“Non sono 360, ma sono 1769 i tecnici No Tav”
Il professor Massimo Zucchetti risponde all’architetto Foietta e all’onorevole Esposito, coautori del libro “Tav Si”, che domani in una conferenza stampa hanno annunciato di analizzare i curricula dei professori “No Tav”.
- Massimo Zucchetti- 24 maggio 2012- In vista del dimenticabile evento di domani, venerdì 25 maggio, nei quali i signori Stefano Esposito e Paolo Foietta faranno una conferenza stampa presso la sede del PD di Torino, per analizzare i 360 firmatari dell'appello sul ripensamento sul TAV a Mario Monti e dire che non sono professori e neanche esperti, rispondendo da sé stessi ai seguenti quesiti:
- Ma chi sono realmente i sottoscrittori dell’Appello a Mario Monti?
- Quanti di loro sono autenticamente “accademici” (ovvero ordinari, associati, ricercatori, docenti a contratto, ecc.)?
- Quanti tra i sottoscrittori hanno competenze specifiche in materia di infrastrutture, trasporti, logistica, economia?
- A quali e a quanti atenei appartengono i sottoscrittori?
- Il Politecnico di Torino è da considerarsi una centrale di elaborazione del pensiero NoTav?
Vorremmo fornire ai suddetti signori (oltre che a tutto il pubblico) alcuni dati che pare, dal tono stesso delle domande, essi ignorano.
- Il nostro appello è stato firmato da 360 accademici e professionisti (ossia tecnici, ma non accademici). Tra questi, non solo tecnici dei trasporti, ma anche economisti, sociologi, ecologi, etc, come è giusto che sia in una questione che coinvolge una vallata e un paese in maniera ampiamente complessa.
- Questi nomi e le relative affiliazioni sono da noi stati resi pubblici, in omaggio alla trasparenza che noi abbiamo sempre usato e loro mai.
- Nelle nostre liste sono presenti un certo numero di dottorandi e contrattisti, ossia la crema della ricerca italiana, quelli su cui si piange quando se ne vanno all'estero. Abbiamo cancellato i firmatari che erano impiegati dell'Università, ma non tecnici.
- Il primo elenco, 360 firmatari, è sul sito del politecnico. Questo appello ha avuto 360 firme di tecnici e altre 700 di cittadini qualsiasi.
- In seguito, altre 15.664 persone hanno firmato un secondo appello, consultabile qui
riempendo ben 157 pagine. Tra questi ci sono circa altri 1402 tecnici, di cui una buona metà accademici (ma anche gli altri, sempre tecnici sono…ingegneri, geologi, etc, FORSE molto di più competenti di questi signori della conferenza stampa).
- Questi ulteriori 1402 sono stati invitati al convegno del Politecnico del 26 luglio e ne abbiamo ovviamente la lista completa. Chi del PD vuole controllare, può andare sul sito dell'appello dei 15.664 e cominciare a contare.
- A ciò vi è da aggiungere qualcosa che i due signori della conferenza stampa non potevano prevedere.
Pochi giorni fa, vi è stato un terzo appello al Presidente del Consiglio Monti, analogo ai due precedenti, che è consultabile qui:
- I firmatari sono esperti di trasporti europei e maestri della cultura italiana, ovvero:
• il prof. Hermann Knoflacher, Politecnico di Vienna e Presidente del “Club of Vienna”, Vienna
• la dr.ssa Wittfrida Mitterer – Bioarchitettura, Bolzano
• il prof. Heiner Monheim – Esperto di politica dei trasporti, Università di Treviri – Germania
• il prof. Rolf Monheim – Università Bayreuth, Dipartimento di Geografia urbana applicata, Bayreuth – Germania
• il dr. Winfried Wolf – Coordinatore “Bündnis Bahn für Alle”, Berlino
• il prof. Alberto Asor Rosa – Rete dei Comitati in Difesa del Territorio, Roma
• il prof. Salvatore Settis – Scuola Normale Superiore Pisa
In totale, quindi, i firmatari degli appelli sono 1769 tecnici, fra accademici e professionisti, nonché circa altri 16.500 cittadini. Crediamo sia un lavoro inutile cercare di spalar fango su oltre 17.000 persone: sono troppe. Invitiamo perciò i due signori sopracitati a occupare il loro tempo lavorativo per quello per il quale sono regolarmente retribuiti.
Questi due signori svilupperanno domani, ne siamo certi, il solito teorema della cellula “No Tav” del Politecnico di Torino, oltre che cercare di screditare la nostra competenza professionale e anche la nostra onestà. Anche se è tipico di una certa scuola il tentativo di screditare le persone, attaccandole sul piano personale, quando non si possono combattere le loro idee, credo che tanto dovessimo, con questo comunicato, ai fini di inceppar sul nascere la consueta macchina del fango.