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Attualità: io protesto, tu protesti, ..............
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Reply  Message 1 of 2 on the subject 
From: lore luc  (Original message) Sent: 25/01/2012 09:32

Nel mercato più grande
spariscono le bancarelle

Banchi chiusi e pochi clienti nel più grande mercato all'aperto d'Europa

 

La protesta infiamma gli ambulanti: bloccato un ipermercato

antonella mariotti
torino

E’ grigia Porta Palazzo. Senza banchi, senza voci né odori, è anche una piazza senza colori. E sono pochi i torinesi che la attraversano, increduli a quel deserto di ambulanti. «Ma che succede oggi?» Rita ha «superato i sessantacinque» racconta e «mi è successo forse solo un’altra volta di vederla vuota così. Fa impressione sa?».

La piazza del più grande mercato all’aperto d’Europa diventa posteggio per banchi disarticolati, accatastati ai lati delle strade. Porta Palazzo a Torino è al confine tra il quartieri Aurora e il Centro, ieri in piazza della Repubblica erano da poco passate le nove del mattino quando il «popolo dei furgoni» si ritrova in piccoli gruppi per la protesta che ha già svuotato tutti i mercati della città. Corso Sebastopoli, Corso Cincinnato, la Crocetta e tutti gli altri mercati rionali sono deserti, lo si capisce anche dal traffico cittadino che insolitamente scorre con pochi intoppi. «Stanno arrivando anche i nostri colleghi ci ritroveremo in corso Giulio Cesare. Andiamo là a protestare, questa volta dovranno sentirci». Rosa Scungio ha 50 anni, il suo banco l’ha messo su almeno venticinque anni fa per vendere abbigliamento e profumeria, ieri mattina era con altre due amiche, «anche loro ambulanti come me da più di vent’anni» ed era decisa a blocchi, proteste e «tutto quello che dobbiamo fare per fermare la Bolkestein».

La norma europea è quella che dovrebbe liberalizzare anche tutte le licenze degli ambulanti rimettendole all’asta, quella per cui da Torino sono andati a Roma in delegazione: «E noi rimasti qui non apriamo i banchi. Per solidarietà» dice ancora Rosa. Nella capitale c’era il Goia, Gruppo organizzato indipendente ambulanti. Torino è la città dei mercati storici, delle famiglie di ambulanti che si sono tramandate il «banco» il «posto», e dove un po’ di suk degli arabi immigrati ha trovato un posto anche al Balon, il mercato delle pulci che nel fine settimana affianca Porta Palazzo. «Dobbiamo essere uniti. Avete festeggiato i 150 dell’Unità d’Italia ma cosa vuol dire per voi essere uniti? Io se finisco qui me ne vado in un altro paese, ma voi rimanete qui. Dovete lottare». Assam Fathe, trent’anni, marocchino, ieri cercava di unire i due fronti della protesta. Già perché a un certo punto la protesta si è spaccata.

E’ successo quando tutti hanno lasciato Porta Palazzo per andare a bloccare l’ingresso più frequentato per arrivare a Torino, almeno dai Tir delle merci, quello a Nord Est che arriva da Milano direttamente dall’A4. E proprio alla fine dello svincolo dell’autostrada c’è un centro commerciale. «Voi là bloccate l’entrata non l’uscita, la gente non deve entrare ma deve poter tornare a casa». Il gruppo arrivato agli estremi della città voleva impedire l’ingresso al centro commerciale «se non vendiamo noi non vende nessuno». Poi sono arrivati i volantini della discordia che recitavano «basta alle lobby, basta ai privilegi».

«Ma che c’entra con la Bolkestein» diceva Antonietta Stasi, 48 anni da venti ambulante. «Non dobbiamo dividerci e dobbiamo essere solidali protestiamo anche per le tasse che sono tante. E siamo solidali con tutti quelli che protestano in questi giorni». Francesco Vaccaro, «torinese ma sono nato a Palermo» cercava di placare gli animi. Poco distante quello che gli altri indicavano come uno degli organizzatori Giuseppe Sanna «Pino»: «Guardi siamo qui per tutto, per la Bolkestein e per le tasse. Lo sa quanto è l’aumento della tassa occupazione suolo? Più del 40 per cento. E la tassa rifiuti? Dicono aumenterà di un terzo. Dove li prendiamo i soldi che la gente non li ha più neanche per comprare da noi».



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Reply  Message 2 of 2 on the subject 
From: primaveraestate Sent: 29/01/2012 07:54
 «Guardi siamo qui per tutto, per la Bolkestein e per le tasse. Lo sa quanto è l’aumento della tassa occupazione suolo? Più del 40 per cento. E la tassa rifiuti? Dicono aumenterà di un terzo. Dove li prendiamo i soldi che la gente non li ha più neanche per comprare da noi».


 
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