Le reliquie del corpo attribuito a San Valentino, (della gente dei Valenti) giunsero a Cavour da Roma nel 1833, grazie all’interessamento del cardinal Luigi Bottiglia dei Conti di Savoulx, cavourese di nascita.
L’urna, munita dei sigilli dell’autorità ecclesiastica e con il benestare del pontefice Gregorio XVI, venne conservata, in un primo momento, sotto la mensa dell’altare maggiore della parrocchiale, allora ancora denominata “Santa Maria del Popolo”.
Nel 1874, anno della consacrazione della stessa chiesa a San Lorenzo (così come lo era stata l’antica parrocchiale extra-muros), l’urna venne rimossa, controllata nei sigilli ed esposta alla pubblica venerazione.
Nel 1876, le sacre reliquie vennero definitivamente collocate a vista sotto l’altare dedicato a San Giuseppe, dove si trovano tuttora.
San Valentino era un vescovo poi martirizzato e che la tradizione giunta fino a noi vuole protettore dell’amore e soprattutto degli innamorati. Sulle sue origini esistono molte versioni contrastanti: dove visse? Interamna, Terni, Roma, Tongres, Passavia, Terracina?
In particolare è forte la credenza che egli sia stato Vescovo di Terni, vissuto nel III secolo, martirizzato a Roma nel 273 e sepolto in un primo tempo lungo la Flaminia che porta a Terni, dove una chiesa è intitolata a suo nome