangono i bambini anche i suoi piedini li possiamo immaginare scarpa numero ventiquattro per l' eternità perché i piedini dei bambini morti non
crescono. C'è un paio di scarpette rosse a Buckenwald quasi nuove perché i piedini dei bambini morti non consumano le suole.
Joyce Lussu
PER NON DIMENTICARE
Annamaria |
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Per non dimenticare…
“Capire il passato, nella sua specificità e non soltanto in una generica e retorica cerimonia, ci può aiutare nel presente a impedire la continuazione di sofferenze, di lacrime e di sangue, in casa nostra e nella casa del nostro vicino. Forse. Dobbiamo e vogliamo tentare”.
Amos Luzzatto
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De: haiku04 |
Enviado: 27/01/2012 13:37 |
Beh, riguardo ai tedeschi penso che, oltre ai fattori storici citati da Enzo, ci sia il dente avvelenato della Merkel che l'ex rappresentante del nostro Stato, tra lazzi e frizzi, aveva definito "culona inchiav...." (episodio pessimo!) Però una forte dose di razzismo nei nostri confronti è presente in tutta Europa da sempre, a volte anche con motivazioni accettabili, ma quello che mi ha sempre infastidita è il fare di tutta un'erba un fascio, basta!
Don Massimo, e bravo lui, ma evidentemente aveva i santi in paradiso perchè si è salvato!
Su Schettino si pronunceranno nelle giuste sedi, e speriamo con giustizia una volta tanto! Per me contano tre fatti:
1 - si è avvicinato in maniera folle agli scogli peraltro segnalati sulle carte nautiche
2 - non si è attivato per tempo per trarre in sicurezza i passeggeri con manovre che avrebbe dovuto conoscere alla perfezione
3 - ha abbandonato la nave in modo codardo senza risalirci, magari in compagnia del sindaco del Giglio, e svolgere il proprio ruolo cercando di salvare il salvabile. Troppo comodo raccogliere solo gli onori del ruolo, e non gli oneri.
Speriamo che dopo questo tragico fatto vengano modificate tante cose nel campo della navigazione crocieristica, e i comandanti siano meno da operetta e più professionali, altro che inchini!
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I sindacati con Schettino: ha fatto solo 25 morti
I comandanti lo assolvono: "L'inchino è atto di coraggio, lui è andato nel panico altrimenti era un eroe. Fa più morti il weekend che un naufragio"
L’unione sindacale Capitani di lungo corso al comando - Unione sindacale Capitani e direttori di macchina non sospenderà Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia naufragata all’Isola del Giglio. Lo ha annunciato il presidente Antonino Nobile questa mattina a Genova nel corso di una conferenza stampa. "Sospendere Schettino - ha detto Nobile -? Assolutamente no. Non ce lo sognamo neanche. Valuteremo alla conclusione delle indagini. E anche la sospensione dell’armatore è da valutare". Anche riguardo alla manovra azzardata fatta dal comandante della Concordia, Nobile, trova una giustificazione: "In crociera l’inchino è una pratica usuale, sono stupidaggini che si fanno per fare divertire i passeggeri, c'è quello che ha fortuna e quello che non ce l’ha. Lo si fa anche per dimostrare che abbiamo coraggio ma ti assumi la responsabilità di quello che fai". Del resto, puntualizza il presidente del sindacato capitani, "ci sono più morti nel week end che in un naufragio". "Se Schettino non fosse andato in confusione dopo l'impatto - ha detto Nobile - non parleremmo di un mostro ma di un eroe che ha salvato quattro mila vite".
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A NOI SCHETTINO, A VOI AUSCHWITZ
Una nota di protesta del nostro ambasciatore a Berlino e nulla di più. Sta passando sotto silenzio l’aggressione all’Italia messa in atto da Der Spiegel: copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: italiani codardi. Secondo loro siamo tutte persone da evitare. Loro sì che sono bravi, "con noi certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una razza". E Der Spiegel fa infuriare l'ambasciatore a Berlino. La risposta su Twitter di Alessandro Sallusti
Una nota di protesta del nostro ambasciatore a Berlino e nulla di più. Così sta passando di fatto sotto silenzio l’aggressione all’Italia messa in atto da Der Spiegel, il più importante settimanale tedesco: copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: «Italiani mordi e fuggi» letteralmente, ma traducibile come «italiani codardi».
Secondo Der Spiegel siamo un popolo di Schettino e non c’è da meravigliarsi di ciò che è successo al largo del Giglio. Di più: siamo tutte persone da evitare, un peso per l’Europa, un ostacolo allo sviluppo della moneta unica.
Loro, i tedeschi, sì che sono bravi, «con noi certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una razza».
Che i tedeschi siano una razza superiore lo abbiamo già letto nei discorsi di Hitler. Ricordarlo proprio oggi, giorno della memoria dell’Olocausto, quantomeno è di cattivo gusto. è vero, noi italiani alla Schettino abbiamo sulla coscienza una trentina di passeggeri della nave, quelli della razza di Jan Fleischauer (autore dell’articolo) di passeggeri ne hanno ammazzati sei milioni. Erano gli ebrei trasportati via treno fino ai campi di sterminio. E nessuno della razza superiore tedesca ha tentato di salvarne uno. A differenza nostra, che di passeggeri ne abbiamo salvati 4.200 e di ebrei, all’epoca della sciagurate leggi razziali, centinaia di migliaia. Era italiano anche Giorgio Perlasca, fascista convinto, che rischiò la vita per salvare da solo oltre 5mila ebrei. è vero, noi italiani siamo fatti un po’ così, propensi a non rispettare le leggi, sia quelle della navigazione che quelle razziali. I tedeschi invece sono più bravi. Li abbiamo visti all’opera nelle nostre città obbedire agli ordini di sparare su donne e bambini, spesso alla schiena. Per la loro bravura e superiorità hanno fatto scoppiare due guerre mondiali che per due volte hanno distrutto l’Europa. Fanno i gradassi ma hanno finito di pagare (anche all’Italia) solo un anno fa (settembre 2010) il risarcimento dei danni provocati dal primo conflitto: 70 milioni di un debito che era di 125 miliardi. Ci hanno messo 92 anni e nel frattempo anche noi poverelli li abbiamo aiutati prima a difendersi dall’Unione Sovietica, poi a pagare il conto dell’unificazione delle due Germanie.
Questi tedeschi sono ancora oggi arroganti e pericolosi per l’Europa. Se Dio vuole non tuonano più i cannoni, ma l’arma della moneta non è meno pericolosa. Per questo non dobbiamo vergognarci. Noi avremmo pure uno Schettino, ma a loro Auschwitz non gliela toglierà mai nessuno.
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Sapete chi è il direttore del settimanale Der Spiegel? Un conterraneo di Schettino
Il giornalista che dirige il settimanale tedesco Der Spiegel è Georg Mascolo. Suo padre è nato a Castellammare di Stabia, che dista appena 14 km da Meta di Sorrento, il paese di Schettino
Indovinate chi è il direttore di Der Spiegel, il giornale che ha preso di mira tutti gli italiani con un articolo in cui ci definisce un "popolo di codardi".
E' un uomo di 47 anni. Si chiama Georg Mascolo. E' figlio di una tedesca e un italiano (di Castellammare di Stabia). Città non troppo lontana (13,6 chilometri, circa venti minuti in auto) da Meta di Sorrento, il paese di Francesco Schettino (guarda la mappa).
Mascolo è il "direttore unico" dello Spiegel dal febbraio 2011: prima (dal 2008) aveva condiviso la prestigiosa carica con Mathias Müller von Blumencron. Mascolo è entrato nel mondo del giornalismo partendo dalla televisione, poi, nel 1992, a 27 anni, è passato alla carta stampata, con lo Spiegel. Divenuto famoso, non solo in Germania, per il giornalismo d'inchiesta, Der Spiegel ha pubblicato gli scoop, o presunti tali, di Wikileaks. Arcinote le storiche campagne antitaliane: su tutte quella del 1977, rimasta scolpita nella memoria, con il piatto di spaghetti sormontato da una pistola P38. Ovviamente tutti gli italiani erano mafiosi, come oggi sono "Schettino". Oggi come ieri, nulla è cambiato. E meno male che il direttore del giornale è figlio di un italiano...
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Il giornalista tedesco ha redatto un pezzo di "colore" infarcito di luoghi comuni,non é originale ma attira il lettore germanico così come anche noi abbiamo su di loro diversi luoghi comuni.La vicenda del naufragio mette però in risalto le responsabilità personali del capitano,mostrando non carenze tecniche,tenendo in considerazione la virata per avvicinare la nave allo scoglio e facilitare i soccorsi,ma un'intollerabile cialtroneria e superficialità omicida.Assieme al capitano che candidamente dichiara "Ho visto che la nave affondava e sono sceso,che dovevo fare?" tanti altri simoboli di una società che affonda senza recupero,non come la Costa Concordia,ragazzi che spintonavano donne e bambini per assicurarsi un posto nelle scialuppe,ufficiali in fuga alla "che i passeggeri s'arrangino",questi ultimi aiutati da cuochi,camerieri e tecnici del suono,Alla profonda tristezza per le vittime,tra cui dei bambini,s'aggiunge l'amarezza per tanto squallore.
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DER SPIEGEL ANTI-ITALIANO? L'ENNESIMA BUFALA DI REPUBBLICA. Se il collaboratore di Repubblica in Germania avesse letto tutto l'articolo di cui parlano da giorni i migliori commentatori della carta stampata e della TV, in cui ci indicherebbe come degli Schettino, avrebbe evitato una brutta figura a sé stesso ed a tutti quelli che l'hanno seguito in questa crociata antitedesca, anche quelli che più ...dovrebbero sapere che nel giornale di De Benedetti la verità non è di casa. Vero che nella prima parte l'articolo cominciava chiedendosi di dove poteva essere Schettino se non italiano e sciorinava alcuni luoghi comuni su di noi, ma nel periodo seguente li smontava ad uno ad uno, chiedendosi come mai ancora oggi si giudichi per stereotipi triti e ritriti! E ci sono caduti con tutte le scarpe pure Libero ed Il Giornale! Onore all'editorialista Mollica per Giornalettismo che l'ha scoperto! MFCVisualizza altro
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