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De: MOTHERSIXTEN (Mensaje original) |
Enviado: 10/05/2012 09:15 |
Il piccolo me e il grande me
In me son quasi due persone: Tu già ne conosci una; l'altra, neppure la conosco bene io stesso. Voglio dire, ch'io conto d'un gran me e di un piccolo me: questi due signori sono quasi sempre in guerra tra di loro: l'uno è spesso all'altro sommamente antipatico. Il primo è taciturno e assorto continuamente [...], il secondo parla facilmente, scherza e non è alieno dal ridere e dal far ridere. [...] Io sono perpetuamente diviso tra queste due persone. Ora impera l'una, ora l'altra. Io tengo naturalmente moltissimo di più alla prima, voglio dire al mio gran me; mi adatto e compatisco la seconda, che è in fondo un essere come tutti gli altri, coi suoi pregi comuni e coi comuni difetti. Quale dei due amerai di più, Antonietta mia? In questo consisterà in gran parte il segreto della nostra felicità. (da una lettera di Pirandello del 1894 alla sua futura moglie Antonietta Portulano).
BUONA GIORNATA Annamaria
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De: haiku04 |
Enviado: 10/05/2012 17:46 |
Questo non gli impedì però di avere un lungo rapporto con Marta Abba
alla quale scrisse 560 lettere, e lei gli rispose ben 280 volte, a testimonianza di una storia
che andava al di là della semplice collaborazione artistica....
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Se non puoi passare attraverso una montagna, giraci intorno. Se non puoi girarci intorno, passaci sopra, se non puoi passarci sopra, siediti un attimo e chiedi se raggiungere l'altro lato sia davvero cosi' importante. Se lo è, comincia a scavare una galleria.
BUONA GIORNATA
Annamaria |
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Mi e' capitato stamattina di rileggere i noti versi di Eugenio Montale dedicati a sua moglie, che oltre alla bellezza della lirica, in questi versi mi colpisce la metafora in essa contenuta.......
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio non già perché con quattr’occhi forse si vede di più. Con te le ho scese perché sapevo che di noi due le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate, erano le tue.
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino. Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio. Il mio dura tuttora, né più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni, le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
La scala e il viaggio diventano metafore di vita. Il poeta, che apparentemente aveva fatto da guida alla moglie porgendole il braccio, si accorge e diviene consapevole di essere stato guidato; da attivo a passivo lui, da passiva ad attiva lei. Spesso da cio' che si legge,al di la' dell'autore che li ha scritti, si puo' prescindere e rispecchiare,invece, la nostra storia,i nostri pensieri.......... Chissa' quante volte crediamo di dare e.....invece riceviamo!!!.....
BUON WEEK END Annamaria
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Ieri mio nipoti di 8 anni mi fece questa osservazione: "Nonna perche' non c'e' la festa dei bambini, come quella dei nonni, della mamma, della donna......e tante altre?" E' vero, pensai, perche' non dedichiamo mai un giorno dell'anno per festeggiare i bambini?(Al di là dell'UNICEF........) A lui gli risposi che per loro bambini fortunati, era festa tutta l'anno perche' riceverano l'amore della mamma,del papa',dei nonni e di tutti quelli che li circondano, ma a pensarci bene si deve ammettere che spesso gli adulti non sanno capire il valore di un bambino. Si insegna loro a coniugare i tempi: presente, passato e futuro, ma spesso (la cronaca ci insegna) il bambino vive il presente con la consapevolezza di un passato da dimenticare e un futuro da inventare. I bambini sono piu' grandi di noi, perche' dietro uno sguardo indifferente nascondono tutto il desiderio di un mondo d'amore a volte negato, e la consapevolezza che forse nulla e' dovuto a loro..... Per fortuna non e' per tutti cosi'....
BUONA SETTIMANA Annamaria
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Mi piacciono tanto le conchiglie e vederle abbandonate li' sulla sabbia sembrano aspettare qualcuno che le raccolga perche' possano ancora....raccontare i misteri del mare.....
Ho raccolto conchiglie sulla sabbia.
Ognuna diversa, ognuna con la sua storia, piccole, grandi, scolorite, spezzate, raccontavano tutte qualcosa. Parlavano di mare, di sole, di battaglie fra le onde impetuose.
Alcune erano grandi, bellissime altre, consumate dal tempo, erano spezzate in mille frammenti confusi, oramai inscindibili. Altre ancora, erano intatte, perfette, come se non avessero mai vissuto.
Ne ho tenuta una soltanto, stretta stretta in un pugno, i suoi contorni imprecisi, la sua imperfezione mi toccavano il cuore. CASSIOPE
BUONA GIORNATA Annamaria
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De: haiku04 |
Enviado: 16/05/2012 14:02 |
Conchiglia del mare, conchiglia, nella sabbia secca e sporca...
"Sono stata rosa delle onde, della luna e dell'aurora, e qui sto nella sabbia, dove la polvere va consumando il mio dorato fianco, senza azzurri e spume, ora.
Va prosciugando il sole il mio cuore bianco, il mio cuore d'acqua, divino, divino, dove l'origine del mondo dimora.
Mi trovo nel vento tutto cristallino, quanto più mi perdo, mi trasformo e fuggo dall'inquieto mondo di un tempo.
La mia essenza plastica e pura docilmente si trasfigura e va essendo vita sonora.
Morta-viva, in silenzio ruggisco; dalla spiaggia rosa assorbo la profondità, le acque che danzano, la spuma che piange..."
Conchiglia del mare, conchiglia, nella sabbia secca e sporca...
Cecilia Meireles
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Molto bella questa lunga elegia sul lavoro di Kalhil Gibran e........dopo averla pazientemente letta sono sicura che anche voi penserete come me che, se fosse concepito cosi' il lavoro, come sarebbe piu' gratificante e come un "dare sarebbe anche ricevere....."!!!!......
Allora un contadino disse: Parlaci del Lavoro. E lui rispose dicendo: Voi lavorate per assecondare il ritmo della terra e l’anima della terra. Poiché oziare è estraniarsi dalle stagioni e uscire dal corso della vita, che avanza in solenne e fiera sottomissione verso l’infinito. Quando lavorate siete un flauto attraverso il quale il sussurro del tempo si trasforma in musica. Chi di voi vorrebbe essere una canna silenziosa e muta quando tutte le altre cantano all’unisono? Sempre vi è stato detto che il lavoro è una maledizione e la fatica una sventura. Ma io vi dico che quando lavorate esaudite una parte del sogno più remoto della terra, che vi fu dato in sorte quando il sogno stesso ebbe origine. Vivendo delle vostre fatiche, voi amate in verità la vita. E amare la vita attraverso la fatica è comprenderne il segreto più profondo. Ma se nella vostra pena voi dite che nascere è dolore e il peso della carne una maledizione scritta sulla fronte, allora vi rispondo: tranne il sudore della fronte niente laverà ciò che vi è stato scritto. Vi è stato detto che la vita è tenebre e nella vostra stanchezza voi fate eco a ciò che è stato detto dagli esausti. E io vi dico che in verità la vita è tenebre fuorché quando è slancio, E ogni slancio è cieco fuorché quando è sapere, E ogni sapere è vano fuorché quando è lavoro, E ogni lavoro è vuoto fuorché quando è amore; E quando lavorate con amore voi stabilite un vincolo con voi stessi, con gli altri e con Dio. E cos’è lavorare con amore? È tessere un abito con i fili del cuore, come se dovesse indossarlo il vostro amato. È costruire una casa con dedizione come se dovesse abitarla il vostro amato. È spargere teneramente i semi e mietere il raccolto con gioia, come se dovesse goderne il frutto il vostro amato. È diffondere in tutto ciò che fate il soffio del vostro spirito, E sapere che tutti i venerati morti stanno vigili intorno a voi. Spesso vi ho udito dire, come se parlaste nel sonno: “Chi lavora il marmo e scopre la propria anima configurata nella pietra, è più nobile di chi ara la terra. E chi afferra l’arcobaleno e lo stende sulla tela in immagine umana, è più di chi fabbrica sandali per i nostri piedi”. Ma io vi dico, non nel sonno ma nel vigile e pieno mezzogiorno, il vento parla dolcemente alla quercia gigante come al più piccolo filo d’erba; E che è grande soltanto chi trasforma la voce del vento in un canto reso più dolce dal proprio amore. Il lavoro è amore rivelato. E se non riuscite a lavorare con amore, ma solo con disgusto, è meglio per voi lasciarlo e, seduti alla porta del tempio, accettare l’elemosina di chi lavora con gioia. Poiché se cuocete il pane con indifferenza, voi cuocete un pane amaro, che non potrà sfamare l’uomo del tutto. E se spremete l’uva controvoglia, la vostra riluttanza distillerà veleno nel vino. E anche se cantate come angeli, ma non amate il canto, renderete l’uomo sordo alle voci del giorno e della notte
Kalhil Gibran
BUONA GIORNATA Annamaria
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Amore
La vita è piena di nodi spesso sei solo, non sai dove andare per liberarti ci sono mille modi il più efficace è senza dubbio amare. Inutile tormentarsi, e curare gli affanni con gli affanni non scappare nascondendoti dietro un finto velo, i saggi lo sanno da migliaia di anni è solo l’amore che può innalzarti in cielo. La felicità è dono, non fartela scappare stringimi la mano in questa via dritta e tortuosa stammi vicino e permettimi d’amare donami il tuo cuore e saremo un’unica cosa. Costruiamo il futuro rendendo la vita più spessa proteggiamo il sentimento prima che il mondo lo schiacci portandoti in braccio come una splendida principessa stammi vicino e respirami mentre mi baci.
Youssef Amraoui
BUONA GIORNATA
Annamaria
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Tutti i fiumi vanno verso il mare, ma il mare non si riempie mai e cosi' e' la vita. Tutti corrono,ma gli occhi di ognuno non si saziano di cio' che vedono. La vita e' una continua corsa come quella dei fiumi che non riusciranno mai a colmare il mare. Romano Battaglia
BUONA DOMENICA Annamaria
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