Minzolini e Alemanno indagati
Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-07046
Atto n. 4-07046
Pubblicato il 8 marzo 2012
Seduta n. 689
LANNUTTI – Al Presidente del Consiglio dei ministri e ai Ministri dello sviluppo economico e dell’interno. -
Premesso che:
si apprende da notizie di stampa (“Il Fatto Quotidiano” del 7 marzo 2012, di Marco Lillo e Antonio Massari) che «Gianni Letta, Augusto Minzolini e Gianni Alemanno sono indagati dalla procura di Roma per le telefonate intercettate dalla Guardia di Finanza di Bari nel dicembre 2009». Nelle intercettazioni il sindaco di Roma avrebbe cercato di fare pressione sull’allora direttore del Tg1 allo scopo di far sparire una serie di servizi sulle prostitute nella Capitale che andavano a cozzare con l’immagine di pulizia che il primo cittadino voleva far passare. Per il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, invece, si parla di una classica raccomandazione sempre inviata a Minzolini;
si legge nel citato articolo: «Augusto Minzolini e Gianni Alemanno sono stati iscritti molti mesi fa sul registro degli indagati di Trani per concussione mentre a Letta è stato contestato solo l’abuso di ufficio. Dopo le iscrizioni effettuate dal pm Michele Ruggiero il fascicolo è stato trasmesso a Roma dove è stato preso in carico dal procuratore aggiunto Alberto Caperna e dal sostituto Roberto Felici. Dopo avere iscritto a Roma nuovamente i tre indagati (con tutta probabilità per gli stessi reati) ora i magistrati capitolini dovranno decidere il loro destino. Le telefonate, registrate dalla Guardia di Finanza quando il pm Ruggiero indagava sulle carte di credito revolving di American Express, risalgono al 2009 e non furono ritenute rilevanti dai pm fin quando, lo scorso anno, il gip di Trani, Roberto Oliveri Del Castillo, ha chiesto alla procura di rivalutare il loro peso. Nella prima serie di telefonate, il sindaco Alemanno viene a conoscenza di un servizio giornalistico che descriveva con toni realistici e a lui sgraditi gli eccessi delle notti romane. Il sindaco alza il telefono per contattare Augusto Minzolini, all’epoca “direttorissimo” del telegiornale della rete ammiraglia Rai»;
sul citato articolo pubblicato su “Il Fatto Quotidiano” si legge: «Alemanno è stato eletto un anno e mezzo prima inneggiando alla “tolleranza zero” ed è molto preoccupato dell’immagine negativa che potrebbe ricadere sulla sua gestione dell’ordine pubblico: “Minzolini accoglie le lamentele del sindaco e, poco dopo, chiama la giornalista responsabile. “Il servizio non deve andare in onda” dice – in sintesi – il direttore alla sua cronista o almeno non con quei contenuti. A colpire gli investigatori, oltre al contenuto della telefonata, sono i toni che Minzolini usa con la giornalista. La telefonata è lunga e concitata. La giornalista difende il servizio ma, nonostante non sia certo l’ultima arrivata, alla fine asseconda le ire di Minzolini e sostanzialmente prende atto della decisione del direttore. I pm hanno deciso di indagare, oltre al sindaco di Roma anche il direttore del Tg1 perché il suo comportamento prono ai voleri del politico anteporrebbe la tutela dell’immagine di Alemanno, secondo la ricostruzione della Procura di Trani, all’interesse del pubblico che paga il canone a Rai a essere informato»;
l’articolo prosegue: «Siamo sempre nel 2009 e questa volta, ad alzare il telefono, è l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta che chiama Minzolini per segnalargli un giornalista a lui vicino. Già in passato erano state registrate telefonate simili del braccio destro di Berlusconi al direttore di Rai Fiction Agostino Saccà. Ma in quel caso i pm romani non avevano ravvisato gli estremi dell’a buso di ufficio che invece, secondo la Procura di Trani, in questo caso, potrebbe profilarsi. L’iscrizione di Alemanno, Letta e Minzolini nel registro degli indagati di Roma risale al mese scorso. Tutto nasce dal provvedimento del gip di Trani Oliveri Del Castillo dello scorso luglio. Nel luglio 2011 i pm di Trani avevano sottoposto alla sua attenzione centinaia di telefonate che riguardavano Minzolini e il suo rapporto con la politica, sia del centrodestra sia del centrosinistra. Per la procura erano irrilevanti e andavano distrutte. Ma il gip ha chiesto di risparmiare le conversazioni del direttore con Alemanno e Letta perché ha ravvisato un possibile reato in quelle conversazioni»;
l’inchiesta si profila molto delicata perché svela i retroscena dei rapporti tra la politica e l’informazione pubblica;
a giudizio dell’interrogante i metodi messi in atto dal sindaco Alemanno per risolvere i problemi di Roma, ossia la mistificazione della realtà sui media, invece di intervenire con provvedimenti seri contro la movida violenta e il degrado della città, dimostrano una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini che vivono in prima persona le conseguenze del degrado della capitale;
considerato che la Rai, in virtù del contratto di servizio sottoscritto con il Ministro dello sviluppo economico, è tenuta ad assicurare il pluralismo, nel rispetto dei principi di obiettività, completezza, imparzialità e lealtà dell’informazione,
si chiede di sapere:
quali misure urgenti di competenza il Governo intenda attivare per evitare che la funzione preziosa del giornalismo, che deve essere obiettiva ed oggettiva nel raccontare i fatti e dare le notizie, sia subordinata agli interessi di alcuni potenti, che cercano di interferire pesantemente sull’autonomia di una delle testate del servizio pubblico, con una preoccupante commistione tra giornalismo e politica, ledendo gravemente il diritto costituzionale dei cittadini ad essere compiutamente informati;
quali iniziative intenda adottare al fine di garantire ai cittadini, che finanziano la Rai con il canone, editoriali che corrispondano allo spirito e alle modalità di un servizio pubblico.