Addio al papà del Commodore 64
Il sogno di "un computer per tutti"
Jack Tramiel in una eleborazione grafica con, nello sfondo, la sua creatura tecnologica
Jack Tramiel, 83 anni, è morto domenica. "Un
computer per tutti. Tutti per un computer", questo il motto di una delle
figure cruciali della storia dei pc. Di famiglia ebra fu internato
ad Auschwitz
è morto il padre del Commodore 64. Jack Tramiel,
con le sue creazioni, ha scritto la storia dei personal computer, si è
spento domenica all'età di 83 anni. La notizia è stata confermata dal
figlio Leonard.
"Dobbiamo costruire un computer per le masse,
non per le classi", questo era uno degli altri suoi motti. Fu lui a
proporre di passare dalle calcolatrici ai computer da desk. Fu così che
nacque il Commodore PET
e la sua discendenza fu pronta a conquistare l’olimpo dei Personal
Computer. Nel 1982 Tramiel ingaggiò con le altre case di produzione la
"prima guerra dei pc", ribassando il prezzo dei suoi Commodore come mai
era avvenuto prima. Da 599 dollari, il Commodore 64 venne a costarne
solo 199, diventando il primo e vero Personal Computer della storia. Si
stima che il C64 abbia venduto dalle 12,5 alle 17 milioni di copie e
che dal 1982 al 1986 potesse vantare quote pari al 40% del mercato,
spazzando via la concorrenza di IBM, Apple e Atari.
Nato
in Polonia da una famiglia ebrea nel 1928 (il suo vero nome era Idek
Tramielski), durante la Seconda Guerra Mondiale fu internato nel campo
di concentramento di Auschwitz e poi spedito insieme al padre al campo
di Ahlem, nei pressi di Hannover. Liberato nell'aprile del 1945, emigra
negli Stati Uniti nel 1947. In America, Tramiel cominciò a lavorare
riparando macchine da scrivere, che poi lentamente imparò a trasformare
in calcolatori ed elaboratori. Nel 1982 fondò la Commodore International
per lanciare il Commodore 64, che sarebbe diventato uno dei personal
computer più venduti di tutti i tempi.
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